Santena, “I pericoli del peggio”, un monito di Ansaldi sulla situazione cittadina a partire dall’articolo di oggi del quotidiano La Stampa sulla vicenda outlet

SANTENA – 28 ottobre 2009 – «Lettera al sindaco: “Dacci la Variante” “Così incasseremo di più dai terreni dell’outlet”».Con questo titolo il quotidiano torinese La Stampa ha pubblicato oggi, nelle pagine di cronaca di Torino e provincia, un pezzo di quattro colonne, in merito al progetto di costruire un outlet nell’ex cava sita ai Ponticelli, tra le fornaci Mosso e Laria. Di seguito il commento sull’articolo inviato da Roberto Ansaldi, capogruppo dell’unione dei Moderati-Udc.

Roberto Ansaldi

Roberto Ansaldi il suo commento lo intitola: “I pericoli del peggio”. «Leggendo La Stampa di oggi mercoledì 29 ottobre 2009 – esordisce Ansaldi – c’è da riflettere: da una parte c’è l’articolo sull’outlet a Santena su cui, semmai ci fosse stato qualche dubbio, si dimostra che la manovra speculativa c’è stata e tutta, con tanto di guadagno quantificato del promotore – parente di primo grado di un assessore che secondo il sindaco è compatibile, quando la legge dice il contrario. Nel pezzo ci sono alcuni proprietari che dichiarano, tra l’altro, di non avere mai firmato la lettera di richiesta di cambio di destinazione d’uso: siccome ci sono le firme di tutti, ciò significa che qualcuno ha falsificato la firma di qualcun altro».

«La vicenda  è grave sia per come si è sviluppata sia per i retroscena che si scoprono cammin facendo – prosegue Roberto Ansaldi –. Per l’ennesima volta, Santena va sui giornali nazionali per fatti disdicevoli o quantomeno poco chiari; con buona pace per la pessima immagine della Città». Roberto Ansaldi aggiunge ancora: «In altra pagina dello stesso numero di giornale c’è un consigliere comunale di maggioranza di Poirino che si dimette perché le opposizioni dimostrano che non era ingegnere per due esami ed una tesi mancante».

«Il rischio – aggiunge preoccupato Roberto Ansaldi – per la nostra comunità, è che: a forza di contributi principeschi che si voleva far pagare al comune e per una azienda che ha chiuso un mese dopo; manovre arci-speculative sulla Masseria con tanto di amministratore “sconosciuto” dal sindaco che dice di aver acquistato i terreni perché l’amministrazione comunale aveva dato le garanzie di poter edificare il quartiere – il sindaco questa cosa, malgrado tante sollecitazioni, non l’ha mai chiarita; assessori sfiduciati perché una manifestazione è costata il quadruplo di un’altra offerta; rimborsi chilometrici che fanno sorridere e… via discorrendo, si  stia perdendo completamente il senso e il sentore della gravità di cosa stia capitando. Ci si abitua e ci si assuefa anche al peggio, a fatti che – da altre parti e per molto meno – creano indignazione pubblica».

«Non tutto ciò che è legale è opportuno e morale – prosegue ancora il capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc –.  Lo affermiamo a chiare lettere, in consiglio comunale e fuori, da almeno due anni a questa parte. Secondo noi a Santena si sta correndo un grande rischio: a furia di mollare gli ormeggi e non creare argine alle “cose inopportune” si sta scivolando pericolosamente e reiteratamente nella fitta nebbia delle “cose poco chiare” e nelle quali è difficile distinguere la verità dalla bugia, la trasparenza dalla manfrina, la legalità dall’illegalità. E non c’è nulla di più pernicioso e deleterio come questo stato d’animo perché, se si estende e si radicalizza, tutto sembrerà sporco, tutto sarà messo in dubbio e in tanti si sentiranno autorizzati a perseguire la strada più comoda per ottenere ciò che per vie legali non è consentito, e –peggio ancora – anche ciò che è un diritto per legge sarà visto come un favore personale».

Roberto Ansaldi la sua riflessione la chiude così: «Ricordiamoci sempre che se invale questa tendenza, nessuno potrà chiamarsi completamente fuori pur avendo la coscienza tranquilla: in questi casi è sempre arduo distinguere la responsabilità dalla connivenza, il buono dal cattivo, il grano dal loglio».

filippo.tesio@tin.it

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