SANTENA – 22 agosto 2009 – La Padania, quotidiano della Lega Nord, nella giornata di ieri, venerdì 21 agosto 2009, ha dedicato tre pagine per rivelare che si è accorta del degrado che sarebbe presente nel complesso cavouriano. Tre pagine smaccatamente di parte che hanno un solo obiettivo: consentire a Roberto Cota, capogruppo del carroccio alla Camera di «smontare le accuse al Carroccio sulle celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia».
Andiamo con ordine. L’apertura del giornale, diretto da Umberto Bossi, è a tutta pagina, su due righe, in maiuscolo, a carattere cubitali: «Attaccano la Lega, ma dimenticano Cavour»; l’occhiello è riportato, sempre in maiuscolo, in colore bianco su un fondino verde: «Polemiche sull’unità d’Italia». Il sommario recita: «La casa e la tomba di Santena, dove riposano le spoglie del Conte, si trovano in uno stato di completo abbandono. Cota: “Solita ipocrisia e inefficienza politica di chi ci attacca”». Sulla sinistra della prima, sedici righe, firmate da Alessandro Montanari, rimandano a due pagine interne, la 4 e la 5. L’attacco del pezzo potrebbe andare bene per un’avventura della famiglia Addams: «Muri scrostati, polvere e insetti prima di arrivare a una lapide illeggibile e un mezzobusto avvolto da ragnatele…».
Sempre in prima ci sono altri due box. Il primo è titolato «Cota: c’è la crisi, spese limitate» e si apre con una domanda di dieci righe rivolte a Roberto Cota: «Presidente Cota, la Lega chiede di spendere con attenzione i soldi destinati alle celebrazioni dell’Unità d’Italia e subito riparte la tiritera del partito anti-italiano. Poi però si scopre che la tomba di Cavour, uomo simbolo dell’unificazione, versa in uno stato indecoroso. E non certo per colpa dei leghisti». A questa domanda Cota risponde così: «Infatti siamo alle solite. Noi sul Risorgimento abbiamo le nostre idee ma se stanno facendo una polemica politica incomprensibile sull’unità d’Italia è perché non vogliono parlare dei problemi concreti della gente e vogliono distogliere l’attenzione dalle proposte, giuste e concrete, della Lega. Come, a esempio, quella di adeguare i salari al costo della vita. Ma le pare possibile, in un momento come questo in cui c’è gente che perde il lavoro, non fare un controllo molto serrato sulle spese per le celebrazioni? Bene, a fronte di questa nostra posizione, che credo del tutto ragionevole, e delle polemiche che ne sono derivate, apprendiamo ora che la tomba di Cavour viene lasciata in stato di degrado. Mi sembra un episodio emblematico…». L’intervista al leader Roberto Cota continua a pagina cinque, è impaginata su sette colonne, occupa due terzi della pagina ed è cosi titolata: «C’è la crisi, giusto controllare le spese». Sotto il titolo c’è un sommario di altre due righe: «Cota smonta le accuse al Carroccio sulle celebrazioni del 150°: “Non è il momento di eccessi. Pensiamo a chi perde il lavoro”».
Ancora in prima c’è un altro box, con questo titolo: «Anche Ciampi nella Fondazione». A seguire sei righe: «Una Fondazione e un’associazione. Questi gli enti “che dovrebbero valorizzare il patrimonio storico, culturale e ambientale (tomba compresa ndr) dei luoghi cavouriani. La presentazione del pezzo finisce qui, senza che le virgolette vengano chiuse. Si rimanda il lettore a pagina 5. Questo box ha la firma di Alessandro Morelli. L’apertura de La Padania è completata da una foto su quattro colonne con l’ingresso della tomba e da un altro box immagine con la lapide della tomba tessitore d’Italia, con questa didascalia: «Il mausoleo abbandonato all’incuria e, all’interno, la lapide ormai illeggibile». Sin qui la prima pagina.
La pagina 4 de La Padania titolata su sette colonne ha come occhiello «Quelli a cui sta a cuore l’Unità d’Italia…», il titolo è «Patrioti che mandano alla malora Cavour», e come sommario «La casa e la tomba di Santena in stato di abbandono : un monumento all’oblio». Calcando un po’ la mano il giornalista Maurizio Robberto fa un pezzo di colore dove la visita al complesso cavouriano santenese viene presentata come un viaggio nell’incuria. Nel testo sono incastonate quattro immagini.
La terza pagina dedicata – si fa per dire – al complesso cavouriano, si apre con un box a piena pagina, che ha come titolo «Anche Ciampi nella Fondazione che dovrebbe gestire il castello» e come occhiello «Componenti sindaco, e rettore dell’università di Torino, ma solo la Padania si accorge del degrado». In quattro colonne il giornalista Alessandro Morelli, partendo da alcune informazioni che ha reperito su questo blog – la fonte è citata – ne ha per tutti, dall’incolpevole Mario Garavelli – presidente del cda della Fondazione da poche settimane – a Nerio Nesi, definito niente di meno che il “banchiere rosso”. Gli strali di Morelli non risparmiano Ippolito Calvi di Bergolo fino a un mese fa presidente della Fondazione, e finanche Carlo Azeglio Ciampi. Da ultimo, come già detto in precedenza c’è l’intervista a Roberto Cota.
Nei prossimi giorni rossosantena.it ospiterà qualche commento sui pezzi pubblicati da La Padania.