SANTENA – 22 gennaio 2009 – La comunità parrocchiale nel periodo natalizio ha organizzato l’iniziativa “La cesta della solidarietà”. Un contenitore capiente, foderato con un telo di juta, è stato posato davanti al presepe allestito nella grotta sita al piano terra della chiesa parrocchiale di piazza Martiri. Per tutto dicembre e fino ai giorni della befana i santenesi hanno depositare lì alcuni generi di prima necessità. La raccolta di quest’anno ha superato di molto quella dell’anno scorso.
Il parroco, don Nino Olivero, a fine novembre aveva presentato così l’iniziativa: «Gli altri anni la cesta della solidarietà entrava in funzione solo nel periodo natalizio. Quest’anno, considerato il periodo di profonda crisi economica che, anche nella nostra città, sta mettendo a dura prova i bilanci di molti nuclei familiari, d’accordo con la Caritas parrocchiale, abbiamo pensato di anticipare il periodo in cui è possibile consegnare alimenti per aiutare i nuclei familiari in difficoltà. Tutti coloro che lo vorranno potranno portare nella cesta cibi, in genere pasta, riso, scatolame e altri alimenti a lunga conservazione. Tutto quello che arriverà sarà distribuito dalla Caritas ai nuclei più bisognosi della nostra città».
L’iniziativa ha avuto successo e i volontari della Caritas stimano che la raccolta di fine 2008 abbia superato di oltre il 50 per cento il materiale arrivato nella cesta nel Natale 2007. Di seguito il materiale portato dai santenesi nella cesta: 312 kg di pasta; 55 kg di riso; 127 confezioni di pelati; 132 scatole di legumi, 31 litri di latte; 90 kg di zucchero; 45 litri di olio; 130 confezioni di biscotti; 277 scatolette di tonno e sardine; 38 kg di farina; due confezioni di frutta; 26 kg di caffè; 52 panettoni; 19 confezioni di carne; 119 confezioni di dolci vari; due confezioni di formaggi; 6 litri di vino; 11 confezioni di the; 7 kg di sale; 10,5 litri di acqua; 4 confezioni di salumi; numerosi giocattoli e vestiti.
Don Nino Olivero commenta così il successo della cesta della solidarietà: «L’aumento dei generi consegnati indica che la comunità ha percepito chiaramente che si sta vivendo un momento difficile. In città la crisi coinvolge un buon numero di nuclei familiari che fanno fatica ad arrivare a fine mese. L’incremento dei generi donati per i più bisognosi è segno della buona sensibilità che la comunità ha verso le fasce più deboli e più povere». «Un pericolo va però evitato – conclude il parroco –. Speriamo che il tanto materiale depositato nella cesta non sia un modo per scaricarsi la coscienza. Il momento di crisi esige che ognuno si metta in gioco e adotti stili di vita coerenti. Tutti siamo chiamati a fare fino in fondo il proprio dovere. La crisi si vince anche con la solidarietà».