SANTENA – 8 gennaio 2010 – Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino, interviene nel dibattito sulla vicenda outlet per segnalare che, ragionando di questo progetto, sarebbe bene tenere nella dovuta considerazione anche la situazione dei lavoratori della Laria.
Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino, afferma: «Le dichiarazioni dell’assessora Patrizia Borgarello, l’unica che nel commentare la vicenda outlet si è ricordata dei lavoratori della Laria, seguono un filo logico. Pronunciarsi con entusiasmo a favore dell’opera, potrebbe far pensare con buona sicurezza a un cambio di destinazione d’uso dei terreni praticamente certo, vista l’autorevolezza di chi si dichiara. Tutto ciò sicuramente non aiuta nella difficile vertenza Laria, in virtù del fatto che il percorso al termine degli ammortizzatori sociali non è ancora stato definito. I trasferimenti eventuali nel sito di Castello d’Annone, unitamente a percorsi che esplorino nuovi ricorsi ad ammortizzatori sociali, saranno frutto di nuove e difficili trattative».
«E’ bene che i politici santenesi ne tengano conto nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie – prosegue Dario Boni –. Auspicherei che nell’esercizio della libera opinione, il buon senso facesse dire che i terreni del sito produttivo Laria non cambieranno destinazione d’uso sino a quando non si risolverà positivamente la situazione di tutti i lavoratori che, sino a prova contraria, sono tutt’ora in forza».
Dario Boni aggiunge ancora: «Seguo anche con interesse la questione sollevata, praticamente da quasi tutti gli esponenti politici, chi a favore e chi no, rispetto ad una presunta incompatibilità di deleghe dell’assessore alle Infrastrutture pubbliche. Da circa due anni sono impegnato in un tavolo prefettizio su questioni legate alla sicurezza sul lavoro e alla regolarità e alla trasparenza negli appalti. Insieme alla Prefettura abbiamo portato avanti un paziente lavoro di condivisione che, credo nelle prossime settimane, si concretizzerà in un protocollo d’intesa sottoscritto da tutte le istituzioni, che impegnerà le pubbliche amministrazioni della provincia di Torino a tenere comportamenti virtuosi, per contrastare i fenomeni distorsivi che caratterizzano il mondo degli appalti. Sicuramente il caso Santena non rientra in questi parametri; sarebbe quindi auspicabile che esso venga chiarito, nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti».
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