Santena, due articoli de la Stampa sul complesso cavouriano dopo le polemiche sollevate da La Padania

SANTENA – 23 agosto 2009 – Di seguito due articoli pubblicati dal quotidiano torinese La Stampa il giorno 22 agosto dopo la denuncia del quotidiano La Padania sul presunto degrado della tomba di Camillo Cavour.

La Stampa

22 Agosto 2009 – pagina 9

“Cavour abbandonato” “Macchè, per la tomba bastano pochi euro”

Botta e risposta tra Cota e Nesi

La polemica – paradosso – è di bandiera e a sollevarla è il quotidiano leghista La Padania. Il perché è presto detto: la tomba di Camillo Benso conte di Cavour, a Santena, verserebbe in uno stato di semi-abbandono. E cosi a difesa (forse involontaria) del decoro di uno dei massimi artefici dell’Unità d’Italia arriva la denuncia – niente poco di meno che – della Lega Nord che proprio in questi giorni sta polemizzando apertamente con l’imminente concessione di fondi per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia previsti a Torino nel 2011. Roberto Cota capogruppo del Carroccio alla Camera è franco e diretto: «Con riferimento alla tomba di Cavour voglio evidenziare un paradosso: la presidente della regione Piemonte (Mercedes Bresso, ndr) chiede tanti soldi per la tomba, ma la stessa poi è lasciata nel degrado più assoluto quando basterebbero poche centinaia di euro per risistemarla». «Questa notizia – aggiunge Cota – dovrebbe indurre a qualche ripensamento quanti, in questi giorni, da un lato invocano ingenti risorse per le celebrazioni dei 150 anni e dall’altro criticano quanti invece stanno chiedendo, in un momento di reale crisi, soltanto un controllo sulla spesa e un impegno oculato dei soldi pubblici».

Al castello Cavour di Santena dove sorge anche la cappella della famiglia Cavour l’ingresso è sprangato. Non si comprende come la Lega abbia fatto a scoprire lo stato di abbandono – confermato con diverse sfumature da tutti i personaggi sentiti – della tomba vista l’impossibilità di entrarci. Un’idea però arriva dalla prorompente polemica dell’assessore leghista di quel comune Patrizia Borgarello: «La tomba è anni che non viene restaurata. Ci sono state soltanto delle pulizie di rito. I turisti trovano spesso chiuso il castello e quindi anche la cappella funebre. E’ una situazione paradossale. Abbiamo manifestato davanti al Comune di Torino (reale proprietario di tutto) e aspettiamo che vengano mantenute le promesse».

Che Cota abbia, almeno in parte, ragione, lo conferma Nerio Nesi, storica bandiera socialista, amico personale di Carlo Azeglio Ciampi, vicepresidente della Fondazione Cavour e da tempo presidente dell’associazione Amici della Fondazione Cavour: «E’ vero che la tomba di Cavour – dice Nesi – necessita di una riparazione, di qualche aggiustamento. Ci sono fessure e altre cose da mettere a posto. L’ultima manutenzione risale a vent’anni fa. Certo non si può parlare di uno stato di abbandono. Detto ciò, come vicepresidente della fondazione mi sono già attivato. Ho contattato l’associazione dei Cavalieri del Lavoro di cui faccio parte. Loro mi hanno assicurato che in pochissimo tempo provvederanno a restaurare le parti della tomba in questione. Tutto a spese loro». «Detto ciò – aggiunge Nesi – è inaccettabile che lo Stato versi alla Fondazione – che è responsabile della manutenzione del castello e della tomba – 7500 euro all’anno». L’impegno non manca: «Ad ogni modo è importante porre rimedio a questa situazione in un momento significativo come questo, la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità». Una battuta infine sulla presunta impossibilità di visitare i luoghi di Cavour: «E’ falso. E’ soltanto richiesta una prenotazione. Ogni anno ne riceviamo tantissime da mezza Europa, soprattutto dalla Francia. Più dalla Francia che dall’Italia, per la verità».

Giuseppe Legato

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La Stampa

22 Agosto 2009 – pagina 55

Mostre e restauri per celebrare il conte di Cavour

A duecento anni dalla nascita iniziative che rivalutano la figura dello statista

Se lo stato di conservazione della tomba di Cavour diventa oggetto di una disputa politica tra il capogruppo della Lega Roberto Cota e la presidente della Regione Mercedes Bresso, almeno sul fronte delle celebrazioni qualcosa si sta muovendo.

L’occasione sarà il bicentenario della nascita dell’illustre personaggio scomparso il 6 giugno 1861, uno dei mostri sacri del Risorgimento italiano, oggetto di una serie di manifestazioni per rinfrescare la memoria ai giovani e meno giovani: essenzialmente mostre e convegni. «Anche se va detto che fino a qualche tempo fa Cavour non compariva tra le figure più popolari del nostro Risorgimento – precisa l’assessore regionale Gianni Oliva (Cultura) -. Troppo poco idealista per scaldare i cuori. Lui era un razionalista, apparteneva all’aristocrazia dell’intelligenza…».

La buona notizia è che, negli ultimi anni, la figura del conte è oggetto di rivalutazione da parte degli storici. «Cavour come alfiere dell’innovazione tecnologica e del rapporto Stato-Chiesa ispirato alla laicità», aggiunge Oliva. Non a caso, sono i due temi sui quali si concentrerà il ciclo di convegni organizzato l’anno prossimo.

Le celebrazioni ruotano intorno alla ristrutturazione del castello di Santena, finanziata dalla Regione con 5 milioni. E’ solo la prima tappa di una rivisitazione basata su iniziative diverse. Chi volesse farsene un’idea può tastare il terreno entrando nel sito dell’«Associazione Amici di Cavour» (www.camillocavour.com), il contenitore che raccoglie progressivamente tutto il materiale cavouriano: cominciano dall’epistolario del conte, forte di ben 15 mila lettere straordinarie nella loro freschezza. Idem per i memorabili discorsi parlamentari. C’è persino un link dedicato alle caricature e alle vignette dell’epoca, più o meno salaci ma monopolizzate dalla figura dello statista cucinata in vario modo. Prevista, sempre on-line, una mostra dal titolo «Cavour e il suo tempo».

Per la cronaca, la mostra – realizzata con l’Associazione piemontesi – sbarcherà in autunno a Roma. Seguiranno altre tre tappe in Francia: Parigi, Metz, Chambery. E ancora: Londra, Bruxelles, Ginevra. Il tutto, spiega Oliva, in collaborazione con gli istituti di cultura italiani. Anche il castello di Santena, riportato al suo splendore, ospiterà una rassegna di materiali cavouriani custoditi al Museo del Risorgimento: appuntamento nel 2010.

Un altro caposaldo è il «Premio Cavour» contraddistinto dalla consegna di un paio di inconfondibili occhialini d’oro, sul modello di quelli del conte, in calendario il 20 settembre. I vincitori delle due prime edizioni sono stati Carlo Azeglio Ciampi e Umberto Veronesi. La terza premierà Piero Angela, star della divulgazione scientifica a uso del largo pubblico.

Nella stessa ottica, la valorizzazione della figura di Cavour, va interpretata un’altra iniziativa inedita: la lettura di brani degli epistolari di Cavour presso il Circolo dei Lettori di Torino. Infine il ciclo dei convegni, sempre l’anno prossimo, data del bicentenario. L’occasione per familiarizzare con un padre del Risorgimento, forse meno conosciuto e apprezzato di quanto effettivamente meriti.

Alessandro Mondo