SANTENA – 16 novembre 2009 – Il Pdl ha presentato una mozione di sostegno al ricorso dello Stato italiano alla Corte europea per i diritti dell’uomo per l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche. La proposta vede come primo firmatario Giuseppe Falcocchio. La mozione sarà inserita nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Di seguito il testo della mozione, consegnata al protocollo del Comune il 9 novembre scorso.
Torino, 4 novembre 2009
MOZIONE
Oggetto: Sostegno al ricorso dello stato italiano alla corte europea per i diritti dell’uomo per l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche
Il Consiglio comunale
PREMESSO CHE
la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha definito, con una sentenza, la presenza del Crocefisso nelle aule scolastiche “una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”;
CONSIDERATO CHE
Il crocefisso è da sempre, prima che simbolo religioso, simbolo culturale tale da poter rappresentare ogni individuo -cattolico o meno- senza compromettere la laicità dello Stato, incarnando Valori di solidarietà, uguaglianza, fratellanza tanto che la sua esposizione nelle aule, anziché urtare la sensibilità degli alunni, svolge un ruolo di guida verso quegli stessi principi cui si ispira il nostro ordinamento costituzionale ravvisabili nella funzione simbolica educativa svolta a prescindere dalle religioni, o non-religioni, professate dagli allievi.
PRESO ATTO INOLTRE CHE
Lo stesso Consiglio di Stato nel 2006, con una propria sentenza, attribuiva al crocefisso ruolo di emblema anche su un piano di “valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile” nonché di principi di “tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione (…) che soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale.”
PRESO ATTO INOLTRE
Che la vigenza del R.D. n. 965 del 1924 e del R.D. 1297 del 1928 è stata più volte riconfermata da una pluralità di sentenze della Corte Costituzionale, della Corte di cassazione e del Consiglio di Stato.
PRESO ATTO INFINE
Dell’annunciato ricorso da parte del Governo Italiano contro tale sentenza;
IMPEGNA
Il sindaco e l’assessore competente
– ad appoggiare e sostenere il ricorso del Governo italiano contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo;
– a verificare, rispetto alle scuole di loro pertinenza, l’applicazione dei Regi Decreti di cui sopra.
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