Santena – 7 marzo 2011 – Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale, dice la sua in merito alla recente nascita del gruppo Santena cambia.
Santino Cascella in consiglio comunale è uno dei tre esponenti che fa parte di Progetto Santena, gruppo civico che si è federato con la Lega Nord. Il presidente del consiglio comunale premette «Naturalmente parlo a titolo del tutto personale» e subito aggiunge «nelle scorse settimane abbiamo avuto qualche incontro con i tre gruppi che hanno dato vita a Santena cambia. Ci hanno spiegato le ragioni che hanno portato a sciogliere i loro tre gruppi, costituendone uno unitario. Personalmente io non avrei difficoltà a entrare in un gruppo del tutto civico dove venissero messe da parte le appartenenze politiche dei singoli componenti. Certo, ognuno di noi consiglieri ha una storia politica e partitica; oggi però sarebbe importante sapere andare oltre».
Santino Cascella aggiunge: «Dopo avere sentito le ragioni di alcuni esponenti che hanno dato vita al gruppo Santena cambia, come Progetto Santena abbiamo deciso di prenderci un po’ di tempo prima di decidere come posizionarsi rispetto a questo nuovo gruppo. Secondo me non bisogna avere fretta di definire gli schieramenti in vista delle elezioni amministrative del 2012. Si voterà solo il prossimo anno e in dodici mesi anche il quadro politico nazionale potrebbe cambiare in modo anche significativo».
«Una cosa vorrei tornare a ribadire – puntualizza Santino Cascella – se, come ci hanno detto, si sta parlando di un gruppo civico è chiaro che i partiti dovrebbero fare un passo indietro. Io mi sono dimesso dal mio partito – Alleanza nazionale – quattro anni fa perché ho deciso di dire basta alle interferenze delle segreterie provinciali e regionali sulla vita amministrativa cittadina. Dico questo perché qualora i partiti volessero ancora giocare un ruolo attivo nella coalizione che si va costruendo attorno a Santena cambia, allora questo progetto evidentemente non farebbe per me. Io ritengo occorra lavorare a una coalizione civica dove i singoli consiglieri siano sovrani e possano decidere, in piena e completa autonomia, come muoversi per amministrare al meglio questa città. Forte di questo convincimento non ho visto bene i commenti sulla nascita di Santena cambia arrivati da segretari di partito. Il sottoscritto ideologicamente è saldamente posizionato a destra e quindi in nessun modo potrà partecipare a una lista connotata politicamente in area di centro-sinistra».
Santino Cascella aggiunge: «Fatte salve le convinzioni politiche personali io sono fermamente contrario a mettere in mano ai partiti i gruppi che si candidano ad amministrare la città. Proprio l’amminsitrazione Nicotra-ter è un esempio concreto di quanti guai possano cagionare le decisioni politiche calate sulle città dalle segreterie dei partiti. Proprio per volere dei partiti il sindaco Benny Nicotra ha cambiato più volte la composizione della sua Giunta. Come tutti abbiamo potuto vedere il sindaco è ostaggio di alcune segreterie e la sua azione amministrativa è ormai paralizzata. Io dico che bisognerebbe fare tesoro di quanto è successo e lavorare per una lista unitaria libera dai possibili condizionamenti dei partiti. Io non pretendo che i singoli rinuncino al loro credo politico; chiedo solo che non influisca sull’agire amministrativo. Noi amministratori siamo chiamati a servire i cittadini e non i partiti. Detto questo, per quanto mi riguarda, io sono e resto disponibile a lavorare all’interno di una lista civica, ma di partiti non ne voglio più sentir parlare».
Sin qui il Cascella pensiero che chiude con un giudizio sulla situazione del sindaco: «In consiglio Benny Nicotra è debolissimo. Sono mesi che la sua coalizione perde pezzi e si va riducendo numericamente. Nell’ultimo consiglio poi, l’ho visto più debole che mai. A votare il bilancio non c’erano neanche la Giunta al completo: tutti abbiamo notato l’assenza dell’assessore Giacone. Anche le polemiche intestine alla maggioranza in merito al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, scatenate tra l’assessora leghista Borgarello e il Moderato Miano sono tutt’altro che edificanti e hanno reso manifesto che la coalizione oltre ad essere numericamente risicata è anche ben divisa».
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