Santena, progetto outlet, breve intervista al professionista indicato al sindaco per redigere l’eventuale variante urbanistica

SANTENA – 31 ottobre 2009 – Di seguito una breve intervista al professionista indicato al sindaco per la redazione dell’eventuale variante urbanistica necessaria per realizzare un outlet nell’ex cava dei Ponticelli. Il nominativo è segnalato dagli stessi proprietari dei terreni.



Architetto Gianni Pezzia Foriero è a conoscenza che i proprietari dei terreni dove dovrebbe sorgere l’outlet l’hanno indicata come professionista pronto ad agire “di concerto con gli intenti che l’amministrazione  comunale vorrà mettere in essere unitamente con gli uffici tecnici comunali” per la redazione dell’eventuale variante urbanistica e del piano del commercio?

«Certamente».

Ma scusi secondo lei è normale che chi vende i terreni segnali al sindaco un professionista per redigere la variante e si dica disponibile a pagarlo?

«Non c’è niente di strano. Nella lettera è anche spiegato il perché di questa proposta; per non gravare in nessun modo sui costi cui dovrebbe andare incontro l’amministrazione comunale. Redarre una variante comporta delle spese: occorre pagare un professionista. Con questa lettera i proprietari hanno fatto un ragionamento: noi chiediamo la variazione e ci facciamo carico delle spese. Questa variante, che la faccia io o un altro professionista, non potrà che raccogliere le volontà dell’amministrazione comunale e tradurle. Non è che il professionista si inventa niente».

Però, se proprio ci deve essere chi si fa carico di pagare le spese non sarebbe più logico che fosse chi realizza l’outlet?

«Evidentemente chi si prende l’impegno avrà deciso di sopportare anche le spese. Comunque assolutamente questa non è una procedura strana, io stesso l’ho fatto per altri Comuni. Io ora però le ho dato queste risposte ma siccome tutto è ancora in altomare… preferirei non dire oltre».

Nei giorni scorsi il quotidiano La Stampa ha pubblicato un articolo in cui alcuni proprietari dei terreni sostengono di non avere firmato nulla…

«Di questo aspetto non so proprio nulla… Guardi, sia gentile, io le ho parlato ma per questa vicenda, in questo momento, io preferirei non dire più nulla per un motivo semplice. Intanto l’amministrazione comunale in ogni caso dovrà prendere una decisione, in un modo o nell’altro. Su questa vicenda ci sono già state polemiche: io non ho letto i giornali, ma mi hanno riferito di polemiche al riguardo. A fronte della richiesta di alcuni privati, io non so quanti, credo che l’amministrazione dovrà dare comunque una risposta. Potrà dire sono d’accordo, non mi interessa o non sono d’accordo. Se l’amministrazione deciderà di essere d’accordo dovrà necessariamente incaricare un professionista che non farà nessuna scelta autonoma. Dovrà semplicemente compiere un atto tecnico. Di conseguenza che lo faccia io o un altro professionista, questo non significherà nulla. Non è che un professionista nel redarre questo atto abbia un potere discrezionale per far passare delle cose. Tutto sarà deciso dall’amministrazione comunale e, conseguentemente, dal consiglio comunale.

Nell’articolo del quotidiano torinese il problema sembrerebbe un altro. Il cronista scrive che i contadini dicono di non essere a conoscenza di un documento che riporta le loro firme

«Ho capito. Ma io – su questo – non saprei proprio cosa dire. Io ho dato la mia disponibilità per redigere questa variante. Punto e basta».

Sin qui l’intervista, raccolta a metà settimana. In questi giorni abbiano contattato alcuni dei firmatari della missiva rivolta al sindaco; tutti ci dicono di aver firmato. Sempre contattando i proprietari dei terreni, si scopre che c’è un altro documento, dove si spiega che le spese della variante non  graveranno in alcun modo sui proprietari, ma saranno a totale carico degli operatori del settore commerciale interessati a realizzare ai Ponticelli un complesso immobiliare l’outlet village. Il nome degli operatori? Nessuno dei proprietari dei terreni l’ha ancora sentito pronunciare.

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