SANTENA – 25 marzo 2009 – Nella seduta del consiglio comunale di lunedì 23 marzo scorso si è discussa l’interpellanza, presentata dal gruppo Unione centrosinistra in merito ai motivi della chiusura al pubblico del parco Cavour. Per il sindaco il responsabile della chiusura è il sindaco precedente, ma Gianni Ghio – sul parco e sul complesso cavouriano – racconta tutta un’altra storia.
La discussione è iniziata con Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale che ha letto l’interpellanza, firmata dal capogruppo Bruno Ferragatta e dai consilieri Cetty Siciliano e Ilario Martini e presentata il 18 marzo scorso.
Di seguito il testo dell’interpellanza.
Premesso che,
– da diversi mesi il parco Cavour di Santena – proprietà della Città di Torino – è chiuso al pubblico;
– tale chiusura risulterebbe dovuta a condizioni di sicurezza venute a mancare all’interno del parco stesso, per possibili improvvisi cedimenti strutturali di alcuni alberi;
Considerato che,
-il parco – enorme polmone di ossigeno – rappresenta da sempre per le famiglie, gli anziani, gli sportivi, i ragazzi e i bambini di Santena un luogo di svago unico e prezioso;
-la bella stagione è ormai iniziata, e oltretutto Santena è assolutamente carente sul piano parchi-gioco bambini;
-parco e museo cavouriano costituiscono una notevole attrazione per il turismo santenese con una positiva ricaduta economica sulla città;
si chiede al signor sindaco e al competente assessore,
-di confermarci le cause che hanno determinato la chiusura del parco e la provenienza della disposizione di chiusura;
-se sono in corso lavori di risanamento botanico al suo interno e in cosa consistono;
-eventualmente, lo stato di avanzamento lavori e soprattutto quali sono i tempi previsti per la riapertura al pubblico;
-pertanto – sentita anche la Città di Torino e i competenti enti – di volersi efficacemente attivare alla citata questione, affinché il nostro Parco Cavour – in condizioni di tutta sicurezza – possa riaprire le sue porte ai cittadini, con conseguente giovamento e gradimento per l’intera popolazione santenese.
Dopo la lettura dell’interpellanza da parte di Cascella, il sindaco Benny Nicotra ha risposto così: «Mi toccate nel vivo… ma purtroppo, nel 2006, quando non gestivo io il Comune, il sindaco Gianni Ghio, ha regalato di nuovo il parco Cavour alla città di Torino. Per cui oggi noi non abbiamo più voce nella gestione del parco e dipendiamo dalla Fondazione per quanto riguarda la possibilità di riaprire».
Il sindaco Nicotra ha continuato: «Ovviamente la Fondazione per dare il via libera all’apertura aspetta l’ok dalla Città di Torino. Uno e l’altro si rimpallano la responsabilità: il risultato è che il parco resta sempre chiuso. Mi sono arrivate parecchie segnalazioni dai cittadini perché – erroneamente – erano convinti che spettasse alla mia amministrazione gestire l’apertura del parco: non è così. Il Comune gestiva il parco nel passato, oggi non più. Nel passato avevamo messo una sirena per le emergenze e i cancelli automatici, con tanto di apertura dall’interno per coloro che fossero rimasti chiusi dentro. Negli anni passati avevamo fatto tantissimi lavori. Avevamo anche investito i famosi 350 milioni, allora erano in lire, per mettere a posto le alberate e tutto quanto riguardava la sicurezza. Bene, tutto questo non ce l’abbiamo più noi in mano e non possiamo più gestire tutta questa partita. Queste decisioni sono state prese anni fa dal consiglio comunale, di cui io ne facevo parte, ma quel giorno che si è deciso in non c’era, ero a Roma, in Parlamento, perché la seduta consiliare si è svolta di mercoledì».
Il sindaco Nicotra ha proseguito: «Dunque oggi tutto ricade sotto la responsabilità della Fondazione Cavour, decide tutto lei, su indicazione della città di Torino, che è la legittima proprietaria. In queste settimane ho scritto tante e tante lettere, ma non sono ancora riuscito a far riaprire i cancelli del parco Cavour: il parco è stato chiuso per le piogge, poi è arrivata la neve, e poi ancora il vento. C’è sempre una scusa buona per tenere chiuso questo parco, rendendolo inaccessibile ai santenesi. In questi giorni ho nuovamente inviato una lettera alla Fondazione perché nel periodo primaverile sarebbe importante poter disporre di questo prezioso polmone verde cittadino. A me faceva enormemente piacere vedere la gente che andava a correre all’interno del parco e magari – munito di museruola e paletta – ci portava anche il suo cane».
Il sindaco Nicotra ha chiuso in tono confidenziale: «Tutto questo – ragazzi – non l’abbiamo più. Non ci resta che sperare di riuscire a sistemare in fretta il parco golenale, in modo che i cittadini possano disporre di un’area verde per le passeggiate». Il sindaco ha detto di essere pronto a mettere a disposizione dei consilieri tutte le lettere che ha prodotto. Il consigliere Roberto Ansaldi ha chiesto di evidenziare con un cartello affisso sul portone chiuso del parco la responsabilità della chiusura. Sin qui il dibattito, nessun altro ha fiatato.
Rileggendo gli appunti relativi alla discussione di questa interrogazione, ma ancor più ascoltando la registrazione, è impossibile non essere colpiti dalle affermazioni del sindaco. Dopo averle sentite più volte e trascritte sentiamo anche l’altra campana, quella di Gianni Ghio, chiamato in causa da Nicotra.
Gianni Ghio non si scompone: «Come su quasi tutti gli argomenti che Nicotra tratta, nella risposta a questa interpellanza c’è poca conoscenza dell’argomento e volontà di denigrazione». Poi, a sostegno della premessa, in rapida successione, Ghio elenca sei punti, che ripercorrono l’operato portato avanti dalla sua amministrazione rispetto al complesso cavouriano: «Primo: la giunta che io guidavo, nell’ambito di una nuova convenzione, ha autorizzato la riunificazione del parco con la demolizione della rete tipo giardino zoologico che divideva in due il parco; così facendo il parco è tornato fruibile al pubblico. Secondo: abbiamo concordato la manutenzione programmata degli alberi e del verde a carico del Comune di Torino: Santena non ha mai speso 300 milioni di lire, mentre la città di Torino nel 2005 e nel 2006 ha fatto interventi per circa 300mila euro. Terzo, come Giunta abbiamo concordato che l’eventuale chiusura per manutenzione doveva essere approvata e gestita con l’amministrazione comunale di Santena. Quarto: siamo riusciti a liberare i locali da destinare a museo per il 2011. Quinto: abbiamo ricevuto in comodato i locali dell’ex asilo Visconti venosta e li abbiamo ristrutturati. Sesto: abbiamo ricevuto in comodato i terreni del parco golenale su cui abbiamo preparato un progetto e cercato il relativo finanziamento». Sono sei punti appena, ma bastano per raccontare tutta un’altra vicenda rispetto a quella narrata in consiglio da Benny Nicotra.
Poi Gianni Ghio si domanda: «Tutto questo è regalo o attenzione a una corretta gestione nell’interesse della città?», e conclude «se noi santenesi fossimo un po’ più attenti, magari vedremmo dei “regali” in altre decisioni…».
filippo.tesio@tin.it