Quarto anno di cassa per l'Ages?

SANTENA – 12 ottobre 2008 – La direzione dell’Ages ha comunicato ai sindacati l’intenzione di chiedere un altro anno – il quarto – di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione.


Dal novembre 2005 e fino a novembre 2007 la fabbrica chimica, che produce componenti in gomma per il settore automobilistico, ha beneficiato di un primo decreto ministeriale per la concessione della cassa. Dal novembre 2007 e fino al novembre 2008 la direzione, a fronte della presentazione dello stato di attuazione dei complessi investimenti compiuti, ha chiesto un terzo anno di cassa; a oggi si è in attesa del decreto ministeriale.
Enrico De Paolo, Filcem Cgil, spiega: “L’attuale pesante crisi del settore automobilistico ha aggravato la già critica situazione dell’Ages. Prima delle vacanze estive l’azienda ci aveva preannunciato l’intenzione di chiedere nuova cassa. La scorsa settimana è arrivato il fax che preannuncia la richiesta al ministero del Lavoro di altri dodici mesi. Noi già prima di ricevere questa comunicazione abbiamo chiesto un incontro in sede regionale. Siamo alquanto preoccupati: all’Ages le difficoltà finanziare permangono e non sono in arrivo nuove commesse. Tre anni sono passati senza che si riesca ad intravedere una possibile soluzione per questa fabbrica che, negli stabilimenti di Santena ed Asti, conta 499 addetti. Al tavolo regionale la direzione dell’Ages sarà chiamata a scoprire le carte e a comunicare le informazioni in merito all’andamento e alla prosecuzione del processo di ristrutturazione che, ormai, va avanti da tre anni”.
Enrico De Paolo, aggiunge: “Nei giorni scorsi ci siamo confrontati con le Rsu per decidere le prossime iniziative. Al tavolo regionale esprimeremo tutte le nostre preoccupazioni per il futuro dell’Ages. La cosa più preoccupante è che sinora non si intravvedono vie di uscita percorribili. Senza un’inversione di rotta altri dodici mesi di cassa passeranno invano come è già successo fino ad oggi: si rischia solo di prolungare l’agonia dell’Ages. La cassa per ristrutturazione e per riorganizzazione può contare su finanziamenti certi; il quarto anno di cassa potrebbe invece essere concesso in deroga e, in tal caso, i fondi sarebbero limitati”.
“In Regione vedremo se ci sono le condizioni per trovare un accordo sulla richiesta del quarto anno di cassa – conclude il sindacalista –. In quella sede l’azienda dovrà fornire maggiori dettagli sull’attuazione del piano industriale e sul numero delle persone che hanno raggiunto il traguardo della pensione, direttamente o tramite il ricorso agli ammortizzatori sociali”.
Venerdì scorso i piazzali dell’Ages erano deserti; a fronte della grave crisi di mercato che ha investito il settore auto e il suo indotto, come in molte altre ditte del settore è stato siglato un accordo che prevede la chiusura totale dello stabilimento.
Ma gli elementi di preoccupazione per questa fabbrica non sono finiti. La Filcem Cgil nei giorni scorsi ha presentato un ricorso ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, accusando l’Ages di condotta antisindacale. E anche Cisl e Uil hanno preannunciato la medesima denuncia. Secondo la Filcem da inizio anno l’Ages non versa i contributi sindacali che trattiene dalla busta paga dei lavoratori. Dopo mesi di richieste di chiarimenti mai arrivati il sindacato si è rivolto alla sezione del Lavoro del Tribunale di Torino e il giorno 20 ottobre è prevista l’udienza.

filippo.tesio@tin.it