SANTENA – 29 novembre 2008 – Il giorno 24 novembre il consiglio comunale si è riunito. La seduta è cominciata poco dopo le 18,30 con una comunicazione del sindaco Benny Nicotra sulle iniziative intraprese per l’Ages.
Di seguito l’intervento del sindaco Benny Nicotra. Come usa il nostro primo cittadino, qua e là, parla di se stesso in terza persona.
Per quanto riguarda la situazione Ages ricordo che già nel 2006 io avevo incontrato il sindacato, quando ancora il comune era gestito dal sindaco Gianni Ghio, per la situazione delle precarietà nei riguardi di questa azienda, che già allora non aveva la possibilità di avere altro lavoro rispetto a quello della Fiat. E, in più, le commesse Fiat andavano sempre a scendere a livello di programma ordini.
Successivamente ho incontrato il sindacato, subito dopo la mia terza neo-elezione, nel maggio-giugno del 2007. Ho incontrato ancora le rappresentanze sindacali il 12 novembre 2007, dove i sindacati dell’Ages chiedevano un incontro per valutare la situazione dello stabilimento e del gruppo.
Il 20 novembre 2007 c’è stata l’indizione dell’incontro, calendarizzato per il 26 novembre, quando c’è stato l’incontro del sottoscritto con i sindacati e le rsu dell’Ages presso la sede comunale, con inizio alle ore 15. In quella sede le organizzazioni di categoria fanno presente che la ditta Ages ha richiesto, per il terzo anno, la cassa integrazione straordinaria e non ha presentato un piano di risanamento. Altresì la produzione è in costante calo. Il sindacato specifica che l’incontro è stato richiesto per conoscere le prospettive future dello stabilimento e ottenere garanzie che l’area dove insiste lo stabilimento di Santena non venga trasformata da industriale in area commerciale, come pubblicato da alcuni giornali. Il sindaco chiarisce che non ha mai dichiarato a nessuno una volontà politica di procedere al cambio di destinazione d’uso dell’area. Ha chiesto alla proprietà di non mettere in cassa dipendenti con famiglie monoreddito, evidenziando che il suo interesse, come sindaco è che la ditta non chiuda. Si impegna a favorire, nel più breve tempo possibile, un incontro tra le organizzazioni di categoria, la proprietà Ages e l’amministrazione, presso la sede comunale.
Il 25 gennaio 2008 viene convocato un incontro, dove sono presenti la proprietà dell’Ages, nella persona di Egidio di Sora e tutte le organizzazioni sindacali. Nell’incontro si fa il punto della situazione, partendo dallo stato di difficoltà dell’Ages, che negli anni novanta era Continental. Nicotra, allora già sindaco, aveva costatato che questa azienda non investiva in tecnologia, nonostante avesse avuto finanziamenti governativi. Cosa che aveva potuto costatare in qualità di parlamentare: presso un ministero c’era stato un finanziamento ottenuto per quanto riguarda l’alta tecnologia dei tubi freno. Di Sora rileva l’Ages nel 2004. Risulta che sia scattato un contenzioso tra Ages e Continental per quella che potrebbe configurarsi come una truffa riguardante questi finanziamenti. Di Sora ha trovato una brutta situazione, tra l’altro nel 2004 ha rottamato materiale di magazzino per oltre un milione e settecentomila euro. Il sindaco all’epoca suggerì a Di Sora di trasferire a Santena le presse site nello stabilimento di Grugliasco, ormai in crisi. Sempre Nicotra si è adoperato per fare incontrare vertici di Fiat – Elkan – con vertici Ages. Ovviamente non ha mai potuto, né gli competeva, assumere decisioni in prima persona per salvare le sorti dell’azienda sotto il profilo commerciale, aziendale, economico e finanziario. Poi, se il presidente del consiglio vorrà, o se lo richiederà qualche consigliere, agli atti c’è tutta la relazione fatta dal dottor Di Sora in mia presenza, con il dottor Pirriatore e la signora Migliore.
Il 25 giugno 2008, con una lettera, i consiglieri di minoranza evidenziano lo stato di gravità della situazione Ages e chiedono che il comune si impegni a collaborare per la soluzione del problema. Il 30 luglio 2008 il sindaco scrive ai consiglieri facendo presente il proprio impegno a seguire con cura la vicenda Ages.
Il 2 luglio 2008 Nicotra scrive una lettera al sindaco di Asti, facendo seguito a diversi colloqui con il sindaco Giorgio Galvagno, ex collega parlamentare, che più volte ho incontrato a Roma, per la situazione anche di Ages Asti; cosa che lui mi riscontrava non avesse alcun problema, perché l’azienda di Asti ha sempre avuto un fatturato costante per i brevetti che ovviamente detiene. Questa situazione di Asti è stata confermata anche in un recente incontro in regione Piemonte e con me c’era anche il capogruppo di minoranza Bruno Ferragatta. Asti ha mantenuto un fatturato annuale di 23 milioni di euro; naturalmente questo, sempre a detta del dottor Di Sora. Noi non abbiamo controllato i bilanci, ma nessuno ha obiettato questi dati.
Subito dopo la pausa estiva, il 2 ottobre si svolge l’incontro con l’assessore al lavoro di Asti, dottor Maurizio Rasero. Ci si incontra presso il comune di Santena; anche Rasero dice che lui non ha mai riscontrato problemi presso l’azienda di Asti e che nessuno ha mai presentato questo problema.
Il giorno 24 ottobre 2008 arriva la lettera della regione Piemonte, con la convocazione di un incontro, per il 30 ottobre, alle ore 15, presso il palazzo della Regione, in piazza Castello.
Il 25 ottobre 2008, l’Ages telefona al sindaco chiedendo un intervento per evitare il distacco dell’energia elettrica per morosità. Il sindaco riesce a scongiurare questo provvedimento agendo con il consorzio Patronas. Senza questo intervento già allora avrebbero staccato la corrente. Anche ad Asti volevano staccare la corrente ma lì non potevano entrare perché alcuni lavoratori si sono messi davanti ai cancelli. A Santena per togliere la corrente non è necessario entrare nello stabilimento; la cabina è fuori e si può staccare corrente facilmente.
Il 28 ottobre 2008 parte dal Comune una lettera sula situazione Ages al ministero – ministro delle Attività produttive Scajola – e ai Prefetti con segnalazione della grave situazione Ages e sollecito adozione provvedimenti. Parte anche una segnalazione telefonica nei riguardi del ministro del welfare Sacconi per nuova cassa integrazione.
Sempre il 28 ottobre invio una lettera ai sindaci di diversi Comuni, con segnalazione della grave situazione Ages e sollecito adozione provvedimenti. C’è la lista dei comuni invitati, sia via posta sia via e mail. Dico questo visto che qualche giornale ha detto cose diverse. Qui ho le copie di ricevimento dei vari comuni.
Il giorno 30 ottobre 2008 si svolge l’incontro in Regione con assessore regionale al Lavoro, la proprietà e i rappresentanti delle sigle sindacali. Il sottoscritto, in presenza dell’assessore al Lavoro, insiste perché si chiuda la procedura relativa al riconoscimento del terzo anno di cassa integrazione, inceppatasi per problemi burocratici e chiede che si scongiuri il fallimento dell’azienda che si rivelerebbe disastroso per i dipendenti. Il sindaco sollecita il ricorso all’ammortizzatore sociale disponibile, cioè il quarto anno di cassa integrazione straordinaria. Una volta ottenuto, in questo anno, si cerchi di risollevare l’azienda, anche se c’è una situazione di precarietà lavorativa generalizzata che investe anche grosse aziende come la Fiat. Purtroppo il Comune, tra Patto di stabilità e problemi dovuti alla certezza delle spesa ma non alla certezza delle entrate, ha dei vincoli seri. Il sindaco ha posto all’attenzione del ministro Sacconi la situazione del gruppo Ages e del suo indotto, facendo rilevare che non si tratta di una piccola azienda e chiedendo in particolare un intervento sulla cassa integrazione. Il sottoscritto fa presente che, come componente della commissione Trasporti in parlamento, a suo tempo ha fatto certificare l’Ages come fornitore di Rfi Trenitalia, ma Ages non ha saputo mantenere né il codice fornitore, né questa ricchezza che gli era stata data. Purtroppo loro pensavano che una volta avuta la certificazione, mandassero gli ordini per iscritto, senza dover farne richiesta. Invece per avere il lavoro bisogna concorrere agli appalti. Nei giorni successivi all’incontro ho fatto incontrare il dottor di Sora con la ditta Azimut, visto che l’ex amministratore di Iveco Giancarlo Boschetti è finito lì. Ma anche qui è arrivato un altro buco nell’acqua.
Il giorno 31 ottobre 2008 si è svolto l’incontro presso l’unione industriali. L’incontro avviene tra rappresentanze aziendali e sindacati. Dalle informazioni avute risulta che il tavolo di lavoro non abbia dato alcun risultato positivo.
Il 3 novembre 2008 arriva in Comune una lettera di Ages che comunica che i siti produttivi di Santena e Asti sono presidiati dalle maestranze, che non permettono né l’uscita né l’accesso ai mezzi. Nella missiva la ditta fa presente che si era impegnata a pagare il saldo del 30 per cento del salario di ottobre entro il 13 novembre, mentre le rappresentanze sindacali ne avevano chiesto l’immediato pagamento. Preciso che nell’incontro del 30 ottobre in Regione, quando ci hanno fatto uscire perché i sindacati volevano riunirsi con assessore – e c’era con me anche il segretario – su sollecitazione anche di Ferragatta, io parlai con Di Sora affinché pagasse tutto entro i primi giorni di novembre. Cosa che non mi diede retta. Al colloquio era presente con me il segretario comunale dottor Pirriatore, con alcuni dirigenti dell’unione industriale.
Domenica 9 novembre si è svolta l’assemblea pubblica davanti ai cancelli dell’Ages. Erano presenti, oltre il sottoscritto gli assessori Falcocchio, Mosso Giacone e Borgarello. E li ringrazio di questa loro presenza.
Il 10 novembre sulla mia scrivania è arrivata la lettera di Ferragatta con l’invito a riunire, con urgenza, il consiglio comunale per discutere le iniziative da intraprendere e proporre, ai sindaci dei comuni vicini, un tavolo per l’emergenza lavoro sul territorio e invitare alla collaborazione anche le parrocchie, le associazioni e i sindacati.
Il giorno 11 novembre è stata inviata la lettera a 61 comuni, con richiesta di estensione dell’invito ai parroci delle rispettive città. La missiva è stata trasmessa sia mediante posta ordinaria sia mediante posta elettronica. SI trattava di un invito a partecipare all’incontro in programma il 17 novembre 2008 a Santena, per valutare i possibili interventi a favore dei lavoratori dell’Ages.
Il 12 novembre 2008, mi arriva un fax di Cgil Cisl e Uil territoriali. Le organizzazioni sindacali chiedono un incontro per un confronto sulle attività che l’amministrazione comunale può attivare. Gli assessori competenti stanno organizzando questo incontro.
Il 14 novembre le minoranze presentano una interpellanza con la richiesta di adozione di iniziative di aiuto per le famiglie dei lavoratori dell’Ages.
Il giorno 17 novembre a Santena si svolge l’incontro con sindaci e parroci dei comuni in cui ci sono stabilimenti Ages e dove risiedono i 363 dipendenti. Il sindaco sottolinea che l’aiuto non può essere dato solo ai dipendenti di Ages, ma a tutti i cittadini che hanno problemi di disoccupazione. Ritiene che non si debbano erogare somme, ma aiutare indirettamente, per esempio, con interventi riguardanti i servizi di mensa, scuolabus e altri servizi. Il sindaco si impegna a sensibilizzare i sindacati territoriali informandoli sulle decisioni che scaturiranno dall’incontro. I consorzi socio assistenziali dei Comuni devono rimodulare la propria programmazione di interventi alla luce della nuova realtà socio economica del territorio. I partecipanti, nel riferire le proprie esperienze in merito, condividono quanto sopra enunciato. Il sindaco si impegna a riconvocare gli amministratori interessati non appena sarà a conoscenza di novità significative.
La giunta comunale su indicazione del sindaco, nel predisporre il bilancio 2009, ha autorizzato l’assessore alle Finanze ad incrementare le risorse messe a disposizione dei servizi sociali per alleviare i costi dei servizi comunali a carico delle famiglie bisognose.
Sin qui l’intervento del sindaco.
Subito dopo ha preso la parola Santino Cascella, presidente del consiglio comunale: “Bene. Grazie signor sindaco. Credo che possiamo passare al punto successivo perché in questo punto non c’è dibattito a meno che il consiglio non ci autorizzi a fare un breve dibattito”.
Bruno Ferragatta, capogruppo Unione centrosinistra ha chiesto la parola ed ha detto: “Non voglio intervenire su quanto ha detto il sindaco. La mia è una mozione di ordine: dato che negli argomenti in discussione questa sera, al nono punto all’ordine del giorno c’è la discussione della mozione relativa alla situazione dei lavoratori dell’Ages, io propongo al consiglio di anticipare la discussione sulla mozione. Chiedo quindi di mettere ai voti lo spostamento dei punti all’ordine del giorno”.
A questo punto la maggioranza di centro destra ha chiesto la sospensione dei lavori del consiglio comunale. Dopo una manciata di minuti i lavori sono ripresi. Dopo l’appello ai consiglieri per registrare le presenze Giuseppe Falcocchio, assessore e capogruppo di Alleanza nazionale è intervenuto con una dichiarazione di voto in merito allo spostamento richiesto dalla minoranza: “Ovviamente, parlo a nome dei colleghi capogruppo della maggioranza. Noi riteniamo che tutte le cose che ha detto il sindaco corrispondono principalmente a quanto previsto nella mozione delle opposizioni. Per questo motivo riteniamo di non spostare il punto, ma ovviamente siamo senz’altro disponibili ad affrontare la discussione al momento opportuno, come previsto dall’ordine del giorno”.
Bruno Ferragatta, ha replicato: “Va bene. Prendo atto che per questa amministrazione il problema dell’Ages e di quanto c’è intorno non è cos’urgente. Per questa maggioranza l’Ages non è una cosa prioritaria. Non capisco questo atteggiamento tanto più che noi abbiamo fatto una mozione non per mettere in difficoltà nessuno, ma soltanto per dare anche il nostro contributo. Le persone che da inizio di novembre, notte e giorno, sono fuori dai cancelli dell’Ages forse avrebbero potuto meritare un po’ più di attenzione”.
Lo spostamento dell’ordine del giorno è stato messo ai voti. La maggioranza compatta ha votato no. Gli astenuti sono stati due: Cascella e Miano, quest’ultimo non era firmatario della mozione. Con sei voti favorevoli allo spostamento, due astenuti e tredici contrari, l’ordine del giorno non è stato variato. Il consiglio è passato ad approvare i verbali della seduta precedente, quella del 26 settembre scorso.
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