SANTENA – 07 aprile 2009 – Qualche informazione in più sul progetto del terzo ponte sul Banna e della circonvallazione Ovest è saltata fuori nell’incontro tra i sindaci di Santena, Villastellone e il presidente della Provincia Antonio Saitta. Per il sindaco la realizzazione si avvicina in tempi brevi. L’assessore ai Trasporti della Provincia è più cauto.
Benny Nicotra, nell’incontro avvenuto nel municipio di Villastellone, tra le altre cose, ha detto: «La prima volta che sono arrivato a Santena e ho visto la chiesa costruita in alto ho riflettuto. Questo mi ha fatto pensare che la città fosse a rischio esondazione. E allora il terzo ponte mi serve. Quando sono arrivato in Parlamento mi sono dato da fare per ottenere un po’ di soldi a fondo perduto per costruire questo nuovo ponte. Per questa opera ho ottenuto 500mila euro, poi ho chiesto aiuto alla Provincia. Oltre il ponte bisognava realizzare un’opera che consentisse di snellire il traffico veicolare della zona ovest della città. Ho avuto diversi incontri con l’assessore Campia e con l’assessore Ossola, come con Saitta. Alla fine siamo arrivati alla firma di una convenzione: abbiamo quindi raggiunto un qualcosa di veramente esemplare e, per questo, dico grazie a Villastellone e alla Provincia, a nome della mia città». Nicotra ha chiuso così: «la firma di oggi pone fine alle malelingue che sostenevano che Nicotra osteggiava la circonvallazione di Villastellone. Tutt’altro. Occorreva solamente risolvere anche il grave problema della città di Santena. Non è stato facile ma alla fine l’obiettivo l’abbiamo raggiunto. In questi mesi ho costantemente monitorato la situazione, sollecitando e spronando. L’amico Antonio Saitta, essendo siciliano come me, ha capito quale poteva essere l’esigenza di un terrone come me».
Durante l’incontro a Villastellone Franco Campia, assessore a Trasporti e alle grandi infrastrutture, aveva detto: «Ragionando sul progetto della circonvallazione di Villastellone, ad un certo punto si è intravista la possibilità di far passare questa strada, nel territorio del Comune di Santena, in attraversamento di un grande lotto di proprietà della Fiat, ormai non più utilizzato. Una ipotesi che consentiva anche di ridurre il consumo di terreno agricolo. Questa possibilità è stata esplorata e si è visto che era praticabile. Ci siamo resi conto però che questo nuovo percorso poteva rivelarsi insidioso per la Provincia in quanto un conto è espropriare terreni agricoli e un altro è espropriare dei terreni a destinazioni industriale. Si è quindi pensato che fosse il caso di studiare una triangolazione con Santena e con la Fiat – proprietaria dei terreni – per vedere se era possibile, senza danneggiare nessuno, fare in modo che tutti portassero a casa qualche cosa. La Fiat ha dimostrato disponibilità, nel senso che questi suoi terreni si portano dietro una dote di edificabilità che non andava sacrificata. Ragionando con il Comune di Santena si è visto che era possibile inserire il tracciato stradale nell’area della Fiat, collocando diversamente l’edificabilità che era di pertinenza di quest’area e quindi non danneggiando l’azienda, ma consentendo che questa cedesse alla Provincia il terreno necessario per costruire la circonvallazione».
Sin qui, in sintesi quanto detto a Villastellone nei giorni scorsi. In questi giorni, nelle buche della posta, è stato recapitato il numero di aprile de “La voce di Santena”, periodico di informazione della città di Santena, coordinato dal sindaco stesso. A pagina 2, l’editoriale del primo cittadino si chiude così: «Inoltre, è stata sottoscritta la convenzione tra Provincia di Torino, Comune di Santena e Comune di Villastellone che permetterà la realizzazione del terzo ponte sul Banna”. Dunque secondo il sindaco editorialista il ponte sarebbe cosa quasi fatta.
A Franco Campia, assessore ai Trasporti e alle grandi infrastrutture, abbiamo chiesto una previsione rispetto ai tempi di realizzazione del terzo ponte e della circonvallazione Ovest di Santena: «Sui tempi, a oggi, non possiamo dire assolutamente nulla di certo. Il nuovo Ptc – Piano territoriale di coordinamento, è in fase di redazione e quindi questa opera, a tempi brevi, sarà inserita. Invece sulla realizzazione dell’opera e più difficile fare previsioni anche perché quella prevista a Santena è un intervento costoso che andrà inserito nel piano triennale perché sinora non c’è. Gli uffici stanno studiando come realizzare questo intervento».
All’assessore Franco Campia abbiamo chiesto qualche informazione in più rispetto alla destinazione dell’area di terreno della Fiat non utilizzata per il passaggio della circonvallazione di Villastellone: «Va premesso che questo non è un problema che riguarda direttamente la Provincia – spiega Campia, che aggiunge –. Da quanto sappiano l’area libera dal tracciato verrà lottizzata e quindi potranno localizzarsi attività produttive e anche commerciali, questo dipenderà dal piano regolatore di Santena. Con la circonvallazione l’area disporrà di una migliore accessibilità. Inoltre la convenzione consente alla Provincia di poter arrivare alla cessione dell’area attraverso un accordo bonario; senza tale accordo l’area industriale avrebbe costi ben più alti».
Sin qui Campia che, sui tempi, appare un tantino più prudente del sindaco editorialista. Guardando le carte qualcosina in più si capisce. Intanto mentre la circonvallazione ha una fascia di rispetto di trenta metri, nell’area della Fiat questa distanza è portata a soli dieci metri. Per quanto riguarda la circonvallazione di Santena e il terzo ponte, le previsioni relative ai costi superano i dieci milioni di euro. Gli uffici della Provincia e quelli del Comune sono già al lavoro ed esiste una ipotesi di tracciato, chiusa in qualche cassetto sicuro. Da quel che siamo riusciti a capire per il passaggio il corridoio individuato sarebbe vicino all’asse ferroviario. Tra qualche mese le ipotesi di tracciato dovrebbero essere rese pubbliche. Nicotra spiega: «Ogni cosa a suo tempo. Sarebbe meglio non scrivere nulla sulle ipotesi di tracciato perché scatenerebbero solo inutili polemiche. L’unica cosa che si può dire oggi è che l’amministrazione comunale intende salvaguardare al massimo i terreni agricoli».