SANTENA – 15 novembre 2009 – Duecentocinquanta persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata da un gruppo di cittadini contro l’aumento della bolletta dei rifiuti. Di seguito la cronaca dell’evento e gli interventi di consiglieri di opposizione a chiusura del corteo, pronunciati davanti al municipio.
“Scendiamo in piazza contro l’aumento della bolletta rifiuti”: questo il titolo del volantino con cui un gruppo di cittadini ha chiamato i santenesi a scendere in piazza. Sabato 14 novembre, i cittadini hanno cominciato ad arrivare a partire dalle 8,30. Un’ora dopo, piazza Aimerito era invasa da più di 200 persone. Alle 9,48 la manifestazione si è avviata. In testa alcuni cittadini che hanno organizzato la protesta. Le persone in prima fila avevano un cartello con su scritto, a caratteri cubitali e in maiuscolo “Vi siete dimenticati delle promesse fatte in campagna elettorale a riguardo della tassa sui rifiuti? E le aree ecologiche promesse, dove sono?”. Il corteo è partito con gli organizzatori che hanno fornito le ultime indicazioni: «La nostra vuole essere una manifestazione tranquilla. Mi raccomando niente insulti». A vegliare sul corteo la polizia municipale al completo, guidata dal comandante Alutto, che ha gestito la viabilità, particolarmente caotica il sabato mattina. Nutrita la presenza dei carabinieri, al comando del maresciallo Esposito. Il corteo ha percorso via Amateis, poi ha proseguito lungo via Torino, per arrivare in piazza Martiri. Avvicinandosi al centro città alcune persone sono andate ad aggiungersi ai manifestanti. La marcia è proseguita spedita. Ogni tanto veniva compiuta una breve sosta. Gli uomini alla testa del corteo, per tutto il tragitto, hanno invitato le persone che si affacciavano alle finestre o ai balconi, ad unirsi a loro. Alle 10,08 la testa del corteo è davanti al bar Alfieri, il percorso prevedeva di imboccare via Tana, ma il corteo tira dritto per arrivare subito in piazza. Raggiunta la piazza centrale i manifestanti hanno percorso due giri della piazza, tanto per attirare ulteriormente l’attenzione. Poi la manifestazione termina la sua corsa davanti al palazzo municipale.
In piazza alla testa del corteo si aggiunge Antonio Zollino, presidente dell’Apiup, Associazione padani imprenditori uniti Piemonte. Gli organizzatori passano a lui le redini della manifestazione. Alle 10,30 una piccola delegazione, guidata da Zollino, tenta di entrare in palazzo municipale per essere ricevuta dagli amministratori. Varcano la soglia del municipio. Fanno pochi passi e si scontrano con le porte sbarrate: il sabato tutti gli uffici sono chiusi. La delegazione fa dietrofront, esce dal palazzo e si decide di far intervenire alcuni amministratori.
Il primo che viene invitato a parlare è Santino Cascella: «Mi mettete parecchio in difficoltà. Io come presidente del consiglio comunale rappresento tutti, maggioranza e minoranza. Come presidente del consiglio su questa vicenda preferisco non prendere una posizione. Naturalmente sono qui per solidarietà nei confronti di voi cittadini che oggi siete qui a manifestare. Nei giorni scorsi anche io la bolletta rifiuti l’ho ricevuta e l’ho pagata. Anche io ho visto che è aumentata. Ritengo naturale lavorare per arrivare a porre dei correttivi. Su questa vicenda io non sono in grado di fare un discorso tecnico perché è una materia che non ho studiato e che quindi non conosco a fondo. Sono qui per portare il saluto personale mio e di tutto il consiglio comunale. Ringrazio il signor Zollino che mi ha invitato e tutti voi per la presenza. Non ho altro da aggiungere».
A questo punto ha preso la parola Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena: «L’importante non sono tanto le parole che ho da dirvi quanto il fatto che chi sta al piano di sopra possa sentire e possa capire che se c’è un certo numero di persone che si radunano in piazza di sabato mattina per manifestare il proprio disagio qualcosa vogliono dire. Ora, chiudersi nel comune, non farsi vedere, rifiutare il dialogo con tutti non è una cosa che va bene. Neanche in consiglio comunale noi riusciamo a parlare con questo sindaco. Assolutamente non accetta e non vuole confrontarsi con nessuno. Lui ritiene di avere sempre ragione. Lui ritiene sempre di fare le cose nel miglior modo possibile e che non possano esserci soluzioni diverse da quelle che propone. Non ascolta nessuno, neanche i suoi assessori. Io sono stato in giunta con lui e – non a caso – me ne sono andato. Anzi, prima mi ha buttato fuori e poi quando ha capito che non riusciva più ad andare avanti mi ha chiesto se potevo ritornare in giunta con lui perche aveva bisogno del nostro sostegno. Io gli ho detto di no, per un motivo molto semplice: come si fa a combinare qualcosa con una persona che in due anni e mezzo non è riuscito a portare a casa nessun risultato. Ha perseguito e raggiunto solo i risultati personali che gli interessano. Delle cose che interessano i cittadini semplicemente non se ne occupa. Non se ne occupa lui e neanche i suoi assessori».
Edoardo Tamagnone ha aggiunto: «Oggi qui parliamo di raccolta rifiuti. Io mi chiedo quando mai c’è stato qualcuno del nostro Comune che ha partecipato a riunioni del consorzio chierese e ha avuto qualcosa da dire sulle problematiche che si sono verificate e che non abbia accettato supinamente gli indirizzi che il consorzio indicava e chiedeva. Oggi noi a Santena applichiamo la tariffa puntuale. Vuol dire che più rifiuti produciamo, più paghiamo. La legge ci dice che le bollette da qui al prossimo anno dovranno esser basate al 70 per cento sullo svuotamento e al 30 per cento su base fissa. Negli anni passati eravamo al 36 per cento sugli svuotamenti e dobbiamo andare verso il 70 per cento. Allora cosa ha fatto il nostro comune? Ha preso questi parametri e li ha applicati immediatamente. Non c’è stato un aumento graduale come negli altri comuni. Siamo passati dal 36 al 55 per cento e il prossimo anno faremo un altro salto per arrivare al 60 per cento. E’ vero che il 70 è un obiettivo che ci indica la legge ma non ci dice in quanti anni lo dobbiamo raggiungere».
«Ci sono anche altre cose che vanno dette – ha proseguito Edoardo Tamagnone –. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare ai cittadini come fare la raccolta differenziata. La gente avrebbe dovuto essere messa al corrente del fatto che se il cassonetto dei rifiuti indifferenziati ha il coperchio aperto conta per due, nel senso che vengono conteggiate due raccolte. E allora, così facendo, le cifre da pagare salgono. Io penso che queste cose andrebbero spiegate ai cittadini. Io sono andato a vedere: l’ultimo opuscolo che l’amministrazione ha mandato nelle case risale al 2003. Negli ultimi sei anni non c’è stata nessuna campagna di informazione. Prima si pagava in base ai metri quadri: fare o meno la raccolta differenziata non incideva sulla bolletta. Oggi, invece, si paga in base ai rifiuti che si producono. Se non ci hanno spiegato questa cosa e cioè che si deve far di tutto per differenziare, chiaramente poi arriveranno bollette da 400, 500 euro. Ma, a questo punto, la colpa di chi è? È tutta del cittadino o in parte anche degli amministratori che non hanno reso edotta la popolazione?».
Edoardo Tamagnone ha accusato: «Vedete la critica che noi facciamo è che qui, in questo Comune, per la raccolta differenziata – come per il complesso cavouriano, come per le tante buche presenti nelle strade o per i ritardi nella costruzione della rotonda davanti alla Clessidra – il problema è sempre lo stesso. Le proposte che fa, non dico l’opposizione, ma qualunque consigliere comunale o gli assessori non vengono prese in considerazione, perché qui deve decidere sempre lui solo. Lui è stato eletto dai cittadini, lui ha questo mandato e lo fa come meglio crede. A fronte di questa situazione io credo che la cosa migliore che possiamo fare è fargli capire con la nostra presenza che le cose così non possono più andare avanti. Ci vuole qualcuno che si occupi dei nostri problemi e che se ne occupi degnamente. Ci vuole qualcuno che abbia la voglia anche di passare le sue giornate in municipio per guardare questi dati».
Edoardo Tamagnone ha proseguito: «Ad esempio sulla raccolta differenziata, era possibile fare una simulazione di quanto sarebbero venuti a pagare i cittadini a fronte del cambio dei parametri, ma nessuno l’ha fatto. Come è possibile che all’improvviso ci si trovi di fronte a bollette stratosferiche. Qualcuno avrebbe dovuto prevedere prima questo. Le cose non capitano mai a caso. Guardiamo soltanto quanto costa il servizio generale della raccolta rifiuti: a Santena si paga 1,2 milioni di euro. A Poirino, con gli stessi abitanti, ma con 75 chilometri quadrati di territorio, pari a cinque volte la superficie del comune di Santena – e questo vuol dire far girare di più i camion per vetro, plastica, organico, carta e indifferenziato – pagano 850mila euro di costo generale. Conti alla mano Santena paga un terzo in più con un territorio 5 volte meno esteso. Anche qui, un problema ci deve essere. C’è anche un’altra cosa che va detta: come mai in tutti i 18 Comuni del Consorzio chierese che applicano la tariffa puntuale solo qui sono venute fuori bollette così alte. Anche questo non è un caso. Questa domanda va fatta al nostro sindaco».
«Come ricorderete in campagna elettorale – ha detto il capogruppo di Progetto Santena – erano state fatte delle promesse. Ad esempio si era detto facciamo delle isole ecologiche. Perché se anziché far girare i camion per tutte le strade noi realizziamo delle isole dove i cittadini portano i rifiuti, avremo sicuramente un risparmio sui costi legati al chilometri percorsi e agli autisti che devono guidare i mezzi. Ora, in due anni e mezzo di amministrazione Nicotra-ter, c’è da chiedersi che fine ha fatto questa proposta annunciata in campagna elettorale. Oggi le isole non si sono ancora viste ma le bollette sono lievitate. Una altra cosa da dire ben chiaro è che le scelte dei parametri per formare le bollette non le ha fatte il Consorzio ma questa amministrazione. Questa amministrazione, a inizio anno, ha variato i parametri, ha stabilito di far pagare di più ogni svuotamento del cassonetto del non differenziato. A fronte dell’aumento delle bollette è inutile che ora il sindaco ci venga a dire andate all’ecosportello oppure rivolgetevi al Consorzio. Qui bisogna che qualcuno in Comune cerchi di capire come fare a risolvere questo problema e proponga soluzioni praticabili».
A questo punto è intervenuto Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc: «Ha già detto quasi tutto Tamagnone. Il vero problema di fondo è che questo signore – il sindaco – non ascolta nessuno. E’ da due anni che io, il mio gruppo, il consigliere Domenico Galizio e le persone di Insieme per Santena, facciamo proposte costruttive su questo argomento. Una proposta articolata l’abbiamo fatta ancora prima che scadesse l’appalto che è stato rinnovato nel luglio scorso. C’era un appalto precedente che non funzionava bene.Per due anni abbiamo detto guardate che prima che parta un nuovo appalto sarà meglio ragionare e discutere come utilizzare il servizio. I nostri appelli non sono serviti a nulla. Hanno impostato il nuovo appalto senza tenere conto di questi rilievi e ora queste regole ce le terremo per sette anni». Roberto Ansaldi ha continuato: «Deve poi esser chiaro che il servizio lo gestisce consorzio, ma come vengono determinate le bollette è una competenza dei singoli Comuni. La Giunta Nicotra ha trasmesso al Consorzio i parametri relativi ai coefficienti da considerare per formare la tariffa e il costo relativo al volume del non differenziato e al singolo svuotamento. Su questo sarà bene non farci infinocchiare: non è il Consorzio che decide quanto devono pagare i cittadini ma è il Comune».
«Un’altra cosa importante è che due anni fa il Comune ha fatto una scelta che ha inciso per oltre 100.000 euro sui costi. Quando è partita la raccolta differenziata il 55 per cento del costo totale del servizio veniva caricato sulle utenze domestiche e il restante sul commercio e l’industria. Due anni fa si è deciso di caricare sulle famiglie un ulteriore 10 per cento: questa operazione ha aumentato le bollette delle utenze domestiche di altri 120.000 euro, a vantaggio del settore commerciale e industriale. Ricordo ancora che sul servizio di raccolta dei rifiuti gravano anche alcuni costi impropri, come quello della pulizia della fontana».
Roberto Ansaldi ha concluso: «Rispetto al problema del caro bollette occorre ragionare ed entrare nel merito, esaminando ogni singolo caso. Una cosa che sicuramente è mancata è l’informazione: perché in alcuni casi il caro bolletta semplicemente è il frutto di troppi svuotamenti. In tutti questi anni abbiamo sempre evidenziato le cose che non andavano nell’ambito del servizio rifiuti e avanzato proposte per introdurre dei correttivi. Il sindaco non ha mai recepito nulla».
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, ha esordito così: «Sarò molto breve perché non è questa la sede per risolvere i problemi tecnici che sono stati posti. Dico solo due cose. La prima – permettetemi di dirla, è un po’ polemica: il sindaco di una città nel momento in cui sa che i cittadini si sarebbero trovati sotto il municipio per chiedere dei chiarimenti dovrebbe almeno presentarsi. Nicotra però non ha la faccia. Rispetto alla manifestazione di oggi l’unica cosa che ha fatto è denunciare chi distribuiva i volantini per invitare la popolazione a partecipare alla manifestazione. Come al solito cerca di terrorizzare un po’ la gente; quest’arma del ricatto cerca di usarla anche sugli stessi consiglieri comunali. Interrompo qui perché ci saranno altre sedi per affrontare questo problema».
«La seconda cosa che voglio dire – ha aggiunto Ferragatta – Vi chiedo di introdurla con un applauso, che va a tutti voi, per avere organizzato questa manifestazione. Questa città ha bisogno di iniziative come questa di oggi. Sono in molti a Santena che avvertono il problema del costo della bolletta dei rifiuti. Si tratta di una questione che è venuta fuori per due motivi. Il primo è la sensazione di ingiustizia che prende i cittadini di fronte a bollette così alte. A Torino tre persone che abitano in un alloggio di 80 metri quadrati pagano circa 180 euro l’anno. Qui a Santena un nucleo di tre persone che abita in un alloggio con la medesima estensione secondo le bollette che sono state consegnate in questi giorni, dovrebbe pagare da 270 fino a 350 euro. Quindi è chiaro per tutti che c’è qualcosa che non funziona e che va rivisto».
«Noi, come opposizione – ha aggiunto Ferragatta – ci impegneremo per capire dove sorgono i problemi e come si potranno risolvere. Un problema da non sottovalutare che ha portato a far lievitare le bollette è senz’altro l’alto numero di svuotamenti dei cassonetti dell’indifferenziato. Il problema grosso è che se prima si facevano due svuotamenti e si pagava per due oggi se il cassonetto resta aperto gli stessi due svuotamenti vengono contati per quattro. Questo è un problema grosso da discutere; è una questione di ingiustizia che va affrontata e risolta». «Oggi siamo qui a discutere di raccolta rifiuti – ha continuato Bruno Ferragatta – ma a Santena noi ci troviamo davanti a una serie di situazioni di totale immobilismo, a partire dal parco Cavour. E guardate che la responsabilità dell’amministrazione comunale si valuta proprio dalle piccole cose che servono alla gente. E in questa città, da due anni a questa parte non è si fatto più nulla, tranne sognare pochi progetti costosissimi che servono soltanto a qualcuno ma non certo alla città».
«Voglio ringraziare chi ha organizzato questa manifestazione – aggiunge Ferragatta – perché abbiamo l’occasione di rendere evidente a tutti che il problema della raccolta rifiuti è reale. Noi non intendiamo strumentalizzare politicamente questa protesta ma vogliamo lavorare al vostro fianco per contribuire a risolvere le storture che con questa manifestazione avete segnalato. Siamo disponibili a confrontarci con la maggioranza per trovare una soluzione ai problemi evidenziati da questa manifestazione. La protesta di oggi è importante e non va dispersa. Le bollette stratosferiche recapitate in queste settimane arrivano in un momento che vede molti già in difficoltà nel far quadrare i bilanci familiari. Come nostra abitudine faremo delle proposte alla maggioranza nella speranza di venire ascoltati. Deve però esser chiaro che la responsabilità delle bollette non è in capo alle opposizioni ma ricade interamente sul sindaco e la sua Giunta».
Bruno Ferragatta ha concluso: «Dateci due settimane di tempo per cercare di capire la situazione generale. Come opposizioni abbiamo intenzione di chiedere la costituzione di una commissione consigliare per fare luce sulla vicenda. Non chiedetemi di non pagare le bollette. Dobbiamo restare nelle regole. E noi ci impegnamo a lavorare per capire se le regole che hanno portato al caro bolletta potranno essere modificate».
La manifestazione si è chiusa con un intervento di Edoardo Tamagnone: «Il problema dell’aumento delle bollette chiede tempi di intervento rapidi. Una proposta che pensiamo di presentare è quella di un fondo di solidarietà a favore delle famiglie che hanno maggiori problemi. Noi proponiamo un fondo di solidarietà perché pensiamo che una parte di responsabilità sia dell’amministrazione comunale che non ha informato correttamente i cittadini sul cambio dei parametri. Nei prossimi giorni alcuni fra i cittadini che hanno organizzato la manifestazione di oggi chiederanno un incontro al sindaco. L’obiettivo della riunione sarà sapere perché il comune non ha informato i cittadini del cambiamento del servizio della raccolta rifiuti e – soprattutto – perché nessuno ha previsto gli aumenti della tariffa rifiuti a Santena». Poco prima di mezzogiorno la manifestazione è terminata.
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