Santena, dal 1° settembre 2009 partono 48 settimane di cassa integrazione ordinaria alla Laria

SANTENA – 25 luglio 2009 – Alla Laria proprietà, sindacati e Rsu hanno raggiunto un accordo che prevede 48 settimane di cassa integrazione ordinaria, a partire dal 1° settembre 2009. La firma è arrivata a metà settimana, nella sede dell’Unione industriale di Asti. A Santena dopo la pausa estiva si fermerà anche il secondo forno; il sito di borgata Ponticelli svolgerà funzioni di magazzino, con stoccaggio e spedizioni.

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Franco Barbero, Fillea Cgil Torino, spiega: «Nell’incontro, avvenuto nella sede dell’Unione industriale di Asti, questa settimana abbiamo raggiunto un accordo per 48 settimane di cassa integrazione ordinaria. Per quanto riguarda lo stabilimento di Santena non si parla più di chiusura di stabilimento, ma di una eventuale aspettativa per il superamento della crisi che investe tutto il settore e in particolare la ceramica. Nella riunione non abbiamo più discusso di esuberi o di eventuali dismissioni da parte delle maestranze: se ci saranno problemi del genere, caso per caso, verranno comunque valutate  incentivazione all’esodo. Ora abbiamo davanti 48 settimane di cassa integrazione ordinaria per poter effettuare ulteriori verifiche su eventuali riprese di mercato».

Franco Barbero aggiunge: «Nell’incontro non abbiamo parlato delle vicende relative a quanto sta succedendo in Tunisia. Abbiamo affrontato il tema della presentazione di un vero piano industriale che consenta di garantire l’occupazione sui due siti presenti nel territorio italiano. Per Castello d’Annone l’azienda ha prospettato alcune difficoltà, sotto il punto di vista della liquidità, per completare gli investimenti, ma ha ricordato che in questi mesi, rispetto agli 800mila euro di investimenti previsti, 650mila sono già stati effettuati; altri 150 mila euro – superate le difficoltà – dovrebbero arrivare.  Queste risorse investite potranno consentire una maggiore flessibilità produttiva utile ad acquisire ulteriori fette di mercato che – sino a oggi – non potevano essere appannaggio della Laria. Cerco di essere più preciso su questo punto che ritengo importante: sino a oggi le lavorazioni avevano bisogno di un numero minimo di metri quadrati di piastrelle, al di sotto del quale non si poteva scendere.  Gli investimenti compiuti in questi ultimi mesi a Castello d’Annone, e quelli previsti in futuro dovrebbero consentire una maggiore flessibilità. Potranno così essere immesse sul mercato quantità ridotte e nuove qualità di prodotti. Da un lato sarà possibile realizzare un risparmio di costi e dall’altro questo ci consentirà di acquisire anche clienti che richiedono quantità minori di materiali. Se sino a oggi si potevano soddisfare solo le richieste che prevedevano un minimo di 100mila metri quadri di klinker, in futuro potranno venire prese in considerazione anche richieste inferiori, a partire da 10-20mila metri quadrati di piastrelle».

Il sindacalista della Fillea Cgil aggiunge: «La cosa più importante per noi è che per ora non abbiamo parlato di riduzione di occupazione o di drasticità di interventi che avrebbero portato a situazioni peggiorative per quanto riguarda l’aspetto occupazionale. Durante la riunione abbiamo ribadito che in una eventuale futura chiusura di Santena – a fronte di un ammodernamento e  di ulteriori investimenti effettuati a   Castello d’Annone – dovrà assolutamente essere garantita l’occupazione».

«Ora, a partire dal 1° settembre, inizierà questo percorso di 48 settimane durante il quale porteremo avanti un continuo monitoraggio della situazione. Come sindacato abbiamo calendarizzato incontri periodici con le Rsu per gestire al meglio l’intera vicenda. Gli incontri proseguiranno sino a uno-due mesi prima del termine del periodo di cassa integrazione ordinaria, quando saremo chiamati a una nuova verifica del piano industriale che dovrà consentire un futuro alla Laria. Alla luce dell’andamento di mercato valuteremo anche l’ipotesi di eventuale chiusura del sito santenese».

«Per noi questo incontro è stato positivo – chiude Franco Barbero – a fronte della prospettiva di discutere di esuberi abbiamo raggiunto un accordo che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali. Inoltre gli investimenti compiuti e quelli prospettati a breve, a fronte di un miglioramento della situazione di liquidità dell’azienda, potranno portare a una futura ripresa. Naturalmente monitoreremo con attenzione la situazione».