Santena – 25 novembre 2010 – Il Partito Democratico, il 17 novembre scorso, ha nominato Claudia Tosco, classe 1949, pensionata, ex impiegata all’Ages di Santena e alla Denso di Poirino, coordinatrice della zona Est. Di seguito, risponde ad alcune domande.
Come è organizzato il Partito democratico?
«Il Pd è organizzato in Circoli territoriali, in Unioni provinciali e in Unioni regionali – spiega Claudia Tosco –. Per facilitare e promuovere il collegamento tra i circoli che fanno parte di un area omogenea per territorio, servizi eccetera sono sorti i Coordinamenti territoriali di zona, formati dai segretari dei vari circoli che eleggono a loro volta un coordinatore di zona. Il coordinatore ha anche il compito di portare avanti in modo coordinato e più incisivo le richieste che vengono dal territorio nei confronti dell’organismo superiore: l’Unione provinciale».
Che ruolo ha il coordinamento di zona del Pd?
«Il Coordinamento svolge un ruolo sovra comunale nelle materie: lavoro, mobilità, rifiuti, servizi socio assistenziali e sanitari, valorizzazione del territorio, per superare i limiti del localismo – precisa Claudia che aggiunge – la Zona Est va da Carmagnola a Pino passando per Villastellone, Santena, Poirino, Cambiano, Trofarello, Pecetto, Chieri, Riva, Andezeno, Baldissero».
Quali sono i maggiori problemi della Zona Est?
«I problemi su cui puntiamo l’attenzione – spiega Claudia Tosco – sono innanzitutto il lavoro o meglio la mancanza del lavoro. Tante fabbriche hanno già chiuso, altre stanno chiudendo, altre ancora galleggiano come possono, in attesa che passi la crisi. I casi più conosciuti sono l’Aspera di Riva, l’Ages di Santena, la Pininfarina di Cambiano, la Teksid di Carmagnola, ma ci sono anche tante fabbrichette, l’indotto Fiat e i laboratori tessili del Chierese. Un altro problema della zona è la mobilità, che significa collegamenti ferroviari e l’integrazione con il trasporto su gomma e la tangenziale Est con la rete intercomunale che comprende i nodi di Carmagnola, Moncalieri e Chieri».
Claudia Tosco prosegue ancora: «Come Pd puntiamo l’attenzione anche sui Servizi socio assistenziali che, a causa dei tagli regionali e statali, rischiano di saltare o di essere notevolmente ridotti. Un altro campo di impegno nostro è la salvaguardia del territorio; in tutto il bacino del Banna aumentano solo cemento e asfalto e cresce il rischio delle esondazioni. Per noi non è affatto necessario costruire sempre nuovi capannoni, che poi restano vuoti o non si sa cosa possano contenere, vedi il caso della Pegaso. Il Pd ritiene che sia più corretto recuperare le strutture abbandonate e tutelare davvero i terreni agricoli».
Quali iniziative concrete si possono realizzare a difesa del territorio?
«Dovremmo valorizzare il nostro territorio, per i suoi paesaggi, le opere d’arte, la storia, le chiese, i castelli e i prodotti dell’agricoltura. Dovremo sfruttare meglio la posizione geografica della nostra area nel contesto dell’area metropolitana torinese».
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