Santena, per Ansaldi la verità di Benny sul Banna è una bufala

SANTENA – 12 luglio 2009 – “La verità sul torrente Banna”: questo il titolo di un contributo che qualche giorno fa il sindaco Benny Nicotra ha inviato ai mezzi di informazione, in risposta a un articolo pubblicato da un quotidiano torinese. Le affermazioni del sindaco hanno provocato la risposta di Roberto Ansaldi, che proponiamo qui di seguito.

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Roberto Ansaldi, capogruppo in consiglio dell’Unione dei Moderati-Udc, comincia così la sua riflessione sulle affermazioni del sindaco: «Sul sito del Comune, su rossosantena.it e sul Corriere di Chieri, c’è un articolo interessante sulle difese spondali del torrente Banna. Tutto parte da un articolo su La Stampa, del 25 giugno 2009, in cui il capogruppo del centrosinistra, Bruno Ferragatta, raccontava che i fondi per le opere sono disponibili ma mancano i progetti, chiamando all’appello l’amministrazione comunale circa la responsabilità dell’attuale mancata esecuzione delle opere».

12lug09-ansaldiRoberto Ansaldi, aggiunge: «Il sindaco – o chi per esso – ribatte addossando le responsabilità all’Aipo – Agenzia interregionale per il fiume Po, ex Magispo –  asserendo tra l’altro che sia i fondi che i progetti erano stati approvati dall’Aipo stessi nel 2006 , ovvero durante la giunta Ghio. Ma nel consiglio comunale del 28 aprile 2008, è stata approvata una delibera – votata anche dall’opposizione – in cui, per accelerare l’iter operativo, il comune di Santena si faceva carico dell’esecuzione delle procedure tecniche – progettazione, espropri, direzione lavori, procedure di appalto ecc. – lasciando in capo all’Aipo il finanziamento dell’opera. Ora, 15 mesi dopo quella delibera, si scopre che i fondi ci sono, ma mancano gli espropri e il progetto esecutivo per appaltare i lavori. Il Sindaco – ovviamente e come sempre quando gli si evidenziano le sue pecche – si inalbera ed addossa la colpa all’Aipo».

«La verità è che il Comune avrebbe potuto – secondo noi dovuto – procedere all’espletamento dell’attività per gli espropri dal 28. 04. 2008: oggi sarebbero completati», replica Roberto Ansaldi, che aggiunge ancora: «Stesso discorso per il progetto esecutivo: sarebbe finito e approvato. Infatti, la parte amministrativa degli espropri non implica costi, e comunque nulla avrebbe impedito al comune di fare il tutto – progetto esecutivo compreso – lasciando i costi all’Aipo come diceva la delibera del 28 Aprile 2008. Certamente ritengo una scusa palesemente puerile attaccarsi al Patto di stabilità. Infatti, e questo non lo dice l’opposizione di Santena, ma la normativa: “…Le spese per le calamità naturali, nonché quelle per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza, nonché quelle sostenute per le ordinanze emesse dalla Presidenza del Consiglio a fronte di dichiarazioni dello stato di emergenza”, sono sempre state escluse dal patto di stabilità.  Tangibile conferma a quanto detto è la conferma chiesta dal Comune al Dipartimento di Protezione civile, che la circolare 2 /2009 della Ragioneria dello Stato ha dichiarato competente per i casi dubbi, che non ha potuto far altro che confermare una cosa che era già chiara».
Roberto Ansaldi conclude così la sua riflessione: «Quindi  in buona sostanza se oggi mancano progetti ed espropri la responsabilità è del comune di Santena, non dell’Aipo. Almeno dal 28 Aprile 2008 ad oggi».