Santena, vicenda Ages, il sindacato manifesta forte preoccupazione

Santena – 21 dicembre 2010 – Il sindacato manifesta forte preoccupazione per la piega che sta prendendo la vicenda Ages. L’acquisizione del ramo d’azienda non procede. Le operazioni per individuare le assunzioni non sono partite. Intanto, per il 13 gennaio 2011 è prevista una nuova udienza in Tribunale. Senza la formalizzazione dell’acquisto si profila il fallimento. Ne sa di più Enrico de Paolo, Filctem Cgil, che risponde ad alcune domande.

Enrico de Paolo, come procede l’acquisizione del ramo di azienda di Ages Santena?

«Come convenuto in sede di Unione industriale  a Torino, attraverso tutta una serie di impegni sottoscritti, si era stabilito che l’azienda avrebbe dato avvio ai colloqui con i singoli lavoratori per poi individuare le 111 persone idonee a esser assunte nella nuova ditta. Anche qui, in sede di trattativa si erano stabilite alcune regole per procedere con le assunzioni: oltre alle esigenze tecniche professionali, avevamo anche detto di tenere conto di una serie di altri parametri. Come già detto durante l’assemblea svolta al palazzetto dello sport, il commissario straordinario avrebbe fornito  agli acquirenti l’elenco dei lavoratori, togliendo nome e cognome, lasciando i soli riferimenti numerici, in modo che si potesse arrivare all’assunzione basandosi su elementi oggettivi. In base agli accordi il 23 dicembre – e quindi dopodomani – l’azienda avrebbe dovuto far sottoscrivere alle 111 persone individuate il verbale di transazione in cui accettavano l’assunzione alle condizioni previste dall’accordo siglato all’Unione industriale. Una assunzione che, tra le altre cose, prevede anche una  decurtazione del salario».

A che punto siamo; che cosa è successo dall’assemblea al palazzetto fino a oggi?

«Per quanto riguarda le assunzioni siamo ancora fermi.  Alcune persone, a nome della società che dovrebbe nascere dalla cessione del ramo d’azienda dell’Ages, per molti giorni sono venuti in Ages, per acquisire maggiori informazioni e dettagli sul sito produttivo. Hanno censito, visionato e fotografato tutte le macchine, ma sotto l’aspetto occupazione non è stato fatto assolutamente nulla. Quindi diventa alquanto difficile pensare che nelle poche ore che mancano al 23 dicembre si possa procedere con le operazioni necessarie ad individuare le 111 persone da assumere. Ricordo che la normativa prevede che i verbali di transazione siano firmati alla presenza di quattro soggetti:  le organizzazioni sindacali, i lavoratori interessati, la nuova azienda e l’unione industriale. E’ chiaro che espletare tali modalità richiede tempo e non sarà possibile farlo in due giorni. E comunque, a oggi, non ci risulta che nessun operaio sia stato convocato».

Ci sono altri elementi di preoccupazione che emergono dalla vicenda Ages?

«Noi siamo preoccupati anche dal fatto che, a oggi, non è stato ancora sottoscritto l’atto notarile di acquisto. Non solo. Vengono segnalate altre questioni: l’imprenditore che ha manifestato interesse ad acquisire il ramo d’azienda si è detto perplesso in merito al mantenimento del volume delle commesse Fiat. Noi abbiamo sempre detto chiaramente che se l’Ages non sarà in grado di garantire le produzioni esiste il concreto pericolo che la Fiat sfili le commesse e le assegni a qualcun altro.  Dobbiamo anche dire che, a quanto ci risulta, l’imprenditore interessato all’Ages sinora non ha avuto incontro con i vertici della multinazionale torinese. Un altro elemento di preoccupazione riguarda le garanzie di mantenimento dell’occupazione. L’acquirente che ha condotto la trattativa ha sempre pensato al termine di 24 mesi.  Invece, come sapevamo, una circolare ministeriale stabilisce che i 24 mesi di impegno a mantenere l’occupazione decorrono dal termine della cassa integrazione straordinaria. Questo per la società che nascerà dall’Ages significa che la garanzia occupazionale complessiva dovrà essere di 48 mesi: ovvero i 24 mesi scatteranno al termine dei due anni di cassa».

Dunque per l’Ages la situazione che si profila è critica.

«Noi come sindacato siamo preoccupati. Non vorremmo che l’imprenditore che aveva manifestato intenzione di acquisire alla fine rinunci all’operazione. Magari sarà solo frutto del caso, ma quando – in questi giorni – abbiamo cercato di contattare quelli che in questo periodo erano stati nostri interlocutori ci hanno comunicato che la loro collaborazione con l’imprenditore era terminata e che non collaboravano più né con con l’imprenditore che ha condotto le trattative né con la Belconn. Semplicemente ci hanno detto che ora la palla è passata ad altri. Un altro aspetto da segnalare è che da un po’ di giorni allo stabilimento dell’Ages non si presenta più nessuno per visionare il sito produttivo. A fronte di tale situazione è chiaro che noi come sindacato abbiamo l’esigenza di capire bene che cosa sta succedendo. Il commissario straordinario ha convocato ufficialmente coloro che hanno manifestato interesse; l’incontro è previsto per domani, mercoledì 22 dicembre. Abbiamo la necessità di capire la volontà di chi ha manifestato interesse al sito produttivo. Magari si tratta semplicemente di un nuovo slittamento dei tempi, ma noi abbiamo necessità di avere informazioni in merito. Se i tempi vengono spostati vogliamo capire le ragioni».

La nuova udienza in Tribunale ad Asti quando è fissata?

«L’udienza è convocata per il giorno 13 gennaio 2011.  Entro quella data dovrà essere formalizzato l’acquisto e il commissario straordinario dovrà produrre una nuova relazione ai giudici.  Senza un accordo sottoscritto dal notaio sarà alquanto difficile che il giudice possa concedere una ulteriore proroga. Senza fatti nuovi si materializzerà il fallimento. All’Unione industriale è stato siglato un accordo. E’ stato firmato l’articolo 47, gli acquirenti hanno potuto esaminare il sito produttivo. Avevamo messo in conto che qualche altro rallentamento potesse arrivare, ma non così tanto. Alcuni elementi ci portano ad avere fondate preoccupazioni: la nuova società non è stata costituita; i colloqui con i lavoratori non sono partiti; gli interlocutori sono stati sostituiti e non sappiamo chi sono i nuovi. Speriamo di avere notizie già domani. Avremo un contatto telefonico con il commissario straordinario Maurizio Civardi che ci riferirà se l’incontro con gli acquirenti si è svolto e quali sono le prospettive per l’Ages di Santena».

Se questa è la situazione, continuano le tribolazioni  dei lavoratori Ages e il fallimento è di nuovo dietro l’angolo.

«Noi non siamo mai stati felicissimi per quanto sta succedendo all’Ages e per come si sono messe le cose anche dopo l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Noi continuiamo comunque a sperare. Cerchiamo ancora di sperare, anche se la speranza si sta riducendo al lumicino. Continuiamo a sperare che almeno 111 possano salvarsi. E’ chiaro che se entro il 13 gennaio 2011 l’acquisto non verrà formalizzato non potrà che arrivare il fallimento».

Il pezzo finisce qui. Speriamo che dal commissario Maurizio Civardi domani arrivino buone notizie.

**

blog rossosantena.it

filippo.tesio@tin.it

©riproduzione riservata