Santena – 5 dicembre 2010 – Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, risponde puntualmente ai rilievi mossi dal Comitato per la riapertura del Parco cavour. Di seguito, la missiva di Galizio.
Cari Concittadini del “Comitato per la riapertura del Parco”,
contraccambio di cuore lo stupore per i vostri commenti al mio intervento durante il consiglio comunale del 29 novembre scorso.
Consentitemi di partire dal fondo per analizzare quella che ritengo essere una tempesta di parole in un bicchiere d’acqua e per aderire pienamente all’intenzione di lasciare “da parte meschini pettegolezzi e sterili polemiche”, condividendo – da sempre e con convinzione – che “sarebbe utile lavorare tutti in sintonia e collaborazione sia per la valorizzazione del Complesso cavouriano (compresa un’adeguata fruizione del parco) che per il benessere della popolazione santenese”.
Però mi chiedo: se vogliamo veramente lasciare “da parte meschini pettegolezzi e sterili polemiche” a che serve dire, poco prima, che “i consiglieri comunali di Santena, più che al parere di singole persone o di piccoli gruppi, dovrebbero far riferimento e sostenere le richieste e le necessità della maggioranza dei cittadini santenesi”? Se il riferimento criptato fosse rivolto a me, sappiate che avete sbagliato clamorosamente bersaglio.
La mia, per quel che conta, è una delle 1.500 firme raccolte dal Comitato per la riapertura del parco, ho dato la mia disponibilità ai promotori quando è stata richiesta, ho partecipato a tutte le riunione alle quali il Comitato mi ha voluto invitare, ho sentito e condiviso le buone ragioni espresse in quelle occasioni.
Non ho partecipato a riunioni della Fondazione o degli Amici della Fondazione alle quali non sono mai stato invitato, ho apprezzato l’impegno concreto di molti volontari tra gli Amici della Fondazione per raggiungere l’obiettivo della riapertura, quasi inaspettata, del parco in occasione della festa di San Lorenzo, compreso l’impegno prosaico ma efficace a rimuovere le ramaglie a terra per liberare i viali cui ho avuto il piacere di contribuire, per ben poco, ma in prima persona.
Ho apprezzato molto di meno un certo spirito barricadiero e giudizi pesantissimi nei confronti di persone, altri enti ed associazioni che sapevo genuinamente impegnati a raggiungere analoghi obiettivi, anche se per strade e con motivazioni diverse.
A me rincresce se voi ritenete che “non sia compito del Consigliere Galizio far rilevare presunti attriti tra il Comitato per la riapertura del Parco e l’Associazione Amici di Cavour, soprattutto in una seduta del Consiglio Comunale” perché io, invece, non essendo uso a parlar di aria fritta, resto convinto che proponendo una modalità e la necessità di un confronto diretto tra le parti interessate per un costante ed aggiornato scambio di informazioni, pareri e istanze utili al raggiungimento di soluzioni efficaci e condivise, fosse mio onesto compito ricordare che proprio la mancanza di quel tavolo comune, in passato, a mio avviso era stata occasione di attriti tra la Fondazione Cavour e gli Amici della Fondazione da un lato ed il Comitato dall’altro.
Confesso che aver definito “attriti”, per niente presunti, gli scambi di accuse che con le mie orecchie ho sentito in occasioni pubbliche e private, è stato un caso di autocensura che mi sono imposto per carità di patria e perchè il contrario non avrebbe sicuramente giovato alla causa. Soprattutto ora, con l’ingresso del Comune di Santena come socio fondatore nella Fondazione Cavour e il Parco aperto, anche se solo parzialmente, è doveroso progettare il futuro e completare l’opera, lasciandosi alle spalle qualsivoglia negatività del passato.
Ho proposto una sede dove parlarsi e confrontarsi concretamente, se fossi stato in maggioranza l’avrei già fatto, siccome sono all’opposizione mi è possibile solo proporlo. Trovate che questo non sia pertinente con il ruolo di consigliere comunale? Il fatto che sindaco e maggioranza abbiano completamente lasciato cadere la proposta non vi provoca alcun stupore?
Siccome sono convinto che non basti applicarsi ai problemi e che sia bene, tutto ove è possibile, contribuire praticamente alla loro soluzione ho proposto a tutti i colleghi consiglieri, anche per essere di esempio ad altri, la sottoscrizione di una quota del progetto 200×1000. Mentre soppesavate attentamente le mie parole, avete rilevato anche il totale ed equanime disinteresse dell’intera aula consigliare a recepire la proposta?
Vi confermo che io non ho ricette sicure per risolvere questi e altri problemi, se non la convinzione che il dialogo, sinceramente voluto e ostinatamente cercato, sia il miglior modo per non esasperare contrapposizioni dannose e creare un clima di solidarietà tra Cittadini santenesi almeno per le finalità tranquillamente condivisibili.
Se posso essere utile in questo spirito, sono anche al vostro servizio.
Se preferite certe consolatorie quanto vergognose lisciate di pelo che ho dovuto ascoltare anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, siatene certi che non ne sono capace.
In sincerità e amicizia, vi saluto cordialmente.
Domenico Galizio
Un consigliere comunale che, finchè non gliene faranno passare definitivamente la voglia, i compiti continuerà a svolgerli correttamente.
Santena, 5 dicembre 2010
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