SANTENA – 17 gennaio 2010 – Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, commenta il proseguire della crisi che vive la coalizione di centro-destra, guidata dal sindaco Benny Nicotra. La soluzione alla crisi slitta ancora e il sindaco è in balia delle sue ossessioni: lui è il baluardo dello sviluppo cittadino; deve tenere duro a tutti i costi per non dare soddisfazione agli oppositori. E intanto l’attività amministrativa è ferma.
Roberto Ansaldi, capogruppo Udc, commenta: «Leggendo le dichiarazioni del sindaco rilasciate al blog rossosantena.it sull’ennesimo slittamento della crisi che dura da sei mesi, c’è da convincersi che il sindaco non abbia più il senso della realtà. Ha perso dei pezzi per strada. Ha numeri risicati. La maggioranza ha disertato a più riprese i Consigli comunali e, cosa drammatica e più grave, ha bloccato il paese sotto tutti i punti di vista».
«Il sindaco parla inoltre di se stesso come il baluardo dello sviluppo – aggiunge Roberto Ansaldi –, quasi a sostenere l’ardua tesi che senza di lui ci sarebbe freddo e stridore di denti: così non è, ovviamente. Infatti, c’è da chiedersi di quale sviluppo stia parlando Nicotra, Siamo allo stallo assoluto e non basta certo edificare in modo indiscriminato porzioni pesanti del territorio per creare uno sviluppo serio, praticabile e sostenibile. Nicotra dimentica, forse, che l’amministrazione comunale ha uno strumento efficacissimo per la pianificazione corretta: quell’aggiornamento trasparente del piano regolatore generale che invece si è ben guardato dal volere e che è cosa molto diversa dai tentativi goffi e poco chiari che sino a ora ha proposto. Tutto ciò mentre si sono persi centinaia di posti di lavoro attivi – Ages su tutti e senza fare nulla in merito – e si rischia di perderne altri come Laria e fornace Mosso se si continua a confondere lo sviluppo con la cementificazione».
Roberto Ansaldi aggiunge: «La seconda ossessione del sindaco è la sua ferma volontà a “tener duro” a oltranza, per non dare soddisfazione alle opposizioni che “guferebbero” sulla durata della maggioranza. E’ una situazione paradossale che, nel dimostrare la debolezza del Sindaco, la dice tutta sul radicamento di “una resistenza ad oltranza ed a ogni costo” che sparirebbe se si eliminasse l’indennità di carica. Infatti, siamo fortemente convinti che se si togliessero le “prebende” e si tornasse al vecchio rimborso di poche lire, il settimo assessore non sarebbe certamente in discussione e si scoprirebbero le motivazioni sane: il senso civico e il servizio reso alla città, che conosce bene chi opera nelle associazioni. Le soluzioni di cui Santena ha bisogno possono, quindi, attendere: per trovarle ci vogliono volontà e tempo che lor signori da sei mesi non trovano perché sono impegnati in ben altre priorità: distribuire e contendersi sedie».
Il capogruppo dell’Udc aggiunge ancora: «Le opposizioni? Vorrebbero solo un sindaco meno nevrotico e ossessionato e che faccia il suo mestiere se è in grado: chi vince le elezioni ha il diritto ma anche il “dovere” di amministrare e attuare il programma che ha presentato agli elettori. Le opposizioni possono e debbono dire la loro, come avviene da tutte le parti, con quel confronto – anche duro, ma civile – che è il sale della democrazia. Se una maggioranza non è in grado di amministrare, come dimostrato negli ultimi due anni e mezzo, Nicotra non si può scandalizzare se c’è ancora qualcuno che tiene a questa comunità e fa il possibile – con una buona dose di indignazione – per mettere fine, oltre all’agonia deleteria, al penoso spettacolo che la maggioranza sta dando al paese. C’è un limite a tutto, anche alla vergogna. Una vergogna che non sarà difficile ricordare alla gente, alle prossime elezioni, in cui una cosa sarà certa: la maggioranza assoluta per poter governare Nicotra dovrà farsela dare dai cittadini. Quella relativa, dopo questa legislatura, non basterà più».
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