SANTENA – 30 settembre 2007 – Alle recenti elezioni i cittadini hanno scelto tra quattro liste. In consiglio comunale, a poco più di quattro mesi, le coalizioni si sono moltiplicate: oggi i gruppi consiliari sono già otto.
La maggioranza, subito dopo le elezioni, aveva costituito tre liste: Forza Italia, An e la Lega Nord. Dopo la prima riunione dei capigruppo, convocato dal presidente del consiglio comunale Santino Cascella, in quota An, il sindaco Nicotra ha riunito i suoi ed ha partorito un nuovo gruppo: la Lista delle Libertà per Nicotra. Vi fanno parte Walter Mastrogiovanni e Francesco Migliore, un giovane con un passato di simpatie in formazioni di destra. Questo quarto gruppo aveva l’obiettivo di consentire alla coalizione di centrodestra di Nicotra di avere la maggioranza anche in sede di commissione di capigruppo.
La minoranza fino all’ultimo consiglio era formata dall’Unione Centrosinistra con tre eletti, dalla lista Moderati per Ansaldi con due seggi e dalla lista insieme per Santena, con altri due seggi. Nel consiglio del 26 settembre scorso Massimiliano Miano, uno dei due consiglieri della lista di Ansaldi si è alzato ed ha detto che aderiva ad un nuovo gruppo, quello misto.
Miano ha spiegato: “La lista elettorale denominata Unione dei Moderati, altro non era che un raggruppamento di forze politiche, come l’Udc e i Moderati, nettamente distinte sotto l’aspetto partitico, ma occasionalmente unite nel portare a compimento un programma elettorale strategico per la città. All’interno del raggruppamento la mia candidatura era e rimane tuttora espressione del partito Moderati. Considero corretto sotto il profilo politico-amministrativo, che ogni forza politica eserciti il proprio ruolo nelle scelte collegiali, in assoluta libertà e democrazia. Lo ha fatto la Lista delle Libertà eleggendo i propri capigruppo, lo fa questa sera l’Unione dei Moderati, distinguendo il ruolo che è dell’Udc da quello del partito dei Moderati, rispettivamente con i propri capigruppo”.
Miano ha poi aggiunto: “per il futuro ribadisco l’assoluta convinzione nel rimanere in carico all’opposizione, poiché, pur essendo uno dei consiglieri più votati della città e rappresentante di un partito che alle ultime elezioni ha superato il 21 per cento dei consensi, l’elettorato così ha deciso. Certo che, per il ruolo esecutivo che ho ricoperto fino a pochi mesi fa, la mia non potrà che essere un’opposizione corretta e costruttiva nei confronti dell’attuale compagine governativa. I temi culturali e sociali, per il mio trascorso amministrativo appunto, sono le materie che mi stanno più a cuore. Quando l’amministrazione intenderà assumere provvedimenti atti a valorizzare l’aspetto culturale della città e a colmare il fabbisogno dei cittadini meno abbienti, il mio voto non potrà che essere favorevole”.
Dunque in consiglio, rispetto alle urne, i gruppi si sono raddoppiati: da quattro siamo arrivati ad otto. Qualche gruppo poi è anche ben diviso al proprio interno. Le frizioni maggiori si registrano in An: i due esponenti storici cittadini, Cascella che riveste il ruolo di presidente del consiglio comunale e l’assessore Giuseppe Falcocchio non perdono occasione di punzecchiarsi. Nell’ultimo consiglio, ad ora tarda, trentadue minuti dopo mezzanotte, dopo un po’ che Falcocchio faceva le pulci a Cascella, su una firma apposta da un consiliere su una interrogazione, dopo che era già stata protocollata, il presidente del consiglio ha sbottato: “Quello lì è un rompi… Deve stare zitto”.