Un fondo contro l'usura

Nell’agosto scorso il parroco aveva denunciato al presenza in città del fenomeno dell’usura. Con una mozione, tutti e sette i consiglieri di minoranza hanno proposto la costituzione di un fondo di solidarietà per le vittime santenesi di usura. Il sindaco accusa le minoranze di strumentalizzare la vicenda ma si dice disponibile a costituire il fondo.

Articolo pubblicato dal settimanale il Mercoledì il giorno 8 ottobre 2008

Il sindaco Nicotra critica le monoranze ma accoglie la proposta

Un fondo contro l’usura

Alcune famiglie pronte ad uscire allo scoperto

SANTENA – Non capita mai, ma questa volta i consiglieri di minoranza si sono mossi insieme. Tutti e sette, per la prima volta, hanno firmato una mozione che ha come oggetto “Sostegno alle vittime di usura”, documento che è stato protocollato alla fine di settembre.
Nell’introduzione il documento ricorda che in Italia “l’usura ha fatturati da capogiro, con 600.000 vittime, più di 30 milioni di euro di prestiti iniziali, che facilmente si possono moltiplicare per sei e per sette volte. Un esercito costituito da 40.000 usurai e decine di migliaia di imprenditori e di famiglie coinvolte annualmente. Il fenomeno si accompagna ad altri reati come l’estorsione, la violenza, il riciclaggio del denaro sporco”
La mozione unitaria delle opposizioni continua con un riferimento cittadino: “il fenomeno dell’usura, con il suo giro di affari e le numerose persone coinvolte, sia come vittime che come autori del reato, si è presentato anche nella nostra Santena”. Il documento aggiunge: “Preso atto che, localmente, il richiamo al fenomeno nelle dichiarazioni del parroco di Santena durante la pausa estiva, così come riportato dai giornali locali, ci obbliga a non sottovalutare un fenomeno che – pur augurandoci che non si presenti più – ci esorta a un doveroso dialogo con i nostri concittadini affinché gli spettri del passato non si ripresentino. Tra i santenesi vi sono state delle vittime che presentano ancora oggi profonde ferite, non più rimarginate”.
La mozione si chiude così: “Chiediamo al sindaco e alla Giunta, di vigilare e adottare ogni mezzo affinché questa minaccia sia scongiurata per il presente ed in futuro ai nostri concittadini e che l’amministrazione comunale sia un riferimento sicuro ed affidabile per chi può essere anche solo sfiorato da simili situazioni. Si chiede inoltre di istituire, nel prossimo bilancio, un fondo di solidarietà per le vittime santenesi di usura, come segno di impegno della città ad affrontare il problema nell’ottica di una gestione condivisa e, quindi, aperta al territorio”.
Il sindaco Benedetto Nicotra commenta così la mozione: “Il problema usura è stato sollevato dal parroco durante l’omelia di san Lorenzo. Due mesi dopo, con la solita tempestività che contraddistingue le opposizioni, si sono accorti di questo allarme e, puntualmente, lo strumentalizzano. Io, già in agosto, avevo parlato con il parroco, ma una cosa va detta: occorre fare attenzione a non confondere la realtà dell’usura con gravi problemi economici di persone che fanno difficoltà nel far quadrare i bilanci, sia quelli familiari, sia quelli delle loro imprese. Detto questo, io so bene che l’usura in Italia è una realtà presente. E’ altrettanto chiaro che io, per intervenire, devo venire a conoscenza di fatti concreti. Di recente il ministro dell’Interno ha concesso ai sindaci maggiori spazi di manovra, per cui sono anche pronto ad attivarmi. Le vittime di usura, a Santena come in tutti gli altri Comuni, per evidenti motivi, fanno difficoltà a venire allo scoperto. Detto questo sono certamente disponibile a istituire un fondo di solidarietà per le vittime santenesi. Occorrerà lavorare con intelligenza affinché, se in città questa piaga ancora oggi dovesse esistere, possa venire allo scoperto in modo che possiamo avviare i necessari provvedimenti”.
Bruno Ferragatta, primo firmatario della mozione, respinge le accuse di sensibilità a scoppio ritardato: “la mozione arriva dopo alcune settimane dall’appello del parroco proprio perché nasce dalla diretta testimonianza di vittime di usura che vivono qui in città e che hanno cercato un dialogo con esponenti politici credibili per richiamare l’attenzione su questo dramma. Il sindaco farebbe bene a chiedersi perché le vittime dell’usura non si sono rivolte a lui. Credo che per cittadini che hanno subìto un torto così grave sia un po’ difficile riconoscere nel nostro sindaco un punto di riferimento, dopo che nel discorso tenuto nella festa patronale di san Lorenzo lo scorso anno, ha pubblicamente formulato elogi, che ritengo sconsiderati, proprio a persone che, in passato, sono stati condannati per usura. Questa mozione arriva dopo una novità importante: alcune famiglie vittime di usura a Santena stanno prendendo coraggio, così come testimonia la lettera inviata al direttore del Mercoledì proprio la scorsa settimana. Si tratta di persone che hanno cominciato a rielaborare l’ingiustizia subìta, cercando aiuto e sostegno, ma soprattutto avviando una riabilitazione sul piano delle relazioni sociali. E’ un segnale che dobbiamo cogliere e che attende comportamenti responsabili da parte di chi amministra la città”.

filippo.tesio@tin.it