Santena – 19 aprile 2011 – I consiglieri del gruppo di opposizione Santena cambia hanno presentato un ordine del giorno a seguito dell’ultima piena del Banna di metà marzo.Il documento sarà discusso nel consiglio previsto per venerdì 22 aprile. Durante la recente assemblea organizzata da Santena Cambia il capogruppo Roberto Ansaldi ha spiegato come si è arrivati all’ordine del giorno.
Roberto Ansaldi ha premesso: «A metà del mese scorso mentre da mesi, lentamente, si stavano procedendo con le opere di consolidamento della sponda destra, da vicolo Banna alla borgata Tetti Giro, la piena del torrente Banna ha provocato erosioni e collassamenti della sponda in lato sinistro, nella parte che va dal centro sportivo della Trinità fino al ponte della ferrovia.La piena ha provocato problemi anche in sponda destra dove a seguito della risagomatura nella parte alta delle sponde sono state posate piastre in cemento».
«Nel settembre scorso, a seguito di alcune segnalazioni – ha aggiunto Roberto Ansaldi – eravamo andati a vedere come procedevano i lavori in sponda destra. Dopo aver visionato il progetto dell’Aipo abbiamo chiesto una riunione alla presenza dei responsabili dell’ufficio tecnico, il sindaco, alcuni assessori e il progettista. Proprio quest’ultimo ci aveva fornito ampie rassicurazione sulla posa delle piastre nella parte alta delle sponde. Noi abbiamo sollevato dubbi sulla posa delle piastre perché sistemate subito dopo la risagomatura delle sponde.In sostanza il cemento è stato adagiato su una sponda di sola terra appena sagomata. Durante la riunione il professionista ci aveva dato ampie rassicurazioni sulla bontà dei lavori. Nonostante ciò la piena di metà marzo ha reso necessario intervenire nuovamente sulla sponda destra».
Roberto Ansaldi ha aggiunto: «Noi vogliamo ricordare alla maggioranza guidata dal sindaco Benny Nicotra che se non correrà ai ripari in autunno, con l’arrivo di una eventuale nuova piena, il quartiere della Trinità è fortemente a rischio. A metà marzo è piovuto molto sul bacino del Banna e poco sui restanti bacini del Po. Il basso livello del principale fiume padano ha fatto sì che le acque arrivate con il Banna si siano scaricate con facilità nel Po che era molto recettivo. Se il Po non avesse avuto un livello basso è quasi certo che noi saremmo potuti andare nuovamente a bagno. Alla gente non è corretto raccontare storie sul fatto che la città sarebbe già stata messa in sicurezza. La realtà è che i santenesi hanno corso il rischio di finire nuovamente a bagno».
Il capogruppo di Santena cambia, durante la recente assemblea pubblica ha proseguito: «Noi sul Banna chiediamo di procedere celermente con le opere già avviate in sponda destra.Occorre però mettere in sicurezza anche la sponda sinistra che attualmente è la parte che più ci preoccupa. A nostro avviso bisogna però cambiare approccio nell’affrontare il problema della sicurezza della città rispetto al torrente Banna. Il tratto del torrente lungo l’abitato di Santena rappresenta il collo di bottiglia dell’intero bacino. Alla luce di quanto successo negli ultimi mesi occorre chiedersi se le opere realizzate e quelle in arrivo sono davvero in grado di mettere in sicurezza la città. L’ultima esondazione è arrivata nel 1994; a seguito di tale evento sono state progettate tutta una serie di opere. Forse però non si è tenuto sufficientemente conto che dal 1994 a oggi è proseguita senza sosta la cementificazione del bacino e l’impermeabilizzazione dei suoli. Nuove abitazioni, strade, aree commerciali, artigianali e industriali hanno radicalmente cambiato le condizioni presenti nel 1994. La capacità di assorbimento dell’acqua da parte dei terreni è andata riducendosi. Tutto questo porta a un repentino riempirsi del letto del torrente che in poche ore raggiunge il livello di piena. Noi chiediamo venga fatto un ragionamento complessivo su tale situazione, prendendo in esame l’intero bacino. Il nostro intendo è riuscire a capire se le opere progettate sono sufficienti a mettere in sicurezza la città. Se così non fosse occorre prontamente correre ai ripari progettando nuovi bacini di laminazioni o prevedendo nuovi accorgimenti lungo tutta l’asta del Banna in modo da aumentare il livello di sicurezza della città rispetto all’arrivo di troppe piogge».
Roberto Ansaldi ha chiuso così il suo intervento relativo all’emergenza legata al Banna: «Su questi temi a partire dalle preoccupazioni e dai timori dei tanti cittadini che abitano nelle zone alluvionate abbiamo presentato un ordine del giorno che sarà discusso nel consiglio comunale di venerdì 22 aprile 2011. Tra le altre cose abbiamo chiesto che venga fissato un incontro tecnico con il progettista delle opere e con i tecnici, sia dell’ufficio Tecnico comunale, sia dell’Aipo. Abbiamo chiesto un incontro aperto al pubblico, dove i cittadini possano essere informati direttamente. Con l’ordine del giorno abbiamo chiesto che si definisca un quadro complessivo ed esaustivo – sui tempi, i costi e le competenze – e che si impegni la Giunta e il Consiglio comunale a operare per la messa in sicurezza della città».
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