Santena – 18 settembre 2010 – Dal 10 agosto il parco Cavour è stato riaperto al pubblico.Marco Fasano, vice presidente dell’Associazione Cavour e Silvia Crida, consulente della Fondazione per il parco, lanciano un appello: serve più coscienza civica per fruire correttamente di questo parco storico monumentale. Piccoli atti vandalici, opera di pochi, minano la sicurezza di tutti. Intanto si lavora per l’apertura al pubblico di un’altra porzione di parco: i lavori sono quasi terminati.
Marco Fasano, vice presidente dell’Associazione Amici di Cavour, afferma: «Dal 10 agosto a oggi il bilancio è positivo e noi siamo contenti di come stanno andando le cose. I visitatori del parco sono in aumento. Molta gente arriva il sabato e la domenica, ma è in aumento anche il flusso di pubblico lungo tutti gli altri giorni della settimana».
Marco Fasano aggiunge: «Dobbiamo altresì manifestare rammarico per alcuni atti di piccolo vandalismo. In particolare la rete sita lungo l’area golenale viene spesso tagliata per realizzare varchi di entrata. Da tali aperture la gente entra nell’area aperta al pubblico, ma anche nella parte oggi ancora chiusa. La rete viene prontamente riparata, ma nuovi varchi vengono riaperti. Altra cosa da segnalare è il furto dei moschettoni montati lungo le corde che delimitano le aree percorribili. Riteniamo queste bravate, molto probabilmente messe in atto da giovani. Abbiamo intensificato la vigilanza e anche la polizia municipale pattuglia il parco».
«Non abbiamo intenzione di criminalizzare nessuno, tantomeno dei ragazzini – conclude Marco Fasano – secondo noi occorre però lavorare per aumentare la coscienza civica. Ricordo che entrare nel parco passando dai varchi della recinzione è pericoloso: nelle parti non manutenute i crolli di rami non sono così infrequenti. Di recente un ramo si è schiantato sulle panchine site in prossimità della parte collinare del parco. Il parco Cavour è un bene straordinario; questo parco monumentale è un bene davvero unico dal punto di vista botanico e naturalistico».
«Per questo riteniamo che i visitatori siano chiamati a un maggiore senso di responsabilità – conclude Marco Fasano –. Il pubblico deve dimostrare di essere all’altezza della situazione. Secondo noi è necessario un maggiore senso civico per questo importante bene che, dopo anni, è stato finalmente restituito ai cittadini. Detto questo, sappiamo bene che il comportamento di pochi non può essere generalizzato. La maggioranza dei visitatori ha comportamenti corretti. E la condotta scorretta di pochi ragazzini che dentro il parco tirano le pietre contro gli scoiattoli, si dondolano sulla corda che delimita i percorsi e lasciano segni del loro passaggio, non può essere e non va generalizzata. D’altro canto, certi comportamenti scorretti si vedono nel parco come fuori città. Siamo impegnati a lavorare per aumentare la coscienza civica di tutti affinché tali episodi cessino».
Silvia Crida, consulente della Fondazione per le problematiche del parco, afferma: «Sono anni che il parco Cavour subisce atti vandalici che comportano anche problemi di gestione. Ricordo che la gestione del parco deve garantire la pubblica sicurezza di tutti. Io, in tutti questi anni, ho sempre segnalato i continui danni alla rete della recinzione per creare varchi tali da consentire l’ingresso nel parco. Anche nei periodi di chiusura del passato – e ricordo che il parco veniva chiuso non per cattiveria, ma per problemi di sicurezza e quindi per tutelare l’incolumità di tutti – c’era gente che tagliava la rete per entrare nel parco. Decine di volte ho fatto sistemare e riparare la recinzione. Immediatamente l’abbiamo ritrovata rotta. Alcune riparazioni sono durate anche solo pochi giorni. Tutti i danni sono stati documentati.
«Dal 10 agosto è stata aperta una parte del parco – continua Silvia Crida – anche per cercare di riuscire a trovare il giusto equilibrio tra la possibilità di fare interventi di manutenzione e messa in sicurezza del parco e le risorse a disposizione. Per l’apertura sono state prese misure che alcuni definiscono restrittive, ma che io invece reputo adeguate a quelli che sono i parchi storici. E, infatti, queste limitazioni sono presenti in tutti i parchi storici piemontesi. Si tratta di misure volte a tutelare la sicurezza dei cittadini. Anche da agosto in avanti ci siamo trovati di fronte a numerosi atti vandalici. Alcuni sono davvero banali, tipo quello di rubare i moschettoni delle corde che delimitano il percorso accessibile al pubblico. Altri atti sono più stupidi: tipo scagliare pietre contro piante e contro gli scoiattoli che popolano il parco. Accanto a questi ci sono anche atti che possono essere pericolosi: la corda che delimita i percorsi non deve essere superata perché recarsi sotto la chioma di taluni platani può costituire un pericolo. Passeggiando nel parco cittadino non è infrequente vedere mamme che fanno oltrepassare la corda per poter scattare una foto con i figli alla base del tronco dei platani secolari. Le corde sono state messe proprio per evitare che i cittadini sostino sotto le chiome».
Silvia Crida continua: «Stiamo ragionando su come agire per sensibilizzare la popolazione per far crescere e maturare una maggiore coscienza civica rispetto alla fruizione del parco che, giustamente, è stato molto rivendicato dai santenesi e non solo da loro. Il parco va maggiormente rispettato. Detto questo ricordo che i danni cagionati da questi piccoli atti vandalici non sono molto significativi da punto di vista economico, ma sono più rilevanti per la sicurezza del parco. Negli ultimi anni gli atti vandalici hanno impattato per alcune migliaia di euro – tremila, cinquemila euro al massimo. Si tratta comunque di atti che incidono sulla sicurezza e sulla concezione della corretta fruizione del parco. Tali comportamenti – in particolare la formazione di varchi nella rete della recinzione – possono costituire un serio pericolo per coloro che si immettono nelle aree non manutenute. Il mancato rispetto dei divieti di accesso e dei limiti presenti nelle zone dove si effettua manutenzione straordinaria possono esporre a gravi rischi».
«Con i volontari dell’associazione Amici di Cavour – continua Silvia Crida – stiamo pensando di avviare campagne dei sensibilizzazione nelle scuole. Realizzeremo interventi di educazione ambientale. L’area verde attorno al complesso cavouriano non è un parco urbano dove andare a scorazzare. E’ un parco storico restituito alla popolazione. Si tratta di concetti che dovremo ribadire. Stiamo comunque lavorando per allargare l’area fruibile al pubblico. Proprio in queste settimane si sta ultimando la messa in sicurezza di tutta la parte perimetrale del parco. Ciò consentirà l’apertura di un’altra porzione del parco. Riapriremo nuovi percorsi al pubblico. I nuovi viottoli non avranno più la ghiaia che costituisce un problema per le carrozzine e per chi ha difficoltà motorie».
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