Santena, Edoardo Tamagnone: «L’azione amministrativa è alla paralisi. Perché il Pdl rifiuta la nostra mano tesa?»

Santena – 14 novembre 2010 – A breve è previsto un nuovo consiglio comunale. Intanto prosegue, via blog, il botta e risposta tra il Pdl e la federazione Progetto Santena-Lega Nord. Questa volta a intervenire è Edoardo Tamagnone che si chiede perché la coalizione del sindaco, numericamente risicata, rifiuti di considerare parte della maggioranza i consilieri che arrivano dall’esperienza di Progetto Santena. Di seguito, l’intervista.

Edoardo Tamagnone inizia così: « A scanso di equivoci, volevo semplicemente precisare che noi di Progetto Santena, da un anno a questa parte, non abbiamo assolutamente cambiato idea. Anzi, io rivendico con grande orgoglio tutte le scelte che ho effettuato in questi anni, anche insieme con i colleghi di Progetto Santena». Edoardo Tamagnone prosegue: «Primo: da solo ho impedito al sindaco di continuare a farsi pagare i contributi previdenziali per un rapporto di lavoro inesistente. Fosse stato per Francesco Migliore ancora oggi il sindaco si farebbe pagare quasi 100mila euro all’anno dai cittadini santenesi. Secondo:  grazie al nostro gruppo e insieme con la Lega Nord abbiamo scongiurato una scellerata speculazione edilizia alla Masseria. Terzo: Progetto Santena ha dimostrato, in tutto questo ultimo periodo, che la maggioranza del sindaco senza di noi non ce la fa. Tanto è vero che da tanto tempo siamo alla paralisi amministrativa: consigli comunali se ne convocano sempre meno e di decisioni non se ne prendono. E tutti i cittadini possono vedere quali sono i risultati raggiunti dalla cosiddetta amministrazione Nicotra».

«Quello che qui non si capisce  – aggiunge Edoardo Tamagnone – è che quello che chiediamo noi non è una graziosa concessione da parte di qualcuno. Noi non siamo usciti dalla maggioranza. Noi siamo sempre stati fermi a dire queste cose. Noi non vogliamo alcunché; tra l’altro non chiediamo neanche un posto. Noi chiediamo venga riconosciuto il nostro diritto che è quella di amministrare questa città perche così hanno scelto gli elettori. Noi, come consiglieri comunali, le elezioni le abbiamo vinte con la lista che vedeva candidato a sindaco Benny Nicotra. Questo vuol dire che, insieme, dobbiamo sforzarci di amministrare questa città. Per rispetto degli elettori se continuiamo a non riuscirci, allora sarà meglio andare a casa. Io ho preso 123 preferenze, il consigliere Migliore non lo so. Non c’è dubbio che i cittadini hanno dato a me uno specifico mandato per amministrare la città. E amministrare vuol dire confrontarsi almeno con tutti quelli che hanno vinto le elezioni, anche se la pensano diversamente. Chi non accetta questo tradisce gli elettori che gli hanno permesso di sedersi su poltrone cui qualcuno sembra tanto affezionato».

Edoardo Tamagnone, questa polemica che riguarda i consilieri eletti con il sindaco da mesi prosegue senza sosta con repliche e controrepliche, ma che sbocco potrà mai avere?

«A settembre – risponde Edoardo Tamagnone – quando abbiamo costituito una federazione con il nostro gruppo Progetto Santena e la Lega Nord, il nostro intento era fornire una mano tesa per uscire da questa situazione. La situazione di stallo risale a molto prima: è dal settembre 2009 che siamo alla paralisi amministrativa. Una situazione dovuta al fatto che non c’è una maggioranza. Nonostante le affermazioni di Migliore, del sindaco e degli altri esponenti del Pdl, una coalizione di dodici e undici, non è una maggioranza. Semplicemente è qualcosa che non garantisce la tenuta dell’amminsitrazione. Anzi sottopone l’amministrazione e il sindaco al potere di ricatto di ogni consigliere. Nella fattispecie abbiamo visto alcune componenti che rappresentano poco più di se stesse tenere sotto scacco il sindaco».

Edoardo Tamagnone aggiunge: «Noi abbiamo detto, costituiamo questa federazione, garantiamo il sostegno alla maggioranza, non in cambio di qualcosa, ma soltanto per tornare a discutere le cose da fare, per mandare avanti alcune priorità da qui al termine del mandato. Avevamo deciso così visto che gli elettori ci hanno eletto per amministrare e non per fare opposizione. Amministrare vuol dire confrontarsi, sedersi attorno a un tavolo. Se qualcosa non funziona si dovrebbe ragionare insieme e poi decidere che fare. Non esiste proprio che qualcuno si arroghi il diritto di dire che chi non è d’accordo su alcune cose deve andare fuori dalla maggioranza. Quando Mgliore e Falcocchio dicono che non ci ritenengono parte della maggioranza deve essere chiaro che la forzatura la fanno loro. Così facendo sono loro che non rispettano la volontà popolare e non certamente noi. Non esiste proprio che uno come Francesco Migliore, che forse ha preso la metà dei miei voti di preferenza ora si arroghi il diritto di stabilire  chi deve stare dentro o fuori dalla maggioranza. Francamente questo mi sembra inaccettabile».

Edoardo Tamagnone, stando così la situazione come ci arrivate al prossimo consiglio? E i cittadini che cosa mai dovranno aspettarsi dalla prossima seduta prevista a palazzo Visconti Venosta?

«Noi in consiglio comunale – afferma Tamagnone – ci andiamo sempre con uno spirito costruttivo e con l’unico stato d’animo che ci possiamo permettere: con ottimismo. Sarà nuovamente un consiglio comunale farsa, come tutti quelli che sono stati consumati dall’approvazione del bilancio di previsione 2010 sino a oggi. Tutte le decisioni vengono sempre rimandate. Da mesi dobbiamo affrontare la vicenda outlet e tutti hanno ormai capito come è finita. Il caso emblematico del fallimento di questa amministrazione è la vicenda della biblioteca. Come è possibile che una amminsitrazione non sia in grado di programmare una azione semplice come il trasferimento della biblioteca civica in un locale vicino. Litigare ogni tanto potrà anche andare bene, ma a un certo punto se si ha intenzione di litigare fino al 2012 allora è meglio staccare la spina e andare a casa perché tanto si riuscirebbe a combinare nulla. Noi con la federazione tra Lega Nord e Progetto Santena abbiamo cercato di trovare un modo per andare avanti, tentando di ritornare allo spirito originario quando eravamo tutti uniti dietro il sindaco Benny Nicotra. A fronte di questo Falcocchio e Migliore – che spesso si limita a fare il ventriloquo del sindaco – si sono chiusi a riccio. Mi chiedo come sia mai possibile che nel nostro Comune una maggioranza risicata possa rifiutare la nostra mano tesa. Mi chiedo come mai avendo bisogno del nostro aiuto la coalizione del sindaco rifiuti l’offerta». Edoardo Tamagnone chiude con una metafora: «Il sindaco Benny Nicotra e i suoi sono come il naufrago che sta per affogare. Quando arriviamo noi con  una scialuppa di salvataggio per aiutarli questi ci dicono “No grazie, preferiamo affogare con le nostre forze”. Contenti loro…».

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