SANTENA – 2 maggio 2010 – Il consiglio comunale, nella seduta di lunedì 26 aprile scorso ha confermato aliquote e detrazione Ici – Imposta comunale sugli immobili.
Paolo Mosso, assessore con delega ai servizi finanziari, in consiglio, ha spiegato: «A decorrere dall’anno 2008 è esclusa dall’imposta comunale sugli immobili per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Per unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo si intende quella considerata tale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e successive modificazioni, nonché quelle a esse assimilate dal comune con regolamento o delibera comunale vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto, ad eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9 per le quali continua ad applicarsi la detrazione prevista dall’articolo 8, commi 2 e 3, del citato decreto numero 504 del 1992».
L’assessore Paolo Mosso ha ricordato: «Fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato». Sempre l’assessore ha aggiunto: «sono considerate assimilate all’abitazione principale gli immobili concessi in uso gratuito mediante apposito atto scritto a parenti in linea retta fino al 1°grado – genitori o figli. La legge 296/2006 – Finanziaria 2007 –, attribuisce la competenza della determinazione dell’aliquota al Consiglio Comunale. Pertanto a decorrere dall’anno 2007, la competenza di determinazione dell’aliquota Ici è stata trasferita dalla Giunta comunale al Consiglio comunale. Con la deliberazione del Consiglio comunale numero 51 del 22 dicembre 2008, sono state adottate le aliquote Ici per l’anno 2009. Questa amministrazione ritiene opportuno per il corrente anno confermare le aliquote già esistenti, in quanto non sono venuti meno i presupposti che hanno determinato la determinazione delle aliquote e detrazione vigenti».
L’assessore ha proposto al consiglio per l’anno 2010, le seguenti aliquote per l’applicazione dell’Ici – Imposta Comunale sugli Immobili.
Abitazioni – pertinenze
– abitazione principale + 1 pertinenza C6: 5,50 per mille;
– 1 abitazione uso gratuito parenti 1° grado (in linea retta) + 1 pertinenza C6: 5,50 per mille;
– immobili sfitti – categoria A: 6,50 per mille;
– immobili locati con contratto agevolato art.2 c.3 L.431/98: 4,50 per mille;
– altri fabbricati; 6,00 per mille;
– terreni agricoli; 6,50 per mille;
– terreni edificabili ma non usufruibili per vincolo inedificabilità temporanea; 6,75 per mille;
– terreni edificabili: 7,00 per mille;
– area a servizi con cubatura – 6,75 per mille
Aree Edificabili – importo al mq.
– zona residenziale: euro 50,00;
– zona industriale/artigianale: euro 30,00;
– area a servizi con cubatura: euro 22,50.
Sempre l’assessore Paolo Mosso ha proposto al consiglio di confermare, per l’anno 2010, in euro 104,00 la detrazione per abitazione principale.
Il dibattito è iniziato con un intervento di Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra: «Mi sembra che l’aliquota del 4,50 per mille per gli immobili locati con la legge 431 – provvedimento che incentiva la locazione di immobili sfitti – andrebbe ancora ridotta, in modo da favorire ancor di più questo tipo di contratto. Vorrei inoltre sapere quanti sono attualmente gli sfratti in corso e se abbiamo un computo delle case che in Santena sono sfitte. Ricordo che oggi le famiglie per la grande maggioranza sono sfrattate per morosità incolpevole, nel senso che non riescono più a pagare l’affitto non per negligenza, ma a causa di assenza di reddito. Io penso che il caso di sfratto per morosità incolpevole deve trovare attenzione da parte dell’amministrazione. Vorrei, se possibile avere un dato circa gli sfratti eseguiti in Santena e sapere quali sono le motivazioni alla base del provvedimento».
L’assessore Domenico Trimboli ha detto: «La maggior parte dei dati che ha chiesto il consigliere Ferragatta non sono a nostra conoscenza. Gli sfratti non ci vengono comunicati. Nell’ultimo mese ho incontrato due famiglie con decreto di sfratto: una con sfratto con mancanza di reddito; la seconda era uno sfratto tra virgolette ‘furbetto’ perché è risultato che lavoravano entrambi ed erano proprietari di altre case, fuori Santena. Al momento non sappiamo quanti sono gli alloggi sfitti; anche questo dato non ci viene comunicato».
Paolo Mosso ha detto: «Per quanto riguarda gli immobili locati con contrato agevolato qualche anno fa abbiamo inserito l’aliquota del 4,5 per mille, ma non ci risultano contratti del genere. Noi pensavamo di agevolare molti casi, ma – da quanto mi dicono gli uffici – non ci sono casi del genere». Bruno Ferragatta ha replicato: «Io inviterei gli assessori a prestare un po’ più di attenzione rispetto al problema casa. Io penso che nella nostra città ci siano più casi di sfratto per morosità incolpevole. Si tratta di cittadini deboli e fragili che andrebbero seguiti. Noi non abbiamo un assessorato alla casa e questo ci rende meno interessanti per chi sta subendo una fratto; la gente non viene in Comune, vanno al Sunia o al sindacato. Io comunque penso che per gli uffici comunali sia possibile venire a conoscenza del numero delle abitazioni sfitte. Io penso che basterebbe incrociare i dati della tariffa rifiuti. In chiusura io penso che il problema casa e quello del lavoro meriterebbero un po’ più di attenzione da parte dall’amministrazione comunale».
Domenico Galizio, capogruppo dell’Unione per Santena, ha chiesto alcuni chiarimenti all’assessore Paolo Mosso: «Rilevo che l’aliquota per i terreni agricoli è 6,50 per mille; la trovo particolarmente alta, se riferita al 7 per mille dei terreni edificabili. Mi sembra che il valore dei terreni agricoli, rispetto a quelli edificabili è enormemente più basso. Lo 0,5 per mille di differenza mi sembra sproporzionato».
Ilario Martini, consigliere dell’Unione centrosinistra ha detto: «molti proprietari di terreni resi a loro volta edificabili, sui quali sono state costruite abitazioni, per la terra residua continuano a pagare l’Ici come se si trattasse di terreno edificabile. In sostanza queste persone continuano a pagare ma sulla terra che è rimasta non hanno certo intenzione di costruire. Succede anche che alcuni si vedono appioppare l’edificabilità su terreno che non intendono affatto edificare. Quando si decide che un terreno è edificabile non si potrebbe anche chiedere il consenso del proprietario del terreno».
L’assessore Paolo Mosso ha spiegato: «Come tutti sappiamo il Piano regolatore viene redatto da un professionista che indica le varie zone, residenziali, artigianali, industriali ecc. da quanto mi risulta in passato ci sono cittadini che hanno chiesto di modificare la destinazione da edificabili a non edificabili: per esempio questa è stata la richiesta di alcuni agricoltori che intendevano continuare a coltivare i loro terreni». Mosso ha inoltre ricordato che, anche se l’Ici è stata abolita, la detrazione viene indicata nella delibera perché continua a dover essere versata per alcune categorie catastali: A1 abitazione signorile; A8 ville; A9 castelli e palazzi eminenti, tipo il castello San Salvà. Anche il consigliere Tommy Elia, di Insieme per Santena, ha chiesto di differenziare maggiormente l’aliquota dei terreni edificabili rispetto ai terreni non edificabili». L’assessore Mosso ha spiegato: «Per quanto riguarda la scelta delle aliquote la Giunta ha deciso di mantenere quelle dello scorso anno»
Il sindaco Benny Nicotra ha aggiunto: «Ricordo al consiglio che molte aliquote sono anni che non vengono ritoccate». Elia ha allora invitato «La Giunta a rivedere le aliquote al fine di provvedere a raggiungere una maggiore equità». Roberto Ansaldi, capogruppo Udc, ha precisato che per quanto riguarda i terreni l’Ici si paga solo da tre anni. Anche io concordo che l’aliquota sui terreni agricoli sia troppo alta e andrebbe ritoccata.
Il consiglio comunale è quindi andato al voto. In aula erano presenti tutti i 21 consiglieri comunali. La proposta è passata con 15 voti favorevoli. I voti contrari sono stati sei: Ferragatta, Siciliano, Martini, Ansaldi, Galizio ed Elia.
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Fonte: verbale di deliberazione del Consiglio comunale, numero 24 del giorno 26 aprile 2010.
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