SANTENA – 21 novembre 2008 – Dal 1° settembre il sindaco Benedetto Nicotra, dopo avere rinunciato all’aspettativa, è tornato al lavoro da dirigente presso la ditta Centro lavaggio terreni, di Fossano. Ecco cosa è successo dopo il consiglio comunale di fine settembre.
Nel consiglio comunale del 26 settembre scorso il sindaco ha annunciato di volere rinunciare alla richiesta di far versare al Comune i contributi previdenziali. In consiglio comunale il primo cittadino, dopo un discorso teso e, a tratti, duro e amareggiato, aveva annunciato che la rinuncia partiva dal 1° settembre; una decisione retroattiva. Qualche giorno dopo il consiglio comunale, in data 29 settembre 2008, il sindaco ha comunicato di aver ripreso a tempo pieno il proprio lavoro presso la ditta Centro lavaggio terreni srl di Fossano, a partire dal 1° settembre. A seguito della comunicazione del sindaco gli uffici Servizi direzione e staff hanno chiesto alla sede Inps di Moncalieri la chiusura della posizione assicurativa. Questo significa che il comune di Santena ha versato i contributo per due mesi, in luglio e in agosto. L’ammontare mensile versato è pari al 36,15 per cento della retribuzione mensile di euro 17.800,77.
Di seguito alcune informazioni della società Centro lavaggio terreni, società a responsabilità limitata che ha sede legale in via Ghiglione 16/18 a Fossano (Cuneo). Si tratta di informazioni che derivano da una visura ordinaria.
Questa ditta è stata costituita il 24 aprile 2008 e ha il seguente oggetto sociale: “La raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento, la bonifica e lo smaltimento finale dei rifiuti, compreso il compostaggio, il trattamento di acque industriali e civili, l’inertizzazione, la termodistruzione ed il recupero energetico, oltre al recupero di materie prime e secondarie destinate al riutilizzo. In particolare la società potrà svolgere l’attività per il trattamento dei rifiuti urbani, compresa la fase di spezzamento, dei rifiuti urbani pericolosi, dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani prodotti da terzi, dei rifiuti tossici e nocivi, compresi tutti i rifiuti prodotti da terzi e ricuperabili come materie prime e/o secondarie. Essa potrà inoltre importare ed esportare rifiuti e inoltre progettare, costruire e gestire piattaforme di trattamento fisse e mobili, quali selezionatori, trituratori, digestori, depuratori, termo distruttori. Potrà altresì svolgere l’esercizio di imprese di pulizia e facchinaggio per insediamenti produttivi, direzionali, commerciali e artigianali, pubblici e privati e la movimentazione di beni strumentali e altri beni all’interno di azienda. Potrà compiere l’attività di demolizione di materiali ferrosi e non, di navi, di immobili e quant’altro inerente. Essa potrà inoltre assumere rappresentanze di prodotti nazionali ed estere collegati all’attività suddetta, nonché affittare in tutto o in parte le strutture operative della società, anche organizzate in forma di ramo di azienda. La società potrà compiere qualsiasi operazione immobiliare, mobiliare, commerciale e finanziaria, ivi compresi la stipulazione di mutui, anche ipotecari, con privati o istituti di credito, il loro frazionamento e l’accollo a terzi – utile per il conseguimento dell’oggetto sociale. Sono espressamente escluse dall’oggetto sociale le prestazioni riservate agli iscritti in albi professionali, le operazioni inerenti la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito, quelle previste dall’articolo 18 ter della legge 7 giugno 1974 numero 216 e quelle previste dal decreto legislativo 1 settembre 1993 numero 385, nonché quelle altre che risultino vietate dalla presente e futura legislazione. Nel perseguimento dell’oggetto sociale, la società può assumere partecipazioni in altre imprese italiane o estere, purché non nei confronti del pubblico, in particolare la società può partecipare finanziariamente e operativamente ad altre società, joint ventures, società miste, consorzi , società consortili, raggruppamenti temporanei d’impresa, gruppo europei d’interesse economico”.
Sempre dalla visura si apprende che “L’amministratore unico è investito dei più ampi poteri per l’amministrazione ordinaria e straordinaria della società” e che il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato è di 30mila euro. I proprietari sono tre: Guido Negro, che detiene una quota di 7.500 euro; Marcello Negro, che detiene 7.500 euro; la ditta Rosso srl, che detiene 15.000 euro. Il numero di amministratori in carica è di uno e l’amministratore unico è Piero Molino. In base alla classificazione Atecori 2002 l’attività è “74.2 – Studi di architettura, di ingegneria ed altre attività tecniche”. La data di inizio attività è il 16 giugno 2008. L’impresa conta un addetto, indipendente.
Gli uffici comunali, su precisa richiesta, hanno consegnato ai gruppi di minoranza tutta la documentazione relativa alla vicenda della collocazione in aspettativa con oneri contributi a carico del Comune e la successiva rinuncia. Tra la documentazione vi è anche la busta paga del sindaco relativa al mese di giugno 2008. A fronte di undici giorni lavorati e 88 ore svolte il sindaco, assunto con un inquadramento da dirigente, ha un totale di competenze di euro 17.800,77, un totale trattenute di 12.439,01, un arrotondamento di euro 0,24 per un netto del mese di 5.362,00.
Tra le curiosità che emergono dai documenti una è da segnalare: la denominazione della ditta, in tutte le comunicazione ufficiali, risulta essere “Centro lavaggio terreni”, invece, in due lettere, una siglata dall’amministratore delegato, il nome della ditta diventa “Centro lavaggi terreni”, con la parola “lavaggio” che perde l’ultima lettera. Una cosa di poco conto, anche se potrebbe apparire strano che l’amministratore delegato non si ricordi il nome della ditta. Inoltre queste lettere non sono su carta intestata.
Altra stranezza evidente in questa vicenda sono sicuramente le dichiarazioni rese al quotidiano torinese La Stampa da Pietro Molino, titolare della Rosso, la società che ha versato la metà del capitale della Centro lavaggio terreni. L’intervista è stata pubblicata il giorno 26 settembre 2008, nelle pagine di cronaca ed è firmata da Federico Genta. Ecco alcune delle dichiarazioni riportate. Il pezzo inizia con una affermazione del titolare della Rosso: “Nicotra? Non lo sento da luglio e non sapevo che facesse anche il sindaco». Più avanti l’articolo si occupa delle ragioni che hanno portato all’assunzione di Nicotra come dipendente della Centro Lavaggio Terreni: “Molino non si sbilancia. «Stiamo lavorando a un progetto importante, e lui sembrava la persona adatta a portarlo a termine con successo». Progetto importante? E di cosa si tratta? «Doveva sviluppare un programma per la lavorazione degli inerti». E quanto è durata l’esperienza lavorativa? «Un mese. Nicotra è stato assunto a giugno. Dopo il primo stipendio si è messo in aspettativa»”.
L’articolo del quotidiano torinese propone ancora altre riflessioni: “Non si può certo dire che Nicotra sia una figura nuova della politica italiana (è stato anche deputato di Forza Italia nella XIV legislatura), eppure Molino casca dalle nuvole. Davvero non sapevate del suo incarico come sindaco di Santena, giunto peraltro al suo terzo mandato? «Ma no, non ne ero a conoscenza. L’ho appreso solo quando si è messo in aspettativa». Quanto alle polemiche che si sono scatenate sui pesanti oneri previdenziali pagati dal Comune, il titolare della Rosso taglia corto: «Guardi, so solo che da luglio non ho più avuto modo di parlare con il signor Nicotra. Detto questo non voglio dilungarmi in nessuna osservazione di carattere politico o etico. So solo che la nostra società non ha niente a che fare con le discussioni interne all’amministrazione santenese».
Fin qui il pezzo. Se appare strano che il titolare di un’azienda possa assumere un dirigente senza conoscere il curriculum – spesso oggi le persone normali, per un impiego da 800 a mille euro il mese, devono presentare tanto di documentazioni e referenze – è ancora più strano che l’amministratore unico affermi che non abbia più parlato al sindaco da luglio scorso. In base alla documentazione fornita alle minoranze Nicotra è ritornato a lavorare presso la Centro lavaggio terreni dal primo settembre. Come fa l’amministratore unico a non sapere che il suo unico dipendente è ritornato al lavoro?
Distrazioni dell’amministratore unico a parte, in base alla documentazione, dunque dal 1° settembre il sindaco è di nuovo al lavoro presso la Centro lavaggio terreni, per seguire quello che Molino, sempre nell’intervista concessa al quotidiano torinese definisce “un progetto importante”, infatti, continua l’intervista: “La Centro lavaggi è nata proprio in virtù di questo progetto, che è molto ambizioso”. Anche qui il nome della ditta non è corretto, ma non importa. Magari questa volta avrà sbagliato il cronista. O forse no.
filippo.tesio@tin.it