SANTENA – 24 gennaio 2009 – Commissario giudiziale, sindacati e Rsu si sono incontrati negli uffici del comune di Torino per discutere sull’anticipo della cassa integrazione per i lavoratori dell’Ages. Le previsioni sono queste: nei primi giorni di marzo i lavoratori in cassa riceveranno le spettanze di dicembre, gennaio e febbraio.
Venerdì 23 gennaio, alla riunione eravamo presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, gran parte della Rsu, il commissario giudiziale Maurizio Civardi, il responsabile del personale Federico Bifulco e due funzionari del Comune guidato dal sindaco Sergio Chiamparino: la responsabile dell’ufficio e un funzionario dell’assessorato al Lavoro.
Oggetto della riunione gli aspetti tecnici del meccanismo che, dopo il via libera alla cassa integrazione arrivato nei giorni scorsi dal ministero del Lavoro a Roma, porterà sui conti bancari dei lavoratori in cassa dell’Ages un anticipo mensile che si aggira attorno ai 600 euro, in attesa che la cassa venga pagata direttamente dall’Inps.
Enrico de Paolo, Filcem Cgil, racconta: «In apertura di riunione, i funzionari del comune di Torino hanno ricordato che l’anticipo è uno strumento nato per lavoratori in cassa integrazione a zero ore; oggi può rientrarvi anche chi effettua almeno tre settimane di cassa al mese. A livello tecnico sono state esaminate le procedure necessarie a concedere l’anticipo in presenza di rotazione. Dunque non c’è nessun problema per chi ogni mese resta tre settimane in cassa. Chi lavora due settimane e poi va in cassa le altre due resta fuori dall’anticipo perché il periodo di cassa sarebbe troppo breve rispetto alle somme percepite».
Nella riunione sono state definite le procedure di comunicazione che l’azienda utilizzerà per relazionarsi con gli uffici del Comune di Torino. L’azienda, entro un termine definito, comunicherà preventivamente le prospettive di cassa integrazione per il mese successivo. Dalla riunione è emerso che i dipendenti, una volta presentata la domanda, non avranno altri adempimenti da attuare.
Enrico de Paolo, aggiunge: «Ai Comuni di residenza dei lavoratori dell’Ages spetta inoltrare questa domanda agli uffici di Torino; subito dopo finisce il loro ruolo. Tutte le comunicazioni relative alle variazioni di cassa sono a carico della ditta che si rivolgerà direttamente a Torino. Va anche chiarito – alla luce delle dichiarazioni di qualche amministratore comunale locale lette sui giornali nelle ultime settimane – che il pagamento è a totale carico del Comune di Torino».
Il sindacalista della Cgil prosegue: «E veniamo al punto che interessa direttamente i lavoratori dell’Ages che, negli ultimi mesi, hanno visto ridurre drasticamente il salario. Nella riunione è emerso che il primo pagamento dell’anticipo sarà corrisposto nella prima quindicina di marzo, con i relativi arretrati. Dunque nei primi giorni di marzo i lavoratori in cassa integrazione riceveranno le spettanze di dicembre, gennaio e febbraio. Poi, dalla fine del mese di marzo l’anticipo di cassa sarà quello corrispondente al mese in corso».
L’incontro è servito a fare chiarezza anche per la situazione dei lavoratori dell’Ages residenti fuori dalla provincia di Torino. Alla riunione erano presenti rappresentanti sindacali e Rsu di Asti che hanno chiesto chiarimenti in merito alla possibilità di attivare l’anticipo di cassa anche per i lavoratori che risiedono in comuni non in provincia di Torino. L’anticipo di cassa erogato dal Comune di Torino è il frutto di un accordo che il capoluogo torinese ha con quasi tutti i comuni della Provincia. Per i lavoratori di Asti il risultato dell’anticipo lo si potrà ottenere non in modo diretto ma attraverso il coinvolgimento di un istituto di credito. In queste settimane sarà perfezionato il meccanismo che consentirà di erogare ai lavoratori l’anticipo. Anche qui i Comuni dovranno sottoscrivere una convenzione con l’istituto di credito.
Nei prossimi giorni sono previsti alcuni appuntamenti che dovrebbero portare notizie positive per i lavoratori dell’Ages.
Durante la riunione è emerso che il ministero della Attività produttive a breve dovrebbe procedere con la nomina del commissario straordinario. Sindacati e Rsu si augurano che venga confermato l’attuale commissario giudiziale che ha lavorato bene in questi mesi e conosce la situazione del gruppo Ages.
Azienda, sindacati e Rsu hanno in agenda un altro appuntamento a Roma, presso il ministero delle Attività produttive. Nelle scorse settimane durante il primo incontro era stato compiuto un primo esame congiunto della situazione del Gruppo rispetto alla concessione della cassa integrazione in attesa del pronunciamento del tribunale di Asti. Oggi, dopo le decisioni dei giudici di Asti si può proseguire con la verbalizzazione delle motivazioni che stanno alla base della concessione della cassa integrazione e cioè l’avvio di un percorso di dodici mesi che terminerà con la cessione dei beni aziendali.
Ci sono novità anche per il terzo anno di cassa integrazione – terminato lo scorso novembre – senza che dal Ministero sia arrivato il via libera. Sindacati, Rsu e commissario si recheranno in altri uffici dello stesso Ministero per un esame congiunto degli ostacoli che ancora esistono prima di ottenere l’approvazione.