Santena, Ages, secondo giorno di presidio davanti alla Fiat

Santena – 8 giugno 2010 – I lavoratori Ages sono al secondo giorno di presidio davanti ai cancelli del Gruppo Fiat, al Lingotto. Di seguito, le voci di alcuni di loro e una iniziativa avviata dal parlamentare del Pd Stefano Esposito, per tentare di aprire uno spiraglio per il futuro dello stabilimento Ages di Santena.

Gerardo Di Martino, della Rsu, afferma: «Siamo qui, alla seconda giornata di presidio organizzato davanti ai cancelli del numero 250 di via Nizza, l’entrata della direzione del Gruppo Fiat. Il nostro presidio ogni giorno inizia alle 9 e va avanti per tutto il pomeriggio, con la presenza di una trentina di lavoratori. Nell’arco della giornata le persone turnano. Non vogliamo neanche cagionare troppi disagi agli abitanti del quartiere né bloccare il traffico di via Nizza. Chiaramente, ogni giorno organizziamo una serie di iniziative, oggi, tra le altre cose, abbiamo fatto un giro tutto attorno alla palazzina che ospita gli uffici del Gruppo Fiat. Abbiamo posizionato i nostri cartelli, sono legati agli alberi dei giardinetti di fronte alla Fiat, ma anche immediatamente a ridosso dei cancelli. Abbiamo megafoni, trombe e tamburi, per farci sentire. Il presidio ha un minimo di struttura: un gazebo, qualche tavolino, un po’ di sedie. Sui tavoli ci sono acqua, panini e caffè».

Cristofaro Monte, Femca Cisl, aggiunge: «Questo è il secondo giorno che siamo qui, davanti alla Fiat.  Siamo sempre in attesa di poter riuscire a sapere quale futuro ci attende.  Purtroppo per noi questa è una situazione di stallo. Staremo qui finché non avremo qualcuno che ci verrà a dire che in effetti la Fiat ha intenzione di muoversi. Sino ad allora continueremo a restare qui davanti, perché – purtroppo per noi – questo presidio è di vitale importanza. E se non arrivano decisioni entro il 6 di agosto per noi sarà la fine: l’Ages di Santena fallirà»

«A fronte di tale situazione – aggiunge Cristofaro Monte – diciamo che il nostro umore vede parecchia rabbia e parecchia disperazione. Stamattina ci sono stati anche alcuni momenti di tensione tra di noi… E’ chiaro che i giorni passano e se non arrivano risposte si avvicina lo spettro della nostra fine lavorativa. Questo inevitabilmente crea tensione, anche tra di noi. Giorno dopo giorno sale e cresce dentro di noi una situazione di disagio, sempre più grande. Speriamo di riuscire a contenere la situazione … certo che però, comincia a diventare difficile…».

Giuseppe Stella, Rsu Filcem: «Fino a oggi il presidio non registra novità di rilievo. Cerchiamo di farci sentire dalla Fiat per riuscire a prendere un po’ più di lavoro rispetto alle attuali commesse. La nostra speranza è riposta in nuove commesse Fiat: solo così qualche imprenditore potrà presentare una offerta acquisto per lo stabilimento Ages di Santena. Certo, siamo giù di morale… Cerchiamo comunque di non mollare e di lottare fino alla fine. Come si dice nei film americani “Venderemo cara la nostra pelle”».

Roberto Burato, aggiunge: «Come ormai risaputo la nostra azienda è in amministrazione straordinaria e il 6 agosto, se non si trova un acquirente, l’azienda verrà dichiarata fallita. Per cui la preoccupazione nostra è altissima. Con il presidio stiamo cercando di sollecitare la Fiat – o comunque qualche realtà all’interno del gruppo torinese – a dimostrare un interessamento, affidandoci nuove commesse, in modo tale che ci possiamo salvare dalla situazione in cui siamo. Abbiamo saputo che l’altro stabilimento del gruppo Ages – quello di Asti – ha già trovato un acquirente. Noi siamo qui per chiedere alla Fiat di fare un piccolo sacrifico, uno sforzo di volontà, affidandoci qualche commessa in modo che possiamo continuare l’attività produttiva nello stabilimento santenese. Se siamo qui davanti è perché riteniamo di poter lottare per raggiungere tale obiettivo. Speriamo che le nostre proteste vengano ascoltate».

Mario Ottaviani, impiegato amministrativo, a pochi mesi da traguardo della pensione, afferma: «La mia partecipazione al presidio è spontanea. Io sono un cococo – contratto di collaborazione coordinata e continuativa –, a fine luglio finisco di lavorare. Mi interessa essere qui  a lottare, con i miei colleghi. Io non sono completamente pessimista; c’è ancora uno spiraglio; però dobbiamo insistere e combattere, così come stiamo facendo in questo momento. Io lavoro all’Ages di Santena dal 2005; l’impressione è che la situazione sia andata gradualmente peggiorando, anche a causa del contrasto che c’è stato tra l’imprenditore Egidio Di Sora e gli uomini della Fiat».

Ieri, nella prima giornata di presidio, è arrivato anche Stefano Esposito, parlamentare Pd, che spiega: «Io sono andato a portare la mia solidarietà e ho detto ai lavoratori che questa settimana mi sarei impegnato a verificare le condizioni per preparare una richiesta all’amministratore delegato di Fiat, firmata da tutti i parlamentari della provincia di Torino – del centrosinistra e del centrodestra – perché attraverso questo strumento si provi a riaprire un minimo di spiraglio per lo stabilimento Ages di Santena. 370 posti di lavoro persi è una cosa che non ci possiamo proprio permettere. Ho detto loro che io provo a realizzare questa iniziativa perché non mi interessa fare una cosa solo dell’opposizione: ritengo che per risolvere il problema dell’Ages di Santena abbiamo bisogno di un impegno bipartisan. Detto questo è evidente che noi del centrosinistra ci siamo. Vediamo e verifichiamo se ci saranno anche quelli della maggioranza».

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