Santena – 9 gennaio 2011 – Tommy Elia, medico di base, consigliere di minoranza, iscritto al gruppo Insieme per Santena, risponde ad alcune domande relative all’attività amministrativa cittadina portata avanti nel 2010 in consiglio comunale.
Tommy Elia dall’osservatorio di consigliere di minoranza che bilancio si può fare del 2010 dell’attività svolta in consiglio comunale?
«Direi non si è fatto gran che. La maggioranza del sindaco Benny Nicotra ha avuto varie vicissitudini, ma tutti insieme non abbiamo combinato molto. Nello specifico, come forze di minoranza abbiamo cercato di fare quel che potevamo, ma anche qui, penso di poter tranquillamente affermare che abbiamo portato a casa ben poco. Non siamo riusciti a incidere molto sull’attività amministrativa. Per quanto riguarda la maggioranza va comunque detto che nel corso del 2010 più volte è andata in crisi durante i lavori del consiglio comunale. In ripetute occasioni non si è presentata o ha dovuto abbandonare i lavori del consiglio. Anche noi ne abbiamo pagato le conseguenze. Ribadisco: quest’anno si è fatto pochissimo».
Stante questa situazione c’è qualcosa da segnalare rispetto all’attività condotta nel 2010?
«Non vorrei però essere frainteso; su tanti temi abbiamo illustrato le nostre proposte. Abbiamo presentato mozioni, interpellanze e interrogazioni: come sempre, quasi tutto è stato bocciato dal sindaco e dalla sua maggioranza. Non tocca certo a me dare i voti alla Giunta, ma su una cosa penso che molti possano esser concordi: in città la manutenzione delle strade è davvero carente. Quello che non è mancato in consiglio comunale sono le polemiche e gli scontri verbali. Tra i principali scontri non vanno dimenticate le vicende relative al progetto outlet e alla destinazione dei terreni della Masseria. Quando, dopo mesi che lo chiedevamo, la maggioranza ha accettato di discutere della vicenda outlet il progetto era già svanito. In merito alla Masseria ricordo che la vicenda non è ancora chiusa: l’area continua ad avere una destinazione ospedaliera».
Elia i problemi sono solo della maggioranza?
«Certo che no. Anche noi gruppi di minoranza non sempre siamo riusciti a presentare proposte concrete. Altra occasione mancata è quella relativa al 2011 e al complesso cavouriano; è anche vero che il Comune non ha grossi margini di manovra e si tratta di un tema di non stretta pertinenza dell’amministrazione comunale, ma non mi sembra che si sia fatto tutto il possibile».
Dunque il 2010 non è stato propriamente esaltante.
«Certo, direi che come amministratore mi sento veramente un pochino deluso. Come consigliere di minoranza posso tranquillamente affermare che siamo riusciti a concretizzare ben poche cose. Da qui a fine mandato sarebbe importante saper cambiare passo. Anche tutta l’opposizione è chiamata a riordinare le idee, individuare alcune priorità, presentare alcune proposte concrete e cercare di ottenere il consenso di tutto il consiglio comunale. Tra le proposte che ho in agenda c’è quella di modificare lo statuto comunale per continuare ad avere il controllo pubblico sull’acqua potabile e sull’intero ciclo delle acque. Nei mesi scorsi i santenesi hanno risposto bene alla proposta di raccolta firme a sostegno della campagna referendaria. Alcuni Comuni si sono già mossi per modificare il regolamento: anche in città, sin dalle prossime settimane, cercheremo di vedere se questa strada sarà praticabile».
Negli ultimi tempi le tre forze di opposizione presenti in consiglio hanno avviato un cammino comune: che progetto c’è dietro tale comportamento?
«Sì, da qualche tempo abbiamo avviato un percorso comune. Al momento si è cominciato un dialogo abbastanza profondo che ha l’obiettivo di arrivare a unire le varie forze di opposizione presenti nel parlamentino cittadino. Il percorso è appena avviato: certo arrivare a un gruppo unico in consiglio sarebbe un bel segnale. Nell’ultimo consiglio comunale i tre gruppi hanno portato con voce univoca – alcune dichiarazioni di voto sono state fatte da una forza anche a nome delle altre due: questo è già un obiettivo non da poco. Il cammino prosegue, vedremo dove potremo e riusciremo ad arrivare. Nel recente passato in consiglio comunale le varie forze di opposizione si sono presentate divise, anche su questioni che io reputo rilevanti. Devo dire che questa cosa qui non mi è piaciuta molto. L’intento del percorso che abbiamo avviato è quello di parlarsi, dialogare e camminare insieme per vedere se siamo in grado di raggiungere un’intesa programmatica tale da proporre alle prossime elezioni amministrativa una lista unica. Un cammino che non sarà facile».
Consigliere Elia, appare chiaro che la maggioranza non gode di un ottimo stato di salute.
«Assolutamente no. Ora il sindaco può contare su una maggioranza risicatissima. La coalizione che regge il Governo Nicotra-Ter si è salvata solo con l’arrivo del consigliere Massimiliano Miano. Ricordo che in passato la coalizione del sindaco ha perso alcune componenti: hanno abbandonato il sindaco e la sua maggioranza tre consiglieri di centrodestra: Cascella, Mastrogiovanni e Tamagnone. Nel recente passato in consiglio comunale sono emersi chiari problemi tra la Lega Nord e il Pdl. Non più tardi di qualche mese queste ruggini sono state sanate con dichiarazioni da parte del sindaco e del capogruppo del Pdl che hanno chiesto scusa per il comportamento tenuto nei confronti dell’esponente del Carroccio che siede anche in Giunta. Dopo questa sorta di riappacificazione a mezzo dichiarazioni in consiglio comunale la situazione reale non è cambiata di molto. Oggi il sindaco Nicotra può proseguire il suo cammino solo grazie all’innesto di Massimiliano Miano. La coalizione sta in piedi solo grazie a questo arrivo. Personalmente sono deluso dal comportamento di Miano, un consigliere eletto nelle fila di una forza di minoranza che ora ha cambiato schieramento. Si tratta di un agire politico che non deve stupire: in parlamento sembra prassi consolidata cambiare schieramento a seconda della convenienza».
Se questa è la situazione, come state lavorando in vista delle elezioni amministrative del 2013?
«Prima di arrivare a prefigurare una lista unica delle forze di opposizione o, addirittura cercare di individuare la persona che potrebbe fare da catalizzatore di questa ipotetica lista, meglio sarebbe per noi forze di opposizione, da sempre presenti in consiglio comunale, cercare di dialogare, lavorare insieme e, soprattutto, fare delle proposte insieme. Ricordo anche che, con la scarsità di risorse disponibili nelle casse comunali, a causa dei trasferimenti dello Stato, delle Regioni e della Provincia che vanno riducendosi e con tutti i limiti che arrivano dal patto di stabilità, non dovrebbe essere difficile arrivare a proposte unitarie da parte delle opposizioni per cercare di migliorare le cose in questo Comune. Tra le priorità che nessuno può eludere ci dovrebbe essere la realizzazione del terzo ponte sul Banna, una struttura che dovrebbe essere pensata a servizio della viabilità cittadina e non in funzione della viabilità intercomunale. Per la maggioranza il problema del ponte non esiste più: noi riteniamo invece che il progetto vada ripreso e mandato avanti. Ricordo che, sempre in tema di viabilità, a breve dovremo affrontare anche l’impatto che inevitabilmente avrà sul traffico cittadino la realizzazione della circonvallazione di Villastellone con una rotonda davanti all’area industriale che accoglie l’Ages e la Petronas».
Ci sono altre questioni urgenti per la città?
«Un altro buco nero nell’amministrazione cittadina è quello relativo ai progetti rivolti al pianeta giovani. Da anni si parla di uno spazio giovani senza che si sia mai approdati a nulla di concreto. Un progetto che invece sta andando avanti è quello relativo alla ricollocazione della biblioteca civica: si tratta di un’ipotesi scellerata. E’ del tutto evidente che i locali annessi al palazzetto non saranno sufficienti per accogliere la biblioteca: l’amministrazione non solo non riconosce l’errore di voler collocare la civica in quella sede, ma addirittura pensa di far coesistere con i libri un punto di informazioni turistiche, un bar e financo un salone per le attività dei giovani. Mi auguro che prima di andare avanti qualcuno nella maggioranza abbia l’umiltà di ammettere che il progetto di spostamento della biblioteca è del tutto assurdo. Nell’ultimo consiglio comunale come opposizione abbiamo fatto una proposta: ricollocare la biblioteca civica nei locali di palazzo Visconti Venosta».
Ci sono altre priorità che dovrebbero vedere in azione gli amministratori cittadini?
«Un altro tema che ha visto noi amministratori poco incisivi è quello relativo alla crisi occupazionale. Come consiglio comunale non siamo andati oltre l’istituzione di un fondo senza essere finora poi riusciti a decidere come utilizzare le poche risorse finora disponibili. Va anche detto che, come ente locale, non è che abbiamo molti mezzi per poter intervenire. Magari si potrebbe valutare l’ipotesi di riuscire a incentivare l’arrivo di nuovi insediamenti produttivi cercando di ridurre le tasse locali. Un altro settore che richiede un intervento urgente è quello urbanistico. Il Piano regolatore è ormai esaurito. Occorre mettere mano agli strumenti urbanistici tenendo ferma la barra su alcuni punti cardine: evitare ulteriori ampliamenti e nuovo consumo di suolo agricolo; occorrerà puntare al completamento di lotti interclusi e incentivare la ristrutturazione delle strutture esistenti, con ampliamenti moderati. Un po’ quello che stanno facendo molti Comuni. Un altro settore che ha bisogno di un’attenzione particolare è il commercio. Da sempre sono contrario alla grande distribuzione. La popolazione in città, come in tutto il Paese, sta invecchiando e i cittadini hanno necessità di poter disporre della piccola distribuzione, il più possibile sotto casa. Io penso che sarebbe ora di ragionare un po’ meglio su come dare un futuro ai negozi cittadini che fanno sempre più fatica a tirare avanti. Noi non potremo stravolgere la situazione, però dobbiamo fare tutto quanto è possibile per tentare di arginare lo strapotere della grande distribuzione organizzata».
L’ultima domanda è attinente alla professione di Tommy Elia, medico di base. La crisi occupazionale come incide sulla salute dei santenesi?
«Inevitabilmente il crollo dell’occupazione ha forti ripercussioni anche a livello locale. C’è una grande situazione di disagio. Sono comparse alcune nuove patologie. Chi non ha il lavoro, chi lo sta perdendo, come chi soffre per il problema casa o, in generale, per questioni economiche, somatizza questa situazione. Emergono soprattutto patologie gastrointestinali su base psicorganica: si tratta soprattutto di sindromi depressive. A Santena ne sono comparse un sacco. Sempre rispetto al versante salute pubblica segnalo che si sta lavorando per avviare uno studio delle patologie derivate da alcuni tipi di inquinamento: la città è attraversata da linee dell’alta tensione che andrebbero monitorate; andrebbe anche studiato l’impatto che arriva da grandi arterie come la tangenziale che passa a ridosso del centro abitato; da ultimo si sta anche lavorando per conoscere meglio l’andamento di patologie che potrebbero essere correlate ad alcuni tipi di lavorazione che in passato si effettuavano in siti produttivi cittadini. Occorre evitare ogni allarmismo, ma conoscere tali dati potrebbe fornirci indicazioni preziose per tutelare meglio la salute pubblica. In chiusura segnalo che, a causa della recente ristrutturazione che sta investendo il sistema sanitario pubblico, alcuni specialisti non saranno più presenti nel poliambulatorio cittadino ospitato nella casa di riposo di via Milite Ignoto. I santenesi per compiere visite specialistiche – geriatria e urologia, ma non solo – dovranno percorrere qualche chilometro in più e recarsi a Chieri, Carmagnola e Moncalieri».
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