SANTENA – 20 marzo 2010 – Di seguito, due interventi da parte del sindaco Benny Nicotra rispetto all’evolversi della situazione conseguente all’incendio del capannone che ospitava la ditta Pegaso. Si tratta di due brevi interviste registrate durante il tavolo tecnico riunito questa mattina presso la sede del Coc – Centro operativo comunale di protezione civile – al primo piano del magazzino dei cantonieri, in via Badini.
Il primo intervento del sindaco arriva attorno a mezzogiorno. Presso la sede del Coc, attorno al tavolo ci sono i responsabili dei Vigili del fuoco, dell’Arpa Piemonte, dell’Asl To5, dell’amministrazione comunale, degli Uffici tecnici comunali, della Polizia municipale, del Gres e dell’associazione nazionale carabinieri di Santena e Villastellone. Tra una telefonata e l’altra, Benny Nicotra, spiega: «Con i vigili del fuoco, con l’Asl e l’Arpa e con i dirigenti del Comune stiamo facendo il punto della situazione rispetto alle operazioni che andranno condotte per risolvere l’incendio. I materiali dentro il capannone, residui del rogo, vanno tirati fuori dalla struttura, i focolai che si riaccendono vanno spenti. I materiali devono essere separati e stoccati, in attesa di conferirli in discarica. Stiamo ragionando per effettuare tali operazioni, in condizioni di massima sicurezza possibile».
Benny Nicotra aggiunge: «I responsabili dell’Arpa hanno relazionato sulla situazione ambientale dell’area del capannone bruciato, su quella dell’abitato Santenese e dei Comuni vicini. Si sta monitorando tutto il territorio, anche con unità mobili. Le notizie che arrivano sono positive. Per il momento non c’è pericolo. Ovviamente, coloro che lavorano nell’area del capannone della Pegaso devono essere muniti di mascherine a carboni attivi».
Dal sindaco arrivano anche commenti al vetriolo sulla ditta dove si è sviluppato il rogo: «Come ho già avuto modo di dire, secondo me, non erano autorizzati a compiere le lavorazioni che effettuavano. In passato abbiamo ripetutamente segnalato la cosa alle autorità competenti. La ditta ha una storia giudiziaria che si commenta da sé. Anche a inizio settimana erano stati compiuti nuovi controlli. Comunque, non intendo entrare nel merito delle vicende giudiziarie di questa ditta. Ricordo solamente che i sigilli sono stati messi una prima volta nell’ottobre 2008. Successivamente, una parte dell’area era stata dissequestrata. La ditta si è prodotta in una serie di inadempienze rispetto alle prescrizioni e non ha mai provveduto a rimuovere i macchinari e i rifiuti non oggetto di autorizzazione. Inoltre, mentre avevano disposizione di pulire e mettere ordine nel piazzale e nel capannone sotto sequestro ci risulta che addirittura continuavano le lavorazioni. Non per niente in molte interviste rilasciate dopo l’incendio a proposito degli imprenditori della ditta Pegaso ho parlato di veri e propri delinquenti».
Benny Nicotra poi aggiunge: «La macchina comunale ha risposto bene a questa grave emergenza. Tutto è sotto controllo. Un grosso grazie va rivolto – oltre che naturalmente ai dipendenti – a tutti i volontari che, sin dall’avvio del rogo, si sono alternati per fornire il loro prezioso aiuto. Si tratta di una risposta corale che non è frutto del caso: significa che abbiamo una struttura preparata e rodata. Nel tavolo operativo di questa mattina abbiamo individuato un’area antistante il capannone per accogliere macerie e i resti del rogo. Il tutto verrà separato e messo in container che, sin da lunedì mattina, prenderanno la via delle discariche. Pensiamo di utilizzare il cortile della ditta anche perché io non ho certo intenzione di andare a coinvolgere altre aree per questo tipo di operazioni».
Poco dopo mezzogiorno è giunto anche il proprietario del capannone, il signor Garombo Ugo, della ditta Avug, con sede legale in via delle Ginestre 15, a Moncalieri, che affitta la struttura alla società Pegaso che ha sede legale in Carmagnola, in via Industria Novanta, 17. Il sindaco aggiunge: «Il proprietario, in questo momento, sta aspettando di poter parlare con il suo legale per poter decidere come procedere. Con l’ordinanza di ieri il proprietario del capannone e la ditta Pegaso hanno 12 ore appena di tempo dalla notifica del provvedimento per avviare tutte le operazioni necessarie per evitare il propagarsi dell’incendio e per mettere in sicurezza l’area. In caso di inottemperanza si procederà all’esecuzione d’ufficio. Io gli ho detto che non posso fermare le operazioni. Hanno 12 ore di tempo per decidersi, poi scatterà il penale».
Il tavolo del gruppo di lavoro è finito ben dopo le ore 13. La prossima riunione tecnica è prevista lunedì 22 marzo, con inizio alle ore 18, stessa sede.
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