SANTENA – 16 febbraio 2010 – Torino e l’intero Piemonte avranno un ruolo-guida nelle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che saranno l’ennesima occasione per l’ulteriore sviluppo turistico e culturale del territorio. Quattro grandi mostre – due nella Reggia di Venaria, altre due nelle ex O.G.R. di Torino – saranno il “fiore all’occhiello culturale” del programma di Italia 150 a Torino e nell’immediata cintura. Ma nella nostra provincia altri luoghi e altri cimeli saranno al centro dell’attenzione: innanzitutto le Residenze Sabaude ed i luoghi cavouriani, come il Castello di Santena, con gli appartamenti e la tomba del Conte Camillo Benso.
Proprio il complesso di Santena merita una riqualificazione all’altezza della caratura politica e storica del primo Presidente del Consiglio dell’Italia unita. La figura di Cavour è l’emblema del modo in cui i torinesi intendono ripercorrere e celebrare la nostra storia nazionale, con l’orgoglio del proprio passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Uno dei capitoli più intensi ed entusiasmanti di quella storia fu scritto da quello che si può considerare il più grande statista che la storia del nostro Paese possa annoverare: un personaggio dalla caratura irraggiungibile, per le sue capacità di amministratore della cosa pubblica, per la sua visione strategica e per la sua abilità nel costruire le alleanze internazionali che furono indispensabili per raggiungere l’obiettivo dell’Unità d’Italia.
Milioni di persone visiteranno Torino nel 2011. Saranno persone di tutte le età e provenienze: dai ragazzi delle scuole di tutta Italia ai militari in congedo di tutte le armi e specialità , che terranno a Torino i loro raduni nazionali annuali. In provincia di Torino Enti pubblici e associazioni sono già al lavoro, per prepararsi a raccontare la vicenda umana di uomini che, come Cavour, seppero essere cittadini del mondo, pur sentendosi profondamente piemontesi e italiani; uomini a cui si deve quel ruolo-guida che Torino, la sua provincia e l’intero Piemonte hanno avuto ed hanno tuttora nella storia nazionale.
Fonte: www.provincia.torino.it
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