SANTENA – 20 marzo 2010 – Tra i presenti al vertice che si è svolto oggi, negli uffici comunali di via Badini, per stabilire la strategia più opportuna per neutralizzare l’incendio alla Pegaso, ditta di recupero rifiuti, c’era Nicola Falabella, ingegnere capo, responsabile dell’ufficio Tecnico comunale. Di seguito una sua breve intervista: è pronto il piano di sicurezza per lo sgombero del materiale presente nel capannone bruciato.
Nicola Falabella, cosa si è deciso nella riunione di oggi?
«Abbiamo ragionato sul piano di sicurezza per lo sgombero del materiale a seguito dell’incendio presso i magazzino della Pegaso in via Asti 46. Il piano è approvato e noi siamo pronti per partire. Naturalmente è stata interessata la proprietà della struttura come responsabilità diretta. Questo significa che per le fasi che non sono immediatamente urgenti – qualora lo ritenga opportuno, la proprietà può provvedere con ditte di fiducia». Sul tavolo attorno al quale si è riunito il gruppo tecnico di lavoro c’è la planimetria delle strutture della ditta Pegaso e il Piano di sicurezza sostitutivo, che vede come committente il Comune di Santena e la Regione Piemonte. L’impresa esecutrice è la ditta Cogeis spa, di Quincinetto.
Nicola Falabella, continua: «In questo momento le fasi di sgombero sono bloccate perché occorre risolvere il problema dello stoccaggio del materiale.Ora attendiamo una risposta urgente dalla ditta proprietaria del capannone: se sarà positiva procederanno loro, se sarà negativa noi abbiamo già il piano approvato. Tutte le ditte sono pronte; i piani di sicurezza sono già acquisiti. Abbiamo anche predisposto il piano per trattare il quantitativo di amianto presente nelle tetto. Ora siamo in contatto con la proprietà che – a breve – ci trasmette la sua decisione. Poi si parte».
L’ingegnere capo del Comune aggiunge: «Tutta questa operazione rientra nelle attività di Protezione civile; noi abbiamo interessato già la Regione Piemonte. Anche i termini finanziari dell’operazioni sono ben chiari: per tutto quanto è emergenza di Protezione civile noi faremo la richiesta diretta alla Regione che garantisce finanziariamente tutta l’operazione. Una cosa diversa saranno le eventuali future bonifiche; quella sarà tutta un’altra storia che affronteremo in seguito».
«Il materiale smassato viene portato fuori dal capannone e codificato in base a prelievi. Una volta che si normalizza – così si dice in gergo – finisce nei container che poi prenderanno la via della discarica. Stamattina si è deciso che i container saranno provvisoriamente sistemati nel cortile della Pegaso. Se sarà necessario abbiamo già individuato un’altra area, sita lungo via Quaglia che potrà accogliere altri cassoni. Nei prossimi giorni l’area verrà recintata, messa in sicurezza e sarà predisposta ad accogliere i cassoni».
Quanto potrà ancora andare avanti l’incendio nel capannone della Pegaso?
«Noi abbiamo pianificato le operazioni proprio per spegnere completamente l’incendio in tempi brevi. Se non si porta la gomma accatastata all’interno il rischio è che continui a bruciare ancora a lungo. Noi contiamo di chiudere l’operazione di neutralizzazione del rogo entro breve, in meno di una settimana».
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