SANTENA – 07 maggio 2009 – In autunno saranno disponibili per gli asparagicoltori nuovi semi della varietà santenese di asparagi. Di seguito il punto sulla sperimentazione avviata per custodire questa varietà che ha peculiari caratteristiche organolettiche.
Igli Signori, del Servizio Agricoltura della Provincia di Torino, la sperimentazione la racconta così: «Si è partiti da una decina di file di asparagi di proprietà di un agricoltore del Comune di Santena – Domenico Vassallo – che in questi anni è riuscito a mantenere in purezza un’asparagiaia che produceva turioni con le caratteristiche riconosciute dell’antica varietà locale santenese. Partendo da questo materiale genetico si è lavorato per alcuni anni – tre – con un progetto di valorizzazione di questi asparagi per capire se realmente ci troviamo di fronte ad una varietà a sé stante. Questa prima fase di sperimentazione è stata realizzata in tre imprese agricole santenesi: Domenico Vassallo, Giovanni Mosso e Carlo Vercellino. Al termine di questo primo ciclo di sperimentazione con materiale frutto di una prima selezione si è avviata una nuova fase al Crab – Centro di riferimento per l’agricoltura biologica ¬– nel Comune di Bibiana, dove non esistono altre asparagiaie. L’intento è produrre nuova semente senza correre il rischio di compromettere le caratteristiche di questa varietà».
Igli Signori, aggiunge: «Nei primi anni si è portata avanti una cernita puntuale delle piante presenti e si è effettuato un miglioramento genetico grossolano che ci ha consentito di poter arrivare a un quantitativo minimo di piantine da ridistribuire ai produttori che avranno voglia di diventare custodi della varietà santenese. Il risultato sta portando ad ottenere alcuni chilogrammi di semi di questa antica varietà che permetteranno di distribuire piantine di asparagi ai coltivatori di Santena o dei comuni del Pianalto di Poirino. L’obiettivo è conservare questa varietà che – se pur meno produttiva delle moderne cultivar – produce turioni con specifiche caratteristiche organolettiche, così come dimostrato da recenti panel di degustazione che hanno stabilito che i turioni sono di buona e ottima qualità».
Per la conservazione della biodiversità sarà importante vedere sorgere a Santena e nell’area del Pianalto di Poirino, nuove asparagiaie della varietà santenese. Gli standard quantitativi delle moderne cultivar – come, ad esempio Eros e Marte – sono certamente irraggiungibili, ma ciò non toglie che ci sia spazio anche per la varietà santenese, una realtà di nicchia che dovrà essere adeguatamente valorizzata.
A questo progetto di sperimentazione e ricerca, oltre alle aziende agricole, hanno partecipato: il Cra – Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura – di Montanaso Lombardo, diretto da Agostino Falavigna; il Crab – Centro di riferimento per l’agricoltura biologica, di Bibiana; Coldiretti Torino con il tecnico Giancarlo Chiesa; il Creso – Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura. Questo progetto sementiero vede il finanziamento della Regione Piemonte e dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. In questi giorni l’associazione Produttori di asparagi di Santena e del Pianalto – presieduta da Roberto Ghio – sta completando il censimento dei coltivatori che hanno investito sugli asparagi. Oltre alla superficie sono in arrivo i dati relativi alle varietà presenti nelle asparagiaie cittadine. Nei mesi invernali il progetto della valorizzazione della varietà santenese è stato illustrato agli asparagicoltori che hanno manifestato interesse. In autunno sarà disponibile un certo quantitativo di semente. E’ chiaro che il successo di questa sperimentazione è legato alla disponibilità che manifesteranno i coltivatori dell’associazione Produttori di asparagi».