Santena, gli assessori Falcocchio e Trimboli intervengono sulla chiusura della Laria

SANTENA – 3 maggio 2009 – Giuseppe Falcocchio, esponente di An, assessore alle Attività produttive e Domenico Trimboli, esponente del Pdl, assessore alla Fasce deboli, riassumono l’incontro che l’amministrazione ha avuto con il sindacato sulla situazione della Laria che ha annunciato la chiusura dello stabilimento santenese.

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Giuseppe Falcocchio, assessore alle Attività produttive, racconta: «Prima di incontrare il sindacato abbiamo voluto conoscere il piano industriale che ci è stato esposto dalla direzione e dalla proprietà. Durante l’incontro con la Laria ci avevano detto che il piano firmato in Regione lo scorso anno prevedeva la chiusura nell’anno 2011, dello stabilimento sito ai Ponticelli. L’azienda ci ha anche spiegato che, considerata la situazione contingente, con la crisi di mercato e la contrazione degli ordini, si è deciso di anticipare i tempi, cessando l’attività entro la fine del 2009. A questa scelta si è arrivati tenendo conto che lo stabilimento santenese è obsoleto e che attualmente lavora in perdita. Secondo la ditta per non mettere a rischio anche la stabilità economica del sito produttivo di Castello di Annone, l’unica strada percorribile è quella della chiusura produttiva entro agosto 2009 e la cessazione di ogni attività entro fine anno. Sostanzialmente la ditta ci aveva detto che l’anticipo della chiusura sarebbe stata concordata con il sindacato. Noi con questa notizia abbiamo incontrato i sindacati e lì però abbiamo sentito cose un po’ diverse».

Giuseppe Falcocchio, aggiunge: «Lunedì 27 aprile, in effetti, sentendo quanto ci aveva riferito la ditta, il sindacato ci è parso spiazzato. Infatti, secondo il sindacato un anno fa in Regione si era concordato il riammodernamento dei siti produttivi di Santena e di Castello di Annone, per poi procedere allo sviluppo delle attività.  Anche noi amministratori, a fronte della reazione del sindacato siamo rimasti un po’ perplessi. Dalla direzione avevamo ricevuto una indicazione; dai sindacati ne è arrivata un’altra. Per procedere bisognerà fare un po’ di chiarezza. Il sindacato ci ha anche detto che il 9 marzo scorso la proprietà  avrebbe confermato gli impegni presi nell’accordo siglato l’anno scorso. Noi amministratori, allo stato attuale prendiamo atto che ci sono due versioni differenti del cammino che la Laria sta percorrendo. Come maggioranza valuteremo la situazione, terremo conto di eventuali sviluppi a breve. Senza dubbio il sindaco relazionerà in apertura del prossimo consiglio comunale. E’ inutile ricordare che, come amministrazione siamo abbastanza preoccupati per la situazione che sta maturando nello stabilimento santenese dalla Laria».

Giuseppe Falcocchio, continua: «Durante l’incontro, il sindacato ci ha chiesto due cose, e devo dire che, oggettivamente, sono stati corretti con le richieste. Per prima cosa attenzione e riguardo per eventuali nuovi cassaintegrati ed esuberi. Su questo abbiamo fornito la massima assicurazione. Come già sta avvenendo per i lavorati dell’Ages, e per altre attività produttive in sofferenza, gli uffici comunali sono a disposizione per la riduzione di una serie di tariffe e tributi. Proprio in questi giorni abbiamo siglato un accordo con il Centro per l’Impiego di Chieri e con tutti i Comuni della zona che prevede una serie di misure per contrastare gli effetti della crisi occupazionale sulle fasce più deboli. Il sindacato ci ha anche chiesto la massima attenzione per evitare speculazioni relative all’area su cui oggi insiste la Laria. Il sindacato ha paventato possibili richieste di cambio di destinazione d’uso dei terreni. Anche su questo abbiamo fornito assicurazioni: eventuali speculazioni andranno evitate. Siamo assolutamente contrari a trasformare in residenziale anche solo parte dell’area che oggi ospita la Laria. Va anche detto che sinora non  sono arrivate richieste del genere».

Lunedì scorso, alla riunione con i sindacati era presente anche Domenico Trimboli, assessore alle Fasce deboli, che conferma quanto riferito da Falcocchio: «In precedenza avevamo incontrato i responsabili della Laria e ci avevano detto che la chiusura sarebbe stata concordata con il sindacato. Inizialmente la chiusura del sito santenese era prevista per il 2011, ma essendo mutate le condizioni economiche e di mercato la ditta ha deciso di chiudere entro fine agosto 2009. I rappresentanti del sindacato ci hanno riferito che questa chiusura anticipata non sarebbe stata concordata tra le parti. Abbiamo dovuto prendere atto della situazione e delle discordanze esistenti tra quanto riferito dall’azienda e quanto afferma il sindacato».

Trimboli conclude: «E’ chiaro che questo annuncio di chiusura ci preoccupa perché rappresenta un altro elemento di criticità nel tessuto produttivo e si ripercuoterà sulla situazione di alcune famiglie santenesi. L’azienda ha detto che la chiusura dello stabilimento di via vecchia Chieri e l’unificazione nello stabilimento di Castello di Annone comporterà nuovi esuberi con nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali. Stante questa situazione, dopo i due incontri con la direzione e i sindacati l’amministrazione prende atto della situazione e deciderà il  da farsi. Una cosa è certa, noi faremo il possibile – e quello che un Comune può fare in situazioni come queste non è molto –, ma le decisioni per il futuro della Laria dovranno essere prese in altre sedi».

filippo.tesio@tin.it