SANTENA – 6 marzo 2010 – Di seguito un contributo di Roberto Ansaldi, capogruppo Udc in merito ai progetti che l’amministrazione comunale – con il consigliere Migliore e l’assessore Miano, nei giorni scorsi hanno annunciato per i tre piani annessi al palazzetto dello sport.
Roberto Ansaldi, afferma: «Ho letto i chiarimenti dell’assessore Miano sulle destinazioni dell’ormai ex centro giovani, e sono francamente stupito dalle cose che si intende inserire – di tutto e di più – nella struttura a vetri di 100 metri quadrati circa, per tre piani. Vediamo in dettaglio le intenzioni dell’amministrazione. Al piano terra prevedono di sistemare il centro di accoglienza turistica e il prestito libri. Ci sta un po’ stretti ma può funzionare. Al piano primo nella prima versione data da Miano c’era un bar che ora è sparito; nella seconda versione si dice che sarà dedicato alla biblioteca vera e propria – ossia 20.000 volumi che oggi occupano circa 130-150 mq – che si dovranno concentrare in meno di 100 mq e questo sarà già un problema. Ma qualcuno ha calcolato se la soletta regge? Se non ricordo male la risposta è no e è meglio fare le opportune verifiche, prima di spendere ipotesi similari. Ho sentito rumors che indicano nella trasformazione da carta in cd la soluzione del peso: idea interessante, ma per farlo bisogna che il patrimonio librario storico sia trasformato in floppy disc con tanto di scannerizzazione pagina per pagina e libro per libro, per almeno 15.000 volumi. Costi elevati e tempi biblici a meno che non si voglia fare un falò nel cortile e bruciare il patrimonio librario della biblioteca. Non ho inoltre capito dove saranno allocati gli spazi per la consultazione, se a piano terra od al primo piano. Al piano terra gli spazi sarebbero esigui. Al primo piano mancherebbero sia gli spazi che la sorveglianza. Considerazione ulteriore: se arriva un cittadino – accolto a piano terra – e vuole consultare una certa sezione di libri che sarà ubicata al primo piano, lo si accompagna e si aspetta che abbia deciso il libro da leggere oppure lo si manda al piano superiore senza alcuna sorveglianza?».
Roberto Ansaldi, prosegue: «Al piano secondo è previsto ciò che inopportunamente viene ancora chiamato “centro giovani” ma che dell’ipotesi originaria non ha più nulla di ciò che era stato pensato e voluto. Infatti ciò che si intende realizzare è un banalissima sala per iniziative culturali musicali o cinematografiche per i giovani con una gestione sporadica a certi orari – quali, quelli della biblioteca? Così non serve a nessuno – e meno che meno ai giovani – e diventa una “cosa” che non è né carne e né pesce. Viene meno il concetto di aggregazione costante e di punto di riferimento “da vivere” per tutto un mondo – quello dei giovani – che reclama la giusta attenzione per i loro bisogni».
Il capogruppo dell’Udc prosegue: «I ragazzi chiedono una sala musica – insonorizzata – in cui i vari gruppi musicali possano provare, un bar, una sala computer e giochi, uno spazio polivalente per tutte le altre iniziative, anche culturali; il tutto con i tempi e i modi che servono ai ragazzi, non quelli di ufficio o che sono graditi alla classe politica cittadina. Ci si renda almeno conto che ciò che si intende realizzare non è più un centro di aggregazione giovanile, ma un qualcosa in cui “ogni tanto” ci sarà “qualche iniziativa”… “anche” per i giovani».
Roberto Ansaldi conclude: «A parte che l’assenza del bar toglierà alla gestione del palazzetto e del centro giovani un introito importante per la sua gestione – pari a ciò che si risparmia con l’affitto attuale della biblioteca, con nessun vantaggio sul piano economico – si sta improvvisando, in quella struttura, una sorta di insalata russa di difficile gestione, che servirà a poco e che rischia di penalizzare il servizio bibliotecario. Se si volevano risparmiare i 25.000 euro l’anno di locazione dell’immobile della biblioteca – cosa plausibile e giusta in momenti di vacche magre – c’erano altre soluzioni tecniche praticabili, logiche e razionali, ma per pensare con logica bisogna sapere quali obbiettivi si vogliono raggiungere. L’improvvisazione è cattiva consigliera ed è l’esatto contrario di ciò che serve a una amministrazione comunale: la pianificazione».
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