La Repubblica: «Così salveremo l’Ages di Santena»

Santena – 18 gennaio 2010 – “Così salveremo l’Ages di Santena”: questo il titolo dell’articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica a pagina XII dell’edizione locale di Torino. Si tratta di un pezzo firmato da Stefano parola. Di seguito, il testo dell’articolo.

La Repubblica

martedì 18 gennaio 2011

edizione locale – Torino – Pagina XII

L’accordo per l’acquisizione da parte dell’azienda di Almese è quasi fatta: entro venerdì la firma

“Così salveremo l’Ages di Santena”

Il direttore della Belconn: produrrà cavi per le tlc del futuro

STEFANO PAROLA

«Salveremo l’Ages di Santena facendole produrre i cavi per le telecomunicazioni del futuro, in gomma e in silicone, in grado di resistere a temperature molto elevate e di essere allo stesso tempo più leggeri. E quindi, di essere adatti ai motori del futuro». Per la prima volta la Belconn di Almese esce allo scoperto.

Dopo lunghe settimane di trattative e colpi di scena, il direttore operativo Massimo Marin spiega perché l’azienda in cui lavora sta per concludere l’acquisto della fabbrica torinese in crisi da anni. E annuncia: «L’accordo per l’acquisizione è chiuso al 95 per cento. Mancano solo alcuni dettagli che limeremo in queste ore, in tempo per udienza fallimentare di venerdì».

È l’ennesimo rush per salvare l´ultimo pezzo della Ages, in amministrazione straordinaria da due anni e pochi giorni. La fabbrica di Asti, specializzata nella lavorazione della plastica per il settore automotive, è stata salvata lo scorso luglio, ma quella di Santena, che dava lavoro a più di 360 persone realizzando componenti in gomma, danza da mesi sull´orlo del fallimento. La svolta è giunta a ottobre, quando la Belconn, azienda di Almese di proprietà di Claudio Gabriele Belforte, ha mostrato il suo interesse per l’acquisizione. Il discorso pareva ben avviato, la procedura per la cessione di ramo d’azienda era stata siglata il 16 novembre e prevedeva che 111 lavoratori su 350 circa transitassero sotto la nuova proprietà.

Poi la frenata: la Belconn avrebbe dovuto concludere le pratiche entro il 31 dicembre 2010, ma non l´ha fatto. Solo una riunione con i rappresentanti degli enti locali, guidata dall´assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto, ha permesso la scorsa settimana di sciogliere l’impasse e di chiedere al Tribunale di Asti di rinviare ancora una volta il fallimento.

«Nell´ultimo periodo erano sorti alcuni problemi tecnici che con il commissario straordinario non eravamo riusciti a risolvere», spiega ora il direttore Marin. Tra le criticità c’erano le rivalse della vecchia proprietà su alcuni macchinari che, dice il manager, «ci avrebbero impedito di avviare una linea di produzione e quindi di dare lavoro a 22 delle 111 persone». Ora però pare tutto risolto: «Grazie anche agli enti locali – racconta Marin – siamo riusciti ad andare oltre. Venerdì abbiamo rivisto alcuni punti del contratto e in questi giorni faremo le ultime verifiche sullo stabilimento e selezioneremo il personale».

Cosa produrrà la Ages di domani? Non solo componenti più per auto e non solo per Fiat, che in passato garantiva l’80 per cento del fatturato. Spiega il direttore Massimo Marin, che la voce dei ricavi legata all’automotive scenderà al 30 per cento: «Lavoreremo una mescola di gomma che potrà essere utilizzata per gli antivibranti delle auto ma anche per l’edilizia e gli elettrodomestici. E poi vogliamo spostare due produzioni che oggi facciamo in stabilimenti esteri: quelle dei cavi in gomma e dei cavi in silicone».

Perché ad Almese la Belconn ha già 140 dipendenti che fabbricano cavi tradizionali, corazzati e in fibra di vetro, ma, spiega Marin, «abbiamo bisogno di ampliare la nostra gamma con due prodotti che pensiamo possano avere un ampio mercato in futuro, con lo sviluppo dei motori di nuova generazione. È un campo innovativo, tant´è che contiamo di aprire a Santena anche un piccolo centro di ricerca».