SANTENA – 23 giugno 2008 – Sinora non ha portato frutti la via dei tribunali intentata dal sindaco Nicotra contro le opposizioni presenti in consiglio. In apertura di seduta dell’ultimo consiglio comunale Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, ha sintetizzato il cammino delle denunce ricevute dal sindaco Nicotra.
Domenico Galizio, ha spiegato: “All’alba dei miei primi 56 anni ho avuto l’emozione di varcare per la prima volta la porta del palazzo di Giustizia. Il sindaco Nicotra mi ha indirizzato due querele per alcune mie dichiarazioni ritenute offensive e lesive dell’onorabilità del primo cittadino e anche degli organismi comunali. Un procedimento mi vede unico destinatario della querela mentre in un secondo provvedimento sono stato querelato in compagna del capogruppo del Centrosinistra Bruno Ferragatta e di quattro giornalisti. In merito alla prima denuncia nei mesi scorsi i giudici dopo avere esaminato le carte hanno chiesto l’archiviazione. Gli avvocati del sindaco si sono opposti alla richiesta di archiviazione e si è così svolto un secondo dibattimento, che ha avuto medesimo esito”.
A questo punto Santino Cascella, presidente del consiglio comunale ha interrotto Galizio: “Scusi consigliere non so se queste dichiarazioni sono opportune perché sono di carattere personale e non riguardano l’interesse della collettività”.
Domenico Galizio ha continuato con fermezza: “Io invece penso che interessino la collettività anche perché le querele sono state presentate su carta intestata del Comune di Santena e in esse venivano ipotizzate lesioni alla figura del sindaco e degli organi collegiali della giunta. Si tratta di fatti che sostanzialmente riguardano la vita pubblica”.
Galizio ha chiuso leggendo poche righe scritte dai giudici, frutto del secondo dibattimento: “La vicenda di colloca nel periodo di consultazione elettorale amministrativa, nell’ambito di una situazione assai conflittuale, tra due liste in gara nel comune di Santena. Situazione che era sfociata in episodio di tensione grave e fisica, tra le opposte fazioni, in tema di affissioni di manifesti poi strappati. Proprio tale situazione aveva dato luogo alle dichiarazioni incriminate rese da Domenico Galizio, nell’evidente ambito della critica politico elettorale”.
A sostegno della nuova richiesta di archiviazione della denuncia di Nicotra i giudici scrivono: “Galizio nelle interviste dopo aver definito gravissimo il fatto, evidenzia poi il degrado della competizione ricordando che era capitato che all’ingresso dei seggi vi fossero personaggi estranei alle liste che, con atteggiamento clientelare, avrebbero potuto condizionare il voto della popolazione. Con un evidente iperbole si chiede quindi se ci si trovasse a Santena piuttosto che a Corleone , riferimento evidentemente effettuato alla particolare situazione socioculturale malavitosa che nell’ideale collettivo è rappresentato da tale cittadina. Pertanto si chiede nuovamente l’archiviazione”.
In consiglio comunale, prima di chiudere Galizio ha aggiunto: “io ritengo che questi argomenti meriterebbe un approfondimento. Queste poche righe si rivelano importanti anche per il futuro, qualora la maggioranza volesse proseguire su questa strada per combattere le opposizioni”.
Da parte del sindaco Benedetto Nicotra non vi è stato nessun commento A fine consiglio la situazione non cambia: “Non intendo intervenire su questo. I magistrati sono al lavoro, attendo fiducioso il corso degli eventi”.
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione Centrosinistra, a fine consiglio, spiega: “Si, anche a me è giunta una citazione dal Tribunale per il reato di diffamazione da parte del signor Nicotra. I fatti si riferiscono ad articoli giornalistici apparsi appena dopo le elezioni amministrative del 2007. Il pubblico ministero, proprio per questa coincidenza con gli appuntamenti elettorali, ne aveva richiesta l’archiviazione e Nicotra si è opposto. Effettivamente il clima era molto teso, ma non comprendo lo spostamento giudiziario della dialettica politica che, seppur accesa nei toni, rientrava in una dinamica di scontro elettorale da cui eravamo appena usciti. A questo punto mi auguro che tutto possa rientrare perché ritengo che le questioni personali debbano passare in secondo piano rispetto alla ricerca del bene comune che deve coinvolgere sia la maggioranza che l’opposizione”.
Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati, spiega: “Ritengo che fare politica significhi confrontarsi sulle cose, pur nella diversità delle opinioni. Occorre però partire da un presupposto: in politica non ci sono nemici ma avversari e questo presuppone il rispetto. Per quanto riguarda le mie vicende processuali, dopo due sedute il tribunale di Torino ha passato la palla al giudice di pace di Chieri che ha proposto una transazione che presuppone la remissione della querela da me presentata. Su questa proposta sto ragionando sul da farsi”.
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