Santena, stato di agitazione alla Laria, la proprietà ha annunciato la chiusura

SANTENA – 4 maggio 2009 – Gli addetti della Laria hanno dichiarato lo stato di agitazione. Lo hanno deciso i trenta lavoratori dello stabilimento che produce klinker durante l’assemblea di oggi pomeriggio. La riunione è stata indetta dalla Fillea Cgil, dopo che – nei giorni scorsi – la direzione aziendale, durante un incontro con gli amministratori, ha annunciato – a breve – la chiusura dello stabilimento.

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Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino, spiega: «Durante l’assemblea abbiamo ripercorso la cronologia degli eventi e dichiarato lo stato di agitazione. Questo significa che noi abbiamo rispettato tutti gli adempimenti legislativi e contrattuali e, da ora in vanti, in qualsiasi momento, potremo scendere in sciopero. Per ora i trenta addetti continuano a lavorare, ma abbiamo già programmato alcune azioni di protesta. Subìto dopo l’assemblea di oggi abbiamo chiesto di incontrarci con la Laria, ma la direzione ha rifiutato il dialogo con la Fillea, e ha accettato di incontrare le sole Rsu, che hanno chiesto spiegazioni rispetto a quanto affermato dalla proprietà nell’incontro con gli amministratori in merito alla chiusura a breve. La Laria, sostanzialmente ha riferito che la crisi economica e le difficoltà di mercato del settore avrebbe fatto precipitare gli eventi. La direzione ha spiegato che nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro all’Unione industriale, questa volta alla presenza del sindacato».

Dario Boni, continua: «Noi, ovviamente, non riteniamo sufficienti le spiegazioni fornite dalla proprietà per giustificare un cambio di rotta così repentino. Abbiamo già chiesto un incontro con l’assessorato provinciale al Lavoro; l’assessora Cinzia Condello ha messo in agenda la riunione per il giorno 13 maggio. E’ presumibile che la Provincia decida di convocare anche gli amministratori. La decisione della chiusura dello stabilimento di via vecchia Chieri è arrivata inaspettata ed è stata anticipata in una sede non propria. Ovviamente tutti i passi che noi faremo saranno finalizzati a tenere aperto lo stabilimento sito vicino alla borgata Ponticelli, a ridosso dell’autostrada Piacenza-Brescia. Gli accordi in corso sono relativi a crisi aziendale. La chiusura appare sospetta anche in relazione alle operazioni che la Laria sta portando avanti in Tunisia, dove ci risulta la ditta di klinker stia compiendo notevoli investimenti. Se si investono risorse è perché il marchio Laria ha ancora un mercato. Investire fuori Italia appare una speculazione per risparmiare sul costo del lavoro. Per noi, a fronte della crisi di mercato – invece di delocalizzare le produzioni all’estero – sarebbe meglio percorrere la strada della ristrutturazione aziendale per riconvertire le linee produttive e produrre gres porcellanato».

Il segretario generale Fillea Cgil Torino continua con una riflessione in merito alle dichiarazioni degli amministratori che durante le interviste in merito agli incontri con la proprietà e con il sindacato, affermano che si sarebbe di fronte a interpretazioni diverse degli accordi sindacali: «Noi abbiamo dato copia degli accordi agli amministratori della città di Santena durante l’incontro che abbiamo avuto con loro – precisa Boni –. Ci stupisce che gli assessori Giuseppe Falcocchio e Domenico Trimboli parlino di punti di vista diversi e divergenti a proposito di quanto affermato dalla Laria e da noi del sindacato. Certo diciamo cose molto diverse ma il problema è che quello che affermiamo noi risulta sottoscritto con gli accordi firmati. Francamente non riesco a capire quali siano le interpretazioni che si riserva ancora di fare l’amministrazione. La situazione mi sembra chiara. Negli accordi non si fa mai cenno alla chiusura dello stabilimento di Santena come di quello di Castello di Annone. L’accordo siglato è per crisi aziendale, con un piano di rientro che prevedeva diverse tappe concordate ma non certo la chiusura dello stabilimento».