Santena, “Ages non deve morire”, questo lo slogan srotolato dai lavoratori all’esterno della Mole a Torino

Santena – 29 giugno 2010 – Dalla Mole un motto a tutta Torino: «Ages non deve morire». Questa mattina una delegazione di lavoratori dell’Ages di Santena ha appeso all’esterno della balconata della Mole Antonelliana tre striscioni che componevano tale slogan. Un blitz durato pochi minuti, durante i quali tre striscioni bianchi con scritte nere hanno svettato appena sopra la cupola della Mole.

Stamattina, sindacalisti e lavoratori si sono dati appuntamento alle 10,15 dove finisce via Po e inizia piazza Vittorio Veneto. Sono arrivati alla spicciolata, con aste e bandiere e tre scritte ben piegate negli zaini o sotto le maglie. Poi si sono divisi in gruppi per non dare tanto nell’occhio e – percorrendo percorsi diversi – hanno puntato la mitica Mole. Pochi minuti e sono arrivati alla meta. Sedici lavoratori si sono diretti verso la biglietteria e poi si sono imbucati nell’ascensore panoramico. La trentina di persone rimaste si sono sparse nella via davanti alla Mole. Tempo pochi minuti e i tre striscioni sono apparsi sulla terrazza panoramica della Mole. I lavoratori in strada si sono riuniti dietro lo striscione e sono partite le foto. Quanto successo lo raccontano i sindacalisti Salvatore Scalia, Enrico De Paolo e le Rsu Cristofaro Monte e Gerardo Di Martino.

Salvatore Scalia, Femca Cisl, spiega: «Siamo saliti in sedici, una trentina di lavoratori sono rimasti sotto. E’ stata una breve azione dimostrativa per continuare a rendere visibile presso l’opinione pubblica e le istituzioni il problema Ages, che fatica a decollare, sia come tavolo, sia come vertenza. L’iniziativa non ha presentato particolari difficoltà. Abbiamo fatto coda e pagato il biglietto e siamo saliti; quando siamo arrivati nel terrazzo panoramico, sopra la cupola, abbiamo srotolato gli striscioni e li abbiamo appesi con tanto di moschettoni. Appena abbiamo tirato fuori gli striscioni la vigilanza ci ha subito detto che non era possibile srotolarli. Hanno comunque capito la situazione e, in qualche modo, noi l’abbiamo fatto lo stesso. Per un paio di minuti i tre striscioni hanno sventolato, poi li abbiamo ritirati sù, li abbiamo ripiegati e siamo tornati giù».

Enrico De Paolo, Filctem Cgil, racconta: «Venerdì scorso abbiamo  compiuto un sopralluogo per capire che dimensioni dovevano avere le scritte. Abbiamo deciso di realizzare tre striscioni invece di realizzare un solo telo lungo. Abbiamo preparato le scritte in modo che non toccassero la cupola sottostante, dove sono posizionati gli impianti delle luci d’artista in modo da evitare danni. Le misurazioni del venerdì si sono rivelate esatte. Tutto è andato bene. Il nostro obiettivo è stato raggiunto: abbiamo messo in atto una azione dimostrativa; naturalmente senza creare danno alcuno. I tre striscioni sono stati preparati ieri, in via Pedrotti, con il contributo delle Rsu e di altri lavoratrici e lavoratori. Noi ci auguriamo che l’iniziativa di oggi raggiunga lo scopo di rendere visibile presso l’opinione pubblica quanto sta succedendo all’Ages di Santena. Questa di oggi è una delle tante azioni dimostrative che abbiamo in agenda, altre ne arriveranno sin dai prossimi giorni. Facciamo questo perché noi siamo convinti che sia ancora possibile salvare l’Ages. Noi non demorderemo fino all’ultimo minuto del 6 agosto 2010. Stamattina molti più lavoratori avrebbero voluto partecipare, abbiamo deciso di ridurre la partecipazione per non dare troppo nell’occhio. L’obiettivo era appendere le scritte e l’abbiamo raggiunto».

Cristofaro Monte, Rsu Femca Cisl, afferma: «Obiettivo raggiunto. Credevamo che la cosa fosse più difficoltosa. Abbiamo compiuto tutto con tranquillità. Anche il personale addetto alla vigilanza non ha esercitato su di noi forti pressioni. Quando siamo arrivati sulla terrazza panoramica abbiamo aperto gli zaini e in pochi secondi gli striscioni erano già appesi. La nostra azione non intendeva certo mettere in difficoltà la vigilanza; dopo pochi minuti abbiamo tolto tutto. Siamo rimasti con gli striscioni appesi con i moschettoni il minimo necessario per essere visibili. Da sotto sono state realizzate decine di foto e poi abbiamo tolto tutto. Siamo saliti in sedici, divisi in gruppi, uno per striscione. Tutto è filato liscio».

Gerardo Di Martino, Rsu Filctem Cgil, spiega: «Diciamo che questa di oggi è una delle tante iniziative che abbiamo deciso di mettere in piedi per continuare a essere visibili come Ages Santena; il tempo stringe. Vogliamo continuare a far parlare di noi in modo che tale sensibilizzazione possa portare frutti positivi e la Fiat finalmente si decida a intervenire per evitare il fallimento che oggi appare dietro l’angolo». Di Martino chiude: «L’operazione era stata studiata nei minimi particolari e tutto ha funzionato. Le dimensioni delle scritte erano quelle giuste. Stamattina ho fatto una sola modifica rispetto a quanto avevamo previsto. I sei pesi di sabbia da applicare agli striscioni inizialmente erano di un chilogrammo l’uno. All’ultimo ho pensato che mezzo chilogrammo poteva bastare: una previsione che si è rivelata esatta».

Al ritorno i sedici lavoratori sono stati accolti da applausi e loro hanno salutato con le mani alzate e il segno di vittoria. Il tempo di qualche altra foto tutti insieme e poi a casa. Nei prossimi giorni in agenda ci sono altre iniziative.

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