SANTENA – Battibecchi, polemiche e discussioni vivaci: come da copione, sono stati questi gli ingredienti del primo consiglio comunale, riunito il 15 giugno 2007.
Prima di illustrare il programma il sindaco Nicotra, facendo riferimento agli articoli di stampa pubblicati nelle ultime settimane che riportavano episodi non propriamente edificanti per il centrodestra, ha detto: “Non è nello stile né nel comportamento di Nicotra, come è stato insinuato attraverso organi di stampa, avere effettuato pressioni o minacce di alcun tipo durante la campagna elettorale e durante le votazioni. Con orgoglio dichiaro che vengo da una scuola che mi ha insegnato due principi fondamentali: il rispetto degli uomini e della democrazia. Pertanto considero tutta la campagna di stampa in corso contro la mia persona non rispondente alla realtà dei fatti. Si ha la sensazione per non dire la certezza che si voglia far radicare nei cittadini convincimento che alcuni simpatizzanti della mia lista abbiano turbato il regolare svolgimento della campagna elettorale e con ciò screditare il risultato elettorale il cui esito è noto a tutto. Non è stato fatto del male solo a me ma all’intera città. Ne sono indignato ed amareggiato. Ribadisco di volere essere il sindaco a servizio dei cittadini nessuno escluso. È una sfida che accetto e che sono sicuro di vincere. Invito tutti i consiglieri comunali a collaborare, pur nel rispetto dei propri ruoli e funzioni per servire al meglio la cittadinanza per il prossimo quinquennio”.
Detto questo il sindaco ha quindi presentato una sintesi delle linee programmatiche del centrodestra per i prossimi cinque anni. Dopo un intervento di venti minuti ha detto: “Sono cosciente di aver presentato un progetto ambizioso e che esistono difficoltà oggettive per realizzarlo. Spero comunque, con la collaborazione di tutti, di riuscire nell’impresa”.
Il primo a intervenire nel dibattito è stato Roberto Ansaldi, leader dell’Unione dei Moderati: “Il programma presentato questa sera dal sindaco è diverso da quello distribuito in campagna elettorale. Sono spariti molti punti. Vorrei capire cosa è successo”.
Gli ha risposto il segretario comunale che ha detto: “l’intervento letto dal sindaco è una sintesi del programma preparata dagli uffici. Negli allegati avete il documento intero e completo”.
Roberto Ansaldi ha aggiunto: “Io capisco le esigenze di sintesi ma qui molti interventi sono saltati”. Poi Ansaldi ha aggiunto: “Se si esamina il programma che abbiamo in cartellina sono previsti investimenti pari a tredici milioni di euro: metà dovranno arrivare con fondi sovracomunali e metà con risorse comunali. Sappiamo tutti che la capacità attuale di indebitamento del nostro comune è di poco oltre i cinque milioni di euro. Questo programma è un bel libro dei sogni”.
E’ quindi intervenuto Bruno Ferragatta, leader dell’Unione centrosinistra: “In queste settimane Santena è stata alla ribalta per fatti non sicuramente positivi. I giornali hanno parlato del sindaco e della sua squadra, ma non mi pare corretto che il sindaco consideri tutto questo una persecuzione personale. Sono successi fatti gravi ed i giornali, che fanno cronaca, si stanno occupando di essi”.
Passati tre minuti dall’inizio dell’intervento Cascella, sollecitato dal sindaco, ha interrotto Ferragatta dicendo: “Questa non è la serata giusta per le polemiche. Ci saranno altre sedute del consiglio per discutere del programma”.
Ferragatta ha replicato: “Nella seduta dove il sindaco presenta il suo programma mi sembra logico che le minoranze possano far sentire la loro voce”. Poi ha aggiunto: “Questo programma è il libro delle speranze. Avete riassunto il programma elettorale mentre servivano indicazioni sull’agire amministrativo”.
Sempre sollecitato dal sindaco, Cascella ha nuovamente interrotto Ferragatta: “Non è la sede per fare polemica. Questa sera il sindaco ci ha comunicato il programma, lo discuteremo in seguito”.
Ferragatta ha ripreso: “Questa sera mi aspettavo dalla maggioranza impegni precisi: non basta dire riapriremo il palazzetto, occorreva dire quanto ci costerà e che lavori si eseguiranno”.
Nicotra a questo punto si è rivolto a Cascella con più foga e gli ha detto “Devi togliergli la parola. Il suo tempo è finito”. Cascella ha obbedito ed ha passato il microfono a Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, che ha esordito: “Intendo parlare per cinque minuti senza essere interrotto”, poi a continuato “nei comuni come Santena vince chi raccoglie anche un solo voto più dei concorrenti. Lei signor sindaco è diventato sindaco con il 37,8 per cento dei voti e non certo con la maggioranza dei votanti. Nicotra ha vinto con una coalizione che si chiama Lista delle libertà: per noi la libertà è un termine irrinunciabile. Ci auguriamo che le libertà cui fate riferimento non siano solo quelle del sindaco, ma ne possano godere tutti i santenesi e in particolare quel sessanta per cento e più che non ha votato la lista delle libertà e che ora avverte un senso di oppressione e coltiva timori per non essersi schierato in tempo dalla parte del vincitore”.
Appena trascorsi quattro minuti Cascella ha avvertito Galizio “Deve concludere”. Galizio ha continuato: “Il sindaco ha detto che in campagna elettorale si è giocata una partita dove sono saltate tutte le regole. All’inizio del nuovo mandato e per evitare altri inquinamenti chiedo a Nicotra di spiegare quali sono le regole che sono saltate. Ci dica anche nomi e cognomi di chi le ha fatte saltare. Se Nicotra continuerà ad esser evasivo, fumoso e vagamente intimidatorio, ci indurrà pensare che, come dice un proverbio, la gallina che canta per prima è quella che ha fatto l’uovo”. A questo punto Cascella ha affermato: “Galizio la ringrazio, ma sono dati che più o meno conoscevamo”.
Il dibattito è continuato con l’intervento di Giuseppe Falcocchio che ha detto: “In riferimento ai fatti pubblicati dai giornali noi di An abbiamo una teoria: queste cose che stanno circolando provengono sicuramente da elementi esterni alla nostra città che vogliono gettare discredito sulle istituzioni democraticamente elette”.
Bruno Ferragatta è ancora intervenuto affermando: “Questa sera non è stato possibile esprimere la nostra opinione sul programma del centrodestra. Per questa maggioranza non esiste il diritto di critica. Questa sera noi abbandoniamo l’aula, speriamo che nelle prossime sedute ci sia spazio per il dibattito”. Oltre a Ferragatta hanno lasciato l’aula Siciliano e Martini.