SANTENA – 01 luglio 2009 – Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc, interviene sulla telenovela del palazzetto dello sport, commentando la notizia arrivata da sindaco e assessori in merito all’imminente via libera rispetto all’agibilità della struttura, iniziata otto anni fa.
“I fattori del palazzetto”: potrebbe essere titolato così il contributo che ci ha inviato Roberto Ansaldi, consigliere comunale di lungo corso e attuale capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc. Ansaldi afferma: «Una regola matematica che ti insegnano a scuola è che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Nella pubblica Amministrazione così come nell’imprenditoria e nella economia – anche quella domestica – questa regola non è vera così come il tempo non è una variabile indipendente. Su rossosantena.it di questi giorni, così come un mesetto fa l’assessore Gianni Giacone, il sindaco ha dichiarato che a fine luglio 2009 il palazzetto sarà finalmente agibile».
Roberto Ansaldi precisa: «Ma l’agibilità è cosa diversa dall’usufruibilità, che è poi ciò che contra per i cittadini. Infatti una volta agibile il palazzetto andrà arredato – spogliatoi, sala medica, infermeria ecc. – ma a bilancio non è ancora stato stanziato nulla. Così come non è stato affrontato compiutamente il problema della gestione, con tanto di probabile impatto economico che deve essere valutato ed iscritto a bilancio». Il consigliere comunale di minoranza prosegue: «Detto in altri termini e sentite le interviste, ci pare di capire che di questi due aspetti – tutt’altro che marginali – si incomincerà ad affrontarli ad agibilità avvenuta, cioè – ferie permettendo – più o meno ad inizio di settembre, ovvero a stagione sportiva incominciata. In buona sostanza le società sportive che operano sul territorio dovranno incominciare un’ altra annata sportiva senza il palazzetto. Sarebbe stato logico pensarci un po’ prima e anticipare dei tempi per poter rendere la struttura operativa e usufruibile da fine agosto in poi».
Ansaldi continua: «Non siamo quelli che ci limitiamo alla mera critica –e quindi siamo contenti dell’imminente agibilità della struttura – ma non possiamo non evidenziare come con un minimo di programmazione e di lungimiranza, unita ad un pizzico di sensibilità in più, si sarebbe conseguito un risultato che era dovuto dopo otto anni di paziente attesa. Fin qui la struttura principale, ossia il palazzetto vero e proprio. Resta da esperire il futuro dell’annesso centro giovani – la costruzione annessa con vetri – in cui, secondo l’idea ispiratrice ed il relativo progetto, doveva nascere un punto di aggregazione importante per tutto il mondo giovanile che palesemente manca nel nostro tessuto: un bar ristoro, sala musica, sala computer e giochi, su tre piani con vista esterna. Tra l’altro, proprio dal centro giovani si dovevano ricavare parte degli introiti necessari – e non sono pochi – per il funzionamento dell’intera struttura. Vedremo gli sviluppi…».