Santena, va a fuoco il capannone della Pegaso ecologia

SANTENA – 18 marzo 2010 – Da ieri pomeriggio brucia il capannone della Pegaso ecologia – ex Gamberoni – ditta che opera nello smaltimento dei rifiuti. Il capannone – messo sotto sequestro sin dal 2008 – è sito sulla strada statale 29, al chilometro 20.6.  A bruciare sono cumuli di gomma e copertoni. La nube nera alzatasi ieri ha destato allarme tra la popolazione, ma i comunicati dell’Arpa Piemonte – Agenzia regionale per la protezione ambientale – e le dichiarazioni del sindaco e degli uffici comunali sono tranquillizzanti.

Pegaso ecologia

Cartello PegasoIl rogo alla Pegaso ecologia è partito subito dopo mezzogiorno di ieri. Nel pomeriggio di ieri la nube nera era visibile a decine di chilometri di distanza. A domare l’incendio i vigili del fuoco di Santena, di Torino e squadre provenienti da tutta la provincia. La nube nera ha destato allarme tra la popolazione, ma il comunicato emesso dall’Arpa ieri, mercoledì 17 marzo alle 17,22, è tranquillizzante: «Intorno alle ore 12.30 in una ditta di recupero rifiuti si è sviluppato un incendio che ha prodotto una colonna di fumo molto alta. Sul posto intorno alle ore 14 sono intervenuti due ispettori del servizio territoriale dell’Agenzia che conoscono bene il processo di lavorazione dell’azienda. A loro si è aggiunta una squadra specializzata nel controllo della qualità dell’aria. I primi controlli non hanno evidenziato problemi di tossicità acuta». Sin qui la nota dell’Arpa.

Il punto sulla situazione, a metà pomeriggio di oggi, giovedì 18 marzo, lo fa il sindaco Benny Nicotra: «E’ tutto sotto controllo.  In zona, oltre ai vigili del fuoco, operano: l’Arpa; il Noe – nucleo operativo ecologico – dei carabinieri; i tecnici della Smat. Vengono compiuti controlli dell’atmosfera. Ho incaricato una ditta affinché recuperi l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio in modo che le falde non corrano pericoli. Ci sono due autopompe che operano per questo. Di conseguenza la popolazione può stare tranquilla: è tutto sotto controllo. Dobbiamo solo aspettare che questo incendio si plachi. Poi entreremo con le ruspe all’interno di ciò che resta del capannone per portare all’esterno il materiale residuo dell’incendio.  Dovremo entrare con dei ragni. Per ora non si può fare perché sarebbe troppo pericoloso; la struttura del capannone è profondamente lesionata, in alcune parti le pareti hanno ceduto. L’intero capannone è “cotto”. Per ora non è possibile fare altro che continuare a immettere acqua per fermare la combustione che ancora cova. Sin da ieri pomeriggio ho chiesto aiuto ai volontari della protezione civile per tenere in salvaguardia l’area dal traffico. Il livello di attenzione è comunque continuo».

Pegaso 1Il sindaco Benny Nicotra aggiunge: «Negli ultimi anni ho cercato di fare tutto il possibile per fermare l’attività di questa azienda. In tutti i modi ho cercato di bloccare una attività che veniva svolta in modo sicuramente non virtuoso. Devo anche aggiungere che ci sono state autorizzazioni da parte dalla Provincia che si assumerà tutte le responsabilità. Forse dovevano vigilare un po’ meglio. Il tipo di smaltimento era di competenza provinciale. Io, in passato, ho prodotto ordinanze contro questa ditta per fermare la loro attività. Questi signori non usano metodi manageriali e si sono dimostrati troppo approssimativi. L’ultima mia ordinanza risale a sette mesi fa: io intendevo bloccarli. Ora vigileremo affinché il materiale proveniente dall’incendio finisca fuori dal territorio cittadino in centri di smaltimento autorizzati»

Sempre nel pomeriggio di giovedì 18 marzo, Franco Toresani, coordinatore dei volontari di protezione civile del Gres  – Gruppo radio emergenza Santena –, spiega: «Come gruppo di protezione civile siamo stati attivati ieri pomeriggio, mercoledì 17 marzo,  alle 17,10. A partire dalle 17,30 eravamo operativi nel collaborare con la polizia municipale per regolare il traffico sulla statale 29, nel tratto antistante il capannone che bruciava. L’obiettivo era dare via libera ai mezzi dei vigili del fuoco che andavano a rifornirsi di acqua.  A partire da ieri pomeriggio i volontari hanno assicurato una presenza continua, giorno e notte – quattro persone  in turnazioni di quattro ore. Attualmente non siamo in grado di prevedere quando terminerà il nostro impegno. L’incendio all’interno del capannone potrebbe andare avanti ancora per alcuni giorni. Per domare completamente le fiamme bisognerebbe entrare nel capannone e portare il materiale all’esterno. Dentro il capannone ci sono metri e metri di rifiuti accatastati che continuano a bruciare».

Toresani aggiunge: «Al momento non è possibile fare previsioni. I vigili del fuoco continuano a immettere acqua per spegnere il fuoco che cova sotto la superficie. Da ieri pomeriggio stiamo andando avanti senza sosta. Noi regoliamo il traffico. I vigili pompano acqua. Una ditta specializzata aspira l’acqua che fuoriesce dal capannone».

Pegaso 2Sempre nel pomeriggio, dagli uffici comunali, spiegano: «Praticamente l’incendio è controllato. Il problema è che non si riesce a spegnere completamente il fuoco.  Per raggiungere tale obiettivo si dovrebbe intervenire all’interno del capannone e smuovere il materiale. Una procedura troppo rischiosa. L’acqua spegne il fuoco in superficie, ma sotto continua la combustione, a bassa temperatura».

«Oggi, come già ieri – continuano dagli uffici comunali – i tecnici dell’Arpa Piemonte stanno facendo rilievi. Sono state posizionate alcune centraline sul territorio. In particolare, una centralina è stata posizionata in prossimità del centro abitato: i primi dati sono tranquillizzanti. In questa fase non c’è nessun tipo di pericolo. Tutta l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio viene aspirata e smaltita da una ditta autorizzata. Si tratta di una ditta che effettua spurghi per conto di Smat. Dopo aspirata l’acqua viene portata in centri autorizzati allo smaltimento. Il Comune sta facendo il possibile, è chiaro che abbiamo chiesto l’aiuto anche ad altri. La struttura comunale non è certo strutturata per fronteggiare emergenze di questo tipo. La polizia municipale con i volontari del gruppo di protezione civile sono impegnati a regolare la circolazione sulla strada statale 29 e a impedire il transito nelle vicinanze dell’incendio.  Personale comunale e volontari sono a supporto dei vigili del fuoco».

Non sono note le cause dell’incendio. Da anni i carabinieri indagavano sulla ditta. La società non aveva autorizzazione a lavorare i rifiuti, poteva solamente stoccarli nel piazzale antistante il capannone, area che è invasa da cumuli di rifiuti di ogni tipo: carcasse di computer, pezzi di elettrodomestici, oltre a gomma e plastica.

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