Santena, due esposti sul Centro lavaggi terreni, il Pm Longi indaga

SANTENA – 21 luglio 2009 – La vicenda della ditta fossanese Centro lavaggio terreni – indicata da Tamagnone come all’origine dei suoi guai con Nicotra nel ricorso straordinario al presidente della Repubblica per chiedere l’annullamento del decreto con cui il sindaco gli ha revocato la delega alla Cultura – è finita sulla scrivania di un pubblico ministero. A seguito di un esposto presentato dai capigruppo di Insieme per Santena e Unione dei Moderati-Udc, e di un secondo esposto, presentato da altri, il pubblico ministero Valerio Longi è al lavoro per verificare la fondatezza dei rilievi contenuti negli esposti. Interpellato in merito, il sindaco Benny Nicotra, non commenta: «Io non ne so nulla. Non mi interessa e non sono mai stato convocato in merito». Di seguito una ricostruzione delle principali tappe della vicenda della ditta Centro lavaggio terreni.

Nel consiglio comunale del 26 settembre 2008 il sindaco – a fronte delle proteste dell’allora assessore Edoardo Tamagnone e di tutte le opposizioni – aveva annunciato di volere rinunciare all’aspettativa e alla richiesta di far versare al Comune i contributi previdenziali. La rinuncia, retroattiva, è partita dal 1° settembre 2008. Qualche giorno dopo il consiglio comunale, in data 29 settembre 2008, il sindaco ha comunicato di aver ripreso a tempo pieno il proprio lavoro presso la ditta Centro lavaggio terreni, proprio a partire dal 1° settembre. Il lavoro di dirigente del sindaco in questa realtà produttiva non è durato molto: infatti, il 30 ottobre 2008 c’è stato l’atto di scioglimento e liquidazione di questa ditta.

Il Centro lavaggio terreni è stato costituito il 24 aprile 2008, forte di un capitale sociale dichiarato di 30mila euro, con tre proprietari: Guido Negro con una quota di 7.500 euro; Marcello Negro, con una quota di 7.500 euro e la ditta Rosso srl, con una quota nominale di 15mila euro. La data di inizio attività della ditta è il 16 giugno 2008. Amministratore unico della ditta è Piero Molino. Benny Nicotra viene assunto da questa ditta il 16 giugno, con l’inquadramento di dirigente di azienda. In giugno Benny lavora due settimane e porta a casa una busta paga con un netto di euro 5.362. Il 1° luglio il sindaco si colloca in aspettativa e chiede al Comune di Santena di procedere al versamento dei contributi in sostituzione del datore di lavoro.

Secondo la documentazione fornita dagli uffici comunali ai gruppi di minoranza, si apprende che per il mese di luglio 2008, la retribuzione del dirigente in aspettativa per cariche amministrative è fissata in euro 17.800,77 euro e che l’aliquota contributiva a carico del Comune è del 36,15 per cento. Il Comune, per due mesi, ha versato i contributi previdenziali, che ammontano a oltre 6.000 euro mensili. Poi il sindaco, nel consiglio comunale di fine settembre, ha annunciato di rinunciare all’aspettativa.

Dunque da inizio settembre, sempre in base alla documentazione consegnata ai capigruppo della minoranza, il primo cittadino aveva ripreso a tempo pieno il proprio lavoro presso la ditta di Fossano. Questa realtà produttiva, forte di un amministratore unico, un dirigente e un addetto indipendente, ha però chiuso i battenti in data 30 ottobre 2008.

Nell’esposto presentato dai due capigruppo di minoranza, Roberto Ansaldi e Domenico Galizio, si ripercorrono queste vicende. A seguito dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato il Pm ha sei mesi di tempo per le indagini preliminari. La fattispecie di reato che potrebbe emergere dalla vicenda è quella di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. Tre gli esisti possibili: la richiesta di archiviazione; il rinvio a giudizio; la richiesta di ulteriore tempo per completare le indagini.

filippo.tesio@tin.it