SANTENA – 17 maggio 2010 – Il sindaco Benny Nicotra e Romano Gianfelice, presidente della locale sezione Coldiretti commentano, brevemente, i risultati tranquillizzanti forniti nei giorni scorsi dall’Arpa che ha comunicato che la presenza di diossine nei terreni circostanti il capannone della ditta Pegaso rientra in margini considerati di sicurezza.
Il sindaco Benny Nicotra afferma: «Come avevamo previsto i dati sono del tutto tranquillizzanti. Appena ho ricevuto il fax dall’Arpa Piemonte abbiamo inserito le due pagine sul sito del Comune – www.vivisantena.it –. I cittadini che lo desiderano possono scaricarsi il file con considerazioni, dati e tabelle. Ora possiamo affermare che l’allarmismo di alcuni giornali era del tutto infondato. Durante i giorni dell’emergenza la complessa macchina dei soccorsi ha fatto di tutto per evitare guai alla popolazione, all’aria e al terreno. In questi giorni l’ufficio legale e l’ufficio tecnico del Comune stanno lavorando per porre le basi affinché i responsabili di quanto accaduto possano rispondere dei guai combinati. Informo che nei prossimi giorni riprenderanno i lavori alla rotonda lungo la strada davanti al centro commerciale La Clessidra. Si tratta di lavori che erano stati sospesi per non intralciare le delicate e urgenti operazioni di soccorso».
Romano Gianfelice, presidente della locale sezione Coldiretti, afferma: «Dalle informazioni che avevamo avuto dagli esperti intervenuti durante il rogo eravamo abbastanza fiduciosi: i dati confermano che l’incendio non ha cagionato guai alle colture. Naturalmente sappiamo bene che prima che alle colture in caso di problemi il prezzo maggiore sarebbe stato pagato dalla salute di noi cittadini. Detto questo, ricordo che tutte le produzioni orticole primaverili avvengono sotto tunnel. Le serre costituiscono comunque un ombrello protettivo per le sostanze che possono essere veicolate con l’aria e cadere dal cielo».
Romano Gianfelice: «I dati forniti dall’Arpa sono confortanti e mi auguro pongano finalmente fine alle tante chiacchiere basate sul nulla che mettevano in cattiva luce le produzioni orticole cittadine. Ricordo che anche per il settore agricolo il momento non è dei più felici: spesso a fronte di un aumento dei costi di produzione i ricavi dei prodotti della terra subiscono ribassi. Come è ben noto per ogni euro speso dai consumatori per acquistare alimenti, appena 16 centesimi vanno ai produttori agricoli. La globalizzazione dei mercati colpisce duramente anche le nostre produzioni santenesi che quotidianamente devono fronteggiare la concorrenza di prodotti che arrivano dal Sud come da fuori Paese dove la manodopera ha costi notevolmente inferiori ai nostri».
«A fronte di questa situazione – conclude il presidnete dei berretti gialli santenesi – da cui non possiamo certo prescindere, gli orticoltori fanno di tutto per produrre seguendo pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente. La vendita diretta e il dialogo con i consumatori sono modalità che fino a pochi anni fa erano poco praticate, ma che stanno dando buoni frutti. Gli orticoltori santenesi sfornano produzioni locali, a chilometri zero, rispettose dell’ambiente che consumano poca energia per il trasporto. Oltre alle ben note asparagiaie, che si estendono su una trentina di giornate piemontesi di terreno, le produzioni principali sono – nell’ordine – gli zucchini, i pomodori, la valeriana e altre insalate».
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