Santena, assessore sotto accusa per i contributi per l’affitto concessi al figlio

Santena – 8 febbraio 2011 – Il figlio di un assessore percepisce un contributo pubblico per pagare parte delle spese del canone di affitto dell’alloggio dove vive. La vicenda l’ha sollevata nell’ultimo consiglio comunale Santino Cascella, presidente del consiglio comunale. Non è la prima volta che la questione viene segnalata pubblicamente. In autunno, durante la conferenza stampa di presentazione della federazione Lega Nord-Progetto Santena, cui si era unito per breve tempo il consigliere Miano, la questione era già saltata fuori. Allora non avevamo scritto nulla. Oggi, alla luce delle affermazioni fatte nell’ultimo consiglio comunale abbiamo sentito Santino Cascella e l’assessore Pino Falcocchio.

Partiamo dai fatti: un assessore – Pino Falcocchio – ha una impresa artigianale e, nell’ambito della sua attività, ha un collaboratore che è anche suo figlio.  Il reddito percepito dal figlio è tale da  consentirgli di accedere al buono affitto; si tratta di un contributo messo a disposizione dei cittadini dalla Regione, assieme ai Comuni e allo Stato, per aiutare le famiglie a sostenere il costo per l’affitto dell’appartamento in cui risiedono.

Santino Cascella, spiega: «Sicuramente il figlio dell’assessore ottiene il contributo per l’affitto perché, evidentemente, le carte che ha presentato sono in regola. E’ chiaro che avrà una retribuzione non superiore alle soglie previste per accedere agli aiuti. Io ho sollevato tale vicenda per questioni di carattere morale.  L’assessore Falcocchio non è tenuto a dare al sottoscritto nessuna spiegazione; ritengo però che una qualche spiegazione la debba fornire a tutti i cittadini. Le risorse che in questi anni sono andate e vanno al figlio evidentemente sono sottratte a famiglie che sono in situazioni economiche precarie. Io ritengo che gli amministratori più che degli affari dei familiari farebbero bene a occuparsi della cosa pubblica. Io, nel sollevare tale vicenda, pongo un problema squisitamente morale».

L’assessore Pino Falcocchio, risponde così: «Non ho certo deciso io i criteri che prevedono l’erogazione dei contributi a sostegno degli affitti. C’è una normativa; chi ritiene di avere i requisiti per accedere ai benefici presenta una domanda in base alla quale viene stilata una graduatoria. Così fanno tutti e così ha fatto anche mio figlio».

«E’ del tutto evidente che si tratta di una polemica politica e di un attacco strumentale – aggiunge Pino Falcocchio –. Io non intendo replicare a tono e non voglio scendere a tali livelli, anche se potrei dire una serie di cose riferite a Cascella. Mi limito semplicemente a dire che i criteri di formazione della graduatoria sono del tutto trasparenti Se ci fosse qualcosa di non corretto gli uffici sarebbero i primi ad avere commesso irregolarità: non credo proprio che funzionari e dirigenti nel caso specifico abbiano commesso irregolarità. Per me la vicenda è da rubricare come attacco politico al sottoscritto».

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