Santena, Ansaldi e Galizio commentano i danni delle recenti piogge sulle sponde del torrente Banna

Santena – 7 aprile 2011 – Roberto Ansaldi e Domenico Galizio, rispettivamente capogruppo e consigliere di Santena cambia, commentano il collassamento di parte delle sponde del torrente Banna a seguito delle piogge di metà marzo scorso. Le opposizioni chiedono un consiglio comunale per discutere di sicurezza rispetto al torrente Banna.

Il capogruppo Roberto Ansaldi afferma: «Ho letto sul blog rossosantena ciò che è successo nella piena del 16 marzo alle difese spondali del nostro torrente e sulla necessità di intervenire a consolidare ulteriormente i lavori eseguiti. Non vorremmo fare della demagogia, ma a settembre dell’anno scorso alcuni consiglieri di opposizione andarono all’ufficio tecnico proprio perché si aveva delle grosse perplessità sulla tenuta dei lavori che si stavano eseguendo e il sindaco organizzò una riunione con il progettista che naturalmente dette le più ampie garanzie sulla solidità anche per il futuro dei lavori progettati. Siccome non siamo degli ingegneri idraulici, abbiamo dovuto prendere per buone le rassicurazioni avute, pur tenendoci le nostre perplessità. Dopo l’ultima piena, i fatti ci dimostrano che non avevamo tutti i torti».

«Ora bisogna capire la realtà vera dei fatti e cosa è successo – prosegue Roberto Ansaldi – perché le conseguenze saranno pesanti per la città. Infatti: andrà fatto un progetto in variante per la sponda destra; dovrà essere approvato dall’Aipo; occorrerà una variante di appalto; si dovrà ripartire con i lavori, rifacendone almeno una parte. Se andrà tutto liscio rivedremo il cantiere in funzione nell’autunno inoltrato con ulteriori 6 mesi persi, sperando che, nel mentre, il tempo ci metta il buon senso oltre al non secondario fatto che si è buttata via una bella somma di denaro».

Domenico Galizio aggiunge: «Ciò significa che sulla sponda sinistra, che protegge la Trinità, i tempi si allungheranno ulteriormente.Infatti, solo recentemente, l’ufficio tecnico aveva redatto uno studio di fattibilità – che prevedeva la sola sagomatura con sponde in terra – con la redazione conseguente di un progetto tutto da reimpostare e con la necessaria richiesta di  ulteriore finanziamento da parte dell’Aipo e la relativa concessione, appalto ecc.: qualche anno a nostro modo di vedere, con la speranza che l’Aipo abbia delle risorse disponibili e che le piogge siano miti perché, con le sponde erose e collassate così come sono, sarebbe un disastro annunciato».

Domenico Galizio chiude: «La situazione è grave ed è inutile nasconderlo, così come vanno individuate le responsabilità di questa situazione. In tal senso chiederemo che venga convocato un Consiglio comunale per affrontare compiutamente l’argomento sicurezza della Città e che va ben oltre i seppur necessari lavori di consolidamento delle sponde. A nostro avviso dal 1994 a oggi si sono modificate sostanzialmente le condizioni: è aumentata la velocità dell’acqua con l’abbassamento del salto dell’Aigotta e a monte di Santena le innumerevoli cementificazioni sul bacino riducono la capacità dei terreni di assorbire l’acqua, con conseguenze sempre peggiori per la nostra comunità».

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