SANTENA – 19 giugno 2009 – Presso la sede del Crab – Centro di riferimento per l’agricoltura biologica – in via San Vincenzo 48, a Bibiana, questa settimana si è svolto un incontro sul tema del recupero e la valorizzazione dell’asparago santenese. Il programma della giornata prevedeva: la visita al campo di moltiplicazione dell’asparago, varietà santenese, allestito presso il Crab; la presentazione del lavoro di selezione della varietà locale Santenese; l’illustrazione dei caratteri morfologia dell’asparago Santenese e confronto con le varietà commerciali; la valutazione dei risultati produttivi, relativi al terzo anno di coltivazione dell’asparagiaia, in riferimento alle tecniche colturali adottate. Di seguito una sintesi delle diapositive presentate dai tecnici del Crab.
Nel 2006 è stato finanziato dalla Regione Piemonte un progetto, nell’ambito del “Programma interregionale cofinanziato Sementiero – legge 499/99” per l’iscrizione di varietà tradizionali al Registro nazionale delle sementi. All’interno di questo programma si colloca il lavoro di Recupero e valorizzazione dell’asparago Santenese. Da prove varietali condotte dal Creso e dal Cra – Sezione di Montanaso Lombardo (Lodi), con la collaborazione dei tecnici orticoli di Coldiretti Torino, risulta che le varietà e gli ibridi più adatti alle condizioni pedoclimatiche del Piemonte sono: Eros, Ercole, Precoce d’Argentueil, Santenese, Marte e Violetto d’Albenga.
La varietà Santenese probabilmente deriva dalla varietà francese Precoce d’Argenteuil, attraverso un lavoro di selezione operato dagli agricoltori. Per la caratterizzazione della varietà Santenese durante la sperimentazione sono stati identificati i caratteri morfologici della pianta e del turione in modo da permetter di distinguerla dalle altre varietà. La sperimentazione ha inoltre puntato a mettere in evidenza le differenze a livello organolettico dei turioni della varietà Santenese, al fine di una sua valorizzazione commerciale. Eros è l’ibrido più diffuso nelle regioni settentrionali, grazie all’elevata qualità per forma e calibro, dei turioni verdi e per la buona tolleranza alle avversità fungine – ruggine e stemfiliosi.
Negli anni 2006 e 2007 presso le aziende santenesi di Carlo Vercellino e Domenico Vassallo sono state condotte le sperimentazioni, con parcelle che vedevano presenti la varietà Eros e quella Santenese.
Nell’ambito dei caratteri morfologici sono state valutate: l’altezza dei turioni, il diametro dei turioni; l’altezza della prima ramificazione, la lunghezza dei Cladofilli; la fogliosità, il livello di senescenza del sesso (maschile e femminile). L’altezza della prima ramificazione per la varietà Santenese è di 28,7 cm, mentre Eros raggiunge quota 34,4 cm, con una differenza del 20 per cento. Per quanto riguarda il sesso, la varietà santenese presenta individui maschili e femminili in rapporto 1:1, mentre Eros – essendo un ibrido – ha solo individui maschili. Per quanto riguarda la fogliosità la varietà santenese ha ottenuto punteggi maggiori. In merito alla lunghezza dei cladofilli, Eros ha mostrato cladofilli mediamente più lunghi.
Il saggio organolettico dei turioni si è svolto nel 2007 presso la Trattoria della pace, di Santena. Sono stati preparati e cotti, separatamente, in acqua non salata, campioni della varietà: locale santenese, Violetto di Albenga, Precoce d’Agentueil, ibrido Eros. La varietà Argenteuil si è distinta per l’intenso aroma della parte apicale e per la gradevolezza olfattiva. Il Violetto di Albenga si è distinto per intensità olfattiva, per la chiusura dell’apice, per dolcezza della parte apicale e della parte basale, per l’aroma della parte apicale e di quella basale, per la consistenza della parte apicale, per la gradevolezza gustativa e olfattiva. La varietà Eros, si è distinta per l’aroma della parte apicale. La varietà Santenese ha registrato buone valutazioni per la chiusura dell’apice, per l’intensità del colore prevalente, per una bassa fibrosità, per l’aroma della parte basale e apicale, per gradevolezza gustativa e per consistenza apicale. Come giudizio complessivo la varietà Santenese e la varietà Albenga si sono posizionate al primo posto, seguiti da Eros e Argenteuil.
Le conclusioni della sperimentazione possono essere così sintetizzate:
– le basse rese della varietà Santenese sono in parte le cause dell’abbandono di questa varietà locale.
– viene riconosciuta la superiorità qualitativa della varietà santenese rispetto alle varietà e agli ibridi messi a confronto.
– la valorizzazione della varietà santenese dovrà comprendere necessariamente una precisa tracciabilità e un riconoscimento attraverso un marchio di qualità.
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