Santena, l’ira del sindaco “L’usura qui non c’è più”. Nuovo articolo de La Stampa

Santena – 3 aprile 2011 – Di seguito, l’articolo che il quotidiano la Stampa ha pubblicato ieri sul tema usura.

Il pezzo, riportato a pagina 68, nelle pagine dedicate a Torino e provincia, è firmato dal cronista Federico Genta e ha un titolo su quattro colonne.

Santena, l’ira del sindaco

“L’usura qui non c’è più”

l’occhiello recita

Il caso – Dopo le accuse delle figlie all’uomo che denunciò D’Alcalà

Santena – Il fantasma dell’usura continua ad aggirarsi tra le case di Santena. E la denuncia delle vittime, riemersa accanto alla notizia del sequestro dei beni di Vincenzo D’Alcalà, fa capire come il fenomeno sotto indagine sia qualcosa di ancora attuale. Una macchia per la città, dove troppo spesso la voglia di dimenticare si confonde con l’omertà. Un silenzio rotto per chiamare in causa i massimi rappresentanti della comunità. Il parroco don Nino Olivero e il sindaco Benedetto Nicotra. Accuse che in poche ore hanno fatto il giro del paese e lasciato di stucco la stessa parrocchia di piazza Martiri.

Don Nino è cauto. «Non ho ancora avuto tempo di leggere i giornali. Sono sorpreso che sia stato fatto il mio nome, quando proprio io di recente avevo risollevato il problema». Era l’inverno del 2009. Durante la messa celebrata nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il sacerdote aveva espresso preoccupazione per alcune segnalazioni che potevano far pensare ad uno strano giro di prestiti. «Nel corso degli ultimi anni ho incontrato tante famiglie in difficoltà economiche. Persone che facevano intendere di poter ottenere delle somme fuori dai circuiti tradizionali, come ad esempio le banche». Ora però c’è chi lo accusa apertamente di essere rimasto indifferente ad alcune richieste d’aiuto. «È un’osservazione che mi lascia perplesso. Non ricordo di aver mai ricevuto queste persone, ma le andrò a trovare il prima possibile. Io sono solo un prete. Cerco di dare conforto. Organizziamo degli incontri in oratorio in modo che nessuno si possa sentire isolato. Oltre non possiamo andare».

Decisamente meno diplomatica la replica del sindaco Nicotra. Lui, di omertà a Santena, non vuole sentir parlare. Tanto meno di usura. «È qualcosa di morto e sepolto. Una brutta pagina del passato, che qualcuno ama rispolverare per scopi politici». Il primo cittadino aveva già a suo tempo bocciato l’idea di istituire una commissione che individuasse la presenza, in paese, di nuove vittime. «L’ho già detto e lo ripeto. Se in questi anni fosse venuta da me anche solo una persona a raccontare un episodio del genere, avrei subito comunicato tutto ai carabinieri. È un mio dovere essere trasparente e difendere i cittadini. Ma questo, guarda caso, non è mai successo. Perché a Santena l’usura non è più un problema». Anche l’amicizia con D’Alcalà, presente davanti ai seggi durante le elezioni del 2007, viene adesso ridimensionata. «È un mio amico come lo sono tutti gli undicimila abitanti del paese. Niente di più. Fa tutto parte di una campagna vergognosa volta a screditarmi».

Intanto in Comune la tensione è alle stelle. Per farsi un’idea basta ascoltare le parole dello stesso Nicotra in occasione dell’ultimo Consiglio, rivolto all’opposizione. «Ficcatevelo tutti bene in testa: non ci riuscite a mettermi in galera».

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Fonte:
La Stampa
sabato 2 aprile 2011
Pagina 68 – Metropoli