Santena – 17 ottobre 2010 – Il consiglio comunale di venerdì 15 ottobre scorso, che ha sancito la pace ritrovata tra Pdl e Lega Nord, si è chiuso con una sfuriata del sindaco all’indirizzo delle opposizioni e, in particolare, contro il sito Le nostre campane – www.lenostrecampane.com –, gestito da due gruppi consiliari, Udc e Insieme per Santena. Al sindaco hanno replicato i due capigruppo Ansaldi e Galizio: la critica è il sale della democrazia. Di seguito, quanto successo nell’ultimo quarto d’ora della seduta consigliare.
Il consiglio volgeva al termine. Santino Cascella da un po’ di minuti tentava di chiudere i lavori dopo che, con undici voti, il parlamentino cittadino aveva approvato la verifica degli equilibri della gestione finanziaria 2010, scongiurando l’arrivo di un commissario ad acta e l’orizzonte – remoto – dello scioglimento del consiglio. Il sindaco Benny Nicotra ha chiesto la parola ed ha iniziato: «Grazie presidente. Io mi esprimo per tutte le varie osservazioni fatte dall’opposizione». Rivolgendosi ai banchi delle minoranze ha aggiunto: «Io credo che voi, dall’inizio del mio mandato, anzi da quando avete iniziato a fare campagna elettorale avete sempre discriminato la mia figura, mandandomi davanti ai magistrati con le vostre denunce. Mi avete mandato dappertutto perché non sapevate come potermi togliere di mezzo, perché davo fastidio. Davo fastidio perché ho tolto forse qualcosa che navigava nel buio. Io userei anche un altro aggettivo, ma è meglio di no; le parole delle volte pesano. Quando si fa l’amministratore pubblico, come quando si è responsabile di una azienda, la capacità e l’umiltà di chiedere scusa non è una volgarità, ma è un qualcosa che rimane in ognuno di noi, nel senso di responsabilità che la figura ricopre».
Sempre rivolto alle opposizioni, il sindaco ha aggiunto: «Ve l’ho già detto durante l’altro consiglio, non c’è bisogno di avere una istruzione di alto livello, non sono i soldi che rappresentano l’individuo, ma sono soprattutto i valori. Io li ho. Chi non li ha forse non sarà mai capace di chiedere scusa, perché non sarebbe neanche capace di chiedere scusa al proprio figlio. Aggiungo una frase che non è mia, questa è una frase di Senèca o Seneca: “Non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto”. Qualcuno in consiglio dice ho letto sui blog e sui giornali questo, ho letto quest’altro. Da parte del sindaco leggete solo quello che viene detto in consiglio comunale. Da parte mia non c’è altro; tranne qualcosa quando delle volte, inavvertitamente, rispondo al telefono ai cronisti Filippo Tesio, Federico Genta e Mario Grieco. Io non ho mai scritto su siti internet; ormai questo è diventato di moda».
Il sindaco ha continuato, indirizzando le sue parole contro il capogruppo di Insieme per Santena: «Vede Domenico Galizio lei ha un bel sito “Le nostre campane”. È bellissimo il suo sito, però ho costatato che il sito ha una sola voce. E invece le campane dovrebbero avere più suoni. Da voi si sente sempre e solo una voce; la risposta di colui, o di coloro, che denigrate non c’è mai, non si sente mai. E il vostro sito me l’hanno fatto vedere: io non so neanche entrarci e non mi interessa entrarci».
Rivolto a Galizio ha aggiunto: «Io parto da un presupposto, che la moralità quando viene espressa bisogna anche vedere da chi viene espressa. Lei Galizio è dall’inizio del mandato che fa della moralità a tutti. La moralità che esprime nei riguardi degli altri prescinde dalla moralità rivestita da lei. Questa è una cosa che ho costatato. Io e lei non siamo né amici, né parenti. Tante tante volte mi chiedo se le ho capite le sue parole perché io stesso non riesco a comprenderle. Lei ha fatto l’imprenditore… Quando si parla bisogna pesare le parole che si esprimono, perchè spesso non si ha a che fare con un nonnulla o con un nessuno. Io ho rispetto delle istituzioni. Io potrò avere un pessimo carattere… Ci sono amministratori di ieri che oggi siedono all’opposizione, ma con loro abbiamo sempre portato avanti tutte le discussioni, abbiamo sempre portato avanti il benessere della città».
Parlando di se stesso Benny Nicotra ha continuato: «Di questo sindaco si può dire di tutto. L’avete infangato. Avete fatto di tutto e ancora di più. Mi avete dato le prime pagine dei giornali. Guardi che non è la pagina di giornale che può denigrare o portare del fango a una persona come me che vive di onorabilità e di trasparenza. Ci avete provato. L’avete messa anche sui conti chilometrici. L’altro giorno mi sono divertito a sommare i rimborsi per i costi chilometrici: considerato quello che la città mi dà in cambio, lo sa che io solo per mangiare qui in città spendo di più quello che mi viene restituito con i rimborsi chilometrici. Io non ci credevo; me l’hanno fatto notare gli uffici. E’ stata una grande soddisfazione. Ma il resoconto lo farò alla fine del mio mandato e assicuro che ce ne sarà per tutti. Perché non accetto più il fango che avete messo su di me. Me l’avete messo addosso solo per raggiungere quale scopo, quale obiettivo, quale determinazione? Ognuno di noi in questa città è ben conosciuto».
«Io nel 1994 non ero conosciuto – ha detto benny Nicotra – allora non sapevo neanche dove fosse il centro di Santena. Sapevo solo la strada per arrivare nel posto che ci raccoglierà poi tutti, il cimitero. Ho costatato oggi, a distanza di 17 anni di amministrazione, che non c’è il minimo rispetto per la cultura amministrativa. C’è soltanto la fase denigratoria; continuare ad additare contro la mia persona. Si è sempre contro tutto quello che si fa e contro quello che si porta avanti. Ma guardate che la Giunta lavora. La giunta porta avanti la politica amministrativa. Noi in consiglio comunale portiamo solo quello che obbligatoriamente è competenza del consiglio. Quando lavoriamo in Giunta non mandiamo nessun comunicato e nessun articolo ai giornali e ai blog, come fate tanti di voi. Qui si amministra. Qui si lavora. Il risultato lo vedremo alla fine del mandato di questa amministrazione. Vedremo chi resiste, vedremo chi va a casa, vedremo chi si ricandiderà e chi rimarrà sempre nell’asciutto e nell’amarezza di quello che ha portato avanti. Magari potrà succedere anche a me, non è mica detto. Però il vostro comportamento non è certo stato esemplare».
Il microfono è passato a Cetty Siciliano che si era prenotata alcuni minuti prima: «La mia era solo una richiesta. Dal momento che abbiamo perso inutilmente questo mese, io credo non per questioni politiche, ma per motivi personali, quello che io vi chiedo è che non si faccia passare molto tempo prima di convocare il prossimo consiglio comunale. La gente e tutta la cittadinanza in queste settimane ha assistito a queste scene non propriamente edificanti. Continuo sempre a sentire che la maggioranza si parla addosso. Io penso invece che sarebbe meglio parlare e discutere dei problemi di questa città. In lista di attesa ci sono diversi ordini del giorno. Abbiamo chiesto di discutere del futuro della biblioteca e di altri argomenti. Non capisco perché stasera sia stato riunito il consiglio con un solo punto all’ordine del giorno. Io mi auguro e mi aspetto che a breve il consiglio comunale venga riconvocato».
Agli strali del sindaco hanno risposto in due: Domenico Galizio e Roberto Ansaldi. Il primo che ha pigiato il pulsantino per prenotare il suo intervento è stato Domenico Galizio: «Intervengo molto brevemente, perché non voglio rubare un minuto di troppo a nessuno. Evidentemente per fatto personale mi tocca una risposta, altrimenti qui – se va bene – si invertono i ruoli. Innanzitutto io dico al sindaco ora per allora e per il futuro: sappia che io non accetterò mai le sue scuse. Non lo so se arriverà il giorno che dovrà farmele, però io penso che il tempo sia galantuomo e spero che venga l’ora della verità. E quando verrà io non voglio – lo dico e l’affermo adesso – le sue scuse. Mai. Anzi, ci tengo, ora e per sempre, che tutto mi distingua e mi distanzi da lei signor sindaco. Dal punto di vista amministrativo giustamente vedremo cosa succederà alla fine del mandato e trarremo le valutazioni che saranno da fare. Per quanto riguarda il sito Le nostre campane, in quel nostre ci sta un multiplo: per il momento si tratta dei gruppi consiliari Udc e Insieme per Santena, ed è aperto ai contributi di tutti. E, comunque, c’è anche l’onestà di dire che sono le nostre campane, non è la Pravda, non è la Verità. Le campane saranno anche nostre, ma suonano solo musica di verità. Lì dentro ci sono solo fatti, mai smentiti. Domenico Galizio ha chiuso così: «Al di là di queste prediche che lei continua a fare e di queste moralisticherie che veramente sono ignobili, lei un giorno si vergognerà di questo».
Con meno veemenza, ma con altrettanta risolutezza è intervenuto Roberto Ansaldi, capogruppo Udc: «Visto che scrivo anche io su Le nostre campane ovviamente mi sono sentito toccato dalla dichiarazione del sindaco. Quello che il sindaco chiama fango e denigrazione a ben guardare altro non è che l’espressione di opinioni che sono diverse dalle vostre. Il fango poi, ve lo siete buttato addosso voi stessi. Non vi preoccupate avete fatto tutto voi: domanda e risposta».
«Sulle denigrazioni – ha continuato Roberto Ansaldi – ci porti qualche esempio di denigrazione signor sindaco. Poi, per carità, se io non condivido quello che state facendo ed esprimo la mia opinione su un blog ho il sacrosanto diritto di farlo. Non è denigrazione. È esattamente l’espressione di una opinione diversa rispetto a un determinato fatto amministrativo.Vede questo normalmente viene chiamato democrazia. Mi rendo conto che possa darle fastidio l’espressione diversa su un determinato fatto, ma non è niente altro che l’espressione della democrazia».
Il capogruppo Udc ha proseguito: «Sul fatto che questa amministrazione abbia lavorato, voi sapete che io ho una opinione completamente diversa. L’ho espressa sul blog più di una volta e continuerò a esprimerla. Ma direi che non bisognerebbe incavolarsi se qualcuno esprime una opinione diversa da quella che uno ha e che ritiene sia quella giusta. Ci sono degli arbitri che sono infallibili: i cittadini elettori. Nel 2007 voi avete avuto il mandato di amministrare questa città; vi siete presentati con un programma elettorale. A fine mandato renderete conto di quello che avete fatto rispetto a tale programma. I cittadini non sono stupidi; sapranno giudicare. E se riterranno che avete fatto bene vi ridaranno la fiducia. Se invece riterranno che non avete fatto bene vi ritireranno la fiducia e chiameranno qualcun altro ad amministrare la città. Tutto questo nulla centra né con il fango né con la denigrazione citata questa sera dal sindaco. Lo ripeto, il fango siete riusciti a buttarvelo addosso da soli – e siete stati bravissimi – in una opera quasi impossibile». A questo punto il presidente Santino Cascella è finalmente riuscito a chiudere i lavori del consiglio comunale.
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