Santena, Ages, Ilario Coniglio, Rsu Ages Cgil, fa il punto della situazione

Santena – 11 luglio 2010 – Ilario Coniglio, 46 anni, Rsu Filctem Cgil dell’Ages, fa il punto della situazione rispetto a  quanto successo questa a settimana.

Ilario Coniglio, all’Ages da 24 anni, uno degli animatori della stagione di mobilitazione dello stabilimento sito alla porte di Villastellone, racconta: «La settimana è iniziata con l’iniziativa organizzata sui tetti del Lingotto. Siamo andati sulla pista automobilistica dello storico stabilimento torinese per srotolare davanti alle finestre della palazzina del gruppo Fiat di via Nizza 250 la scritta “Fiat, Ages non deve morire”. Lo stesso giorno abbiamo appreso attraverso www.Lospiffero.com della notizia del possibile interessamento dell’imprenditore Ginatta al nostro sito produttivo. E’ inutile dire che questa notizia ha cambiato le nostre prospettive. Nelle ultime settimane abbiamo avviato una nuova stagione di mobilitazione perché abbiamo ben presente che, da qui al 6 agosto 2010, ci giochiamo tutto. In tutti noi che partecipiamo alle iniziative di mobilitazione la notizia relativa all’imprenditore Ginatta è stata ovviamente letta con relativo ottimismo».

Ilario Coniglio aggiunge: «Fino a quel giorno noi avevamo davanti il buio più totale: ora, almeno qualche spiraglio c’è. Dopo l’iniziativa sulla pista del Lingotto siamo stati ricevuti dagli amministratori della Provincia di Torino. L’intento della nostra stagione di mobilitazione ha come obiettivo la convocazione  da parte della Regione Piemonte di un tavolo istituzionale che affronti la situazione dell’Ages.  Devo dire che fino a questa settimana abbiamo fatto fatica a raggiungere tale obiettivo. Presidente della Provincia, assessori provinciali e capigruppo si sono presi l’impegno di sollecitare la Regione. Dopo la Provincia noi abbiamo deciso di allestire un presidio in piazza Castello, davanti al palazzo del Governo della Regione Piemonte. E’ stata una iniziativa che ha subito dato buoni frutti. Abbiamo montato due gazebo, siamo arrivati con magliette bianche e ci siamo messi in fila per comporre la scritta “L’Ages non deve morire”, abbiamo cominciato a parlare con i cittadini torinesi e con i mezzi di informazione per spiegare le ragioni della nostra protesta. Abbiamo dato via al presidio davanti alla Regione perché sino ad allora dall’assessore regionale Giordano non erano arrivati segnali rispetto al suo eventuale impegno».

«Mezz’ora dopo l’avvio del presidio, arriva la sorpresa – afferma ancora Ilario Coniglio –. L’assessore regionale Giordano è sceso a dialogare con noi. Ci ha riferito che stava lavorando e che preferiva farlo in silenzio, senza riferire quanto stava facendo ai mezzi di informazione. Sotto i nostri gazebo di piazza Castello l’assessore Giordano ci ha confermato che per l’Ages di Santena esiste un interessamento. Ci ha anche detto che, già metà settimana, avrebbe incontrato direttamente il commissario per capire la situazione.  Dietro nostra insistenza ci ha poi concesso un incontro, che è stato calendarizzato  per il prossimo mercoledì 14 luglio. L’assessore Giordano ci ha detto chiaramente che la situazione resta critica e difficile e ci ha fatto capire che è meglio non farci troppe illusioni. Noi lavoratori abbiamo preso atto delle sue affermazioni. Gli abbiamo anche detto che noi non abbiamo nessuna intenzione di illuderci rispetto alla situazione del sito produttivo santenese. Noi abbiamo chiesto di incontrare ufficialmente l’assessore per capire il lavoro che sta portando avanti e per sapere che tipo di impegno la Regione ha intenzione di attuare per vedere di salvare l’Ages di Santena dal fallimento».

«Sin qui, in sintesi, quanto successo questa settimana – prosegue ancora Ilario Coniglio -. Ora attendiamo, con impazienza, l’incontro con l’assessore affinché ci riferisca quanto avvenuto nell’incontro che ha avuto con il commissario Civardi. Noi abbiamo avviato il presidio davanti al palazzo Regionale perché sino allora dalla Regione non erano arrivati segnali che stesse in qualche modo lavorando sulla vicenda Ages. Noi eravamo pronti a continuare il presidio sino a che dalla Regione non arrivasse qualche segnale in merito. L’assessore è arrivato dopo appena mezz’ora: devo dire che la nostra iniziativa ha avuto un effetto fulmineo. Naturalmente sappiamo bene che per noi la strada continua a essere in salita. La settimana che si apre sarà importante. Naturalmente, se non dovessero arrivare segnali positivi siamo pronti a riprendere la stagione delle mobilitazioni. Sinora abbiamo manifestato in modo urbano. Le nostre sono state iniziative sempre rispettose. Durante i presidi in via Nizza come davanti alla porta 5 di Mirafiori non abbiamo interrotto i bus e abbiamo cercato di creare poco disagio anche ai torinesi. Anche nel presidio condotto per due settimane davanti all’ingresso del Gruppo Fiat, in via Nizza 250, abbiamo cercato di recare il minor fastidio possibile ai residenti. E’ chiaro che a fronte di notizie negative rispetto alla possibilità di evitare il fallimento, cambieremo registro e non potremo più garantire il pieno rispetto dell’ordine pubblico. La vicenda Ages di Santena vede coinvolti 360 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Ora in questo fine settimana tutti noi cerchiamo  di riposarci un pochettino: va detto chiaro che mentalmente nessuno di noi riesce a riposare sereno e tranquillo. I nostri nervi continuano a essere tesi. Certo negli ultimi giorni la situazione pare migliorata, ma sinora certezze non ve ne sono ancora. Speriamo in un esito positivo del lavoro che la regione Piemonte ci ha detto di stare conducendo».

«Se questi, a nostro avviso, sono i fatti sinora successi, una parola va detta per i tanti  politici che ci stanno tirando per la giacca oppure per quelli che millantano interessamenti rispetto alla nostra situazione – continua la sua chiacchierata Ilario Coniglio –. Alcuni, per davvero non li abbiamo mai visti. Su giornali on-line, blog e nei comunicati stampa leggiamo cose a dir poco fantasiose. Leggiamo che taluni dicono ad altri che sulla vicenda Ages non avrebbero mosso un dito. Il verde dice al rosso che non ha fatto nulla. Il bianco dice al verde che finora non si è impegnato.  A fronte della nostra situazione tutt’altro che tranquilla sarebbe bene vedere cessare questo teatrino che produce effetti nulli sulla nostra vicenda. Sarebbe il caso di cessare queste strumentalizzazioni. Noi lavoratori dai politici ci aspettiamo ben altro. Alla politica chiediamo un impegno serio e concreto per evitare il fallimento. Rispetto poi ad alcuni meriti che alcuni politici già si vanno cucendo sul petto, noi lavoratori diciamo chiaro che sinora non abbiamo ancora visto capitare nulla. Abbiamo sentito davvero tante parole, ma poco più di questo. Le uniche bandiere di noi lavoratori sono quelle che da mesi ci portiamo dietro; sono quelle delle due organizzazioni sindacali – Cgil e Cisl –che hanno intrapreso con noi il cammino di mobilitazione. Per ora il nostro cammino non è stato una passeggiata e di risultati concreti non ne abbiamo ancora portati a casa. Certo si è acceso un sottile filo di speranza.Per queste ragioni chiediamo a tutti i politici di evitare possibili strumentalizzazioni della nostra vicenda. In questo momento a noi serve ben altro.  Non solo, tali strumentalizzazioni ci danno oltremodo fastidio.  Se i politici ci vogliono aiutare, da persone serie e per il ruolo che hanno, siamo pronti ad averli al nostro fianco. Se vogliono solo fare propaganda, vadano pure da altre parti, noi – davvero – non abbiamo bisogno di gente così».

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